Arrivano nuove dichiarazioni della madre delle quattro figlie dell’uomo morto ad Anzio, con la sua abitazione invasa dai rifiuti. Le piccole hanno riportato “problemi dermatologici dovuti alle condizioni in cui vivevano”, come riportato da Storie Italiane, oltre evidenti condizioni di malnutrizione. La donna al momento si appoggia a casa di una signora conosciuta sui social, con la comunità di Anzio che si è attivata immediatamente una volta conosciuta la vicenda, e ha tenuto a precisare: “Non ho capito che portavano via le bimbe, ero sconvolta dalla morte di mio marito”.“Le bambine devono rimanere con me, presterò attenzione alle pulizie e le iscriverò a scuola”, il grido disperato della mamma, che aggiunge: “Mi mancano tantissimo, in due giorni mi è crollato il mondo addosso: voglio solo che le bambine tornino a casa con me in una situazione buona per tutti”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



BIMBE IN FUGA DA AOSTA?

Anzio, morto in giardino: moglie e figli tra i rifiuti, le bimbe abbandonate “erano in figura da Aosta”. Nuovi aggiornamenti sulla drammatica vicenda del Romano, con la morte di un ex operaio Fiat di 69 anni che ha fatto venire alla luce una situazione di degrado choc: la moglie e le quattro figlie vivevano tra l’immondizia, con la famiglia che aveva lasciato a Fenis (provincia di Aosta” da circa un anno e mezzo fa. La donna però ha tenuto a precisare che si tratta di una ricostruzione non veritiera, come riportato da Storie Italiane: “Mio marito circa tre anni fa è rimasto ferito agli occhi mentre montava in giardino un gioco per le bimbe. Ha perso la vista ed era necessario un intervento”. Continua la donna, raccontando il calvario vissuto: “Per seguire mio marito le bimbe sono state trascurate ma non in modo irreversibile”, precisando che “sono bambine amate e curate, non è vero che sono denutrite o che manca loro il cibo. La casa “l’abbiamo vissuta poco e qualche volta a casa di tutti si accumula una situazione di questo genere” afferma la donna, che aggiunge: “Non è semplice curare una casa quando si deve seguire un uomo non vedente e quattro bimbe “Lo stanno facendo passare per un orco, ma mio marito era buono e affezionato alla famiglia”. Nessuna fuga, dunque: “Non eravamo in fuga, nessuno ci ha mai detto che ci volevano togliere le bambine”.



LE PAROLE DEL SINDACO DI FENIS

Il sindaco di Fenis ha cercato di avere dei contatti con la famiglia ma, dopo aver raggiunto la donna, non ci è riuscito: solo dopo è stata aperta una procedura di cancellazione dall’anagrafe. Mattia Nicoletti ha ribadito che da parte sua c’è la piena collaborazione e disponibilità ad accogliere la donna e le sue figlie. “Hanno bisogno di aiuto e noi ci siamo”, le parole del primo cittadino a Storie Italiane: “Ho avuto dei confronti con la donna più volte su vari aspetti per aiutare le bambine. La gente va e viene, noi li abbiamo cercati ma non abbiamo avuto dei riscontri”. Continua Nicoletti: “Abitavano in una casa a Fenis, avevano delle difficoltà: non ho visto le immagini della casa di Anzio e non posso fare confronti. Le bimbe andavano a scuola”, mentre sull’affidamento delle piccole ai servizi sociali ha preferito non esporsi, “non posso dire io se sia giusto o meno”. E ha concluso: “A Fenis avevano una certa situazione, ma gli assistenti sociali hanno seguito la famiglia: era una casa magari non ben tenuta. Se era pulita o non pulita non lo so dire, gli assistenti sociali hanno seguito il caso. A Fenis abbiamo fatto tutto il possibile”.

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