Una macabra scoperta e una vicenda che nessuno al momento a Olbia sa spiegarsi nella giornata di ieri infatti è stato rinvenuto il cadavere, oramai in stato di decomposizione, della 67enne Maria Antonia Sanna, morta probabilmente lo stesso maggio e che giaceva su di un letto circondato ai rifiuti. A tenerla in questo stato era il figlio 43enne, interrogato dai Carabinieri e che sarebbe stato trovato in stato confusionale: tuttavia, pochi dubbi sulla morte della donna, probabilmente deceduta per cause naturali ma si attendono comunque i risultati degli esami autoptici per escludere eventualmente altre piste. Quello che è certo è che la scoperta è stata fatta in modo del tutto casuale (il figlio, Davide Derosas, era stato visto dormire in macchina col motore acceso) e che dunque l’uomo avrebbe continuato a vivere per altro tempo col cadavere oramai mummificato della madre, mentre il resto dell’abitazione era in condizione di degrado, tra rifiuti e disordine diffuso. (agg. di R. G. Flore)



FIGLIO 43ENNE IN STATO CONFUSIONALE

E’ attualmente ricoverato in osservazione all’ospedale psichiatrico Davide Derosas, il figlio 43enne di Maria Antonia Sanna, la donna morta da metà maggio e rinvenuta mummificata nella sua abitazione situata in zona Tilibbas. Una grande storia di solitudine quella che si celerebbe dietro il dramma, come sottolineato da Gallura Oggi, con Derosas che è in stato confusionario: l’uomo infatti ha riferito i particolari della morte della madre nel corso dell’interrogatorio e non sono passati inosservato al magistrato di Tempio il senso di distacco e di apparente indolenza. Un uomo definito semplice da chi lo conosceva, sempre pronto alla battuta e senza grilli per la testa. Operaio di un’azienda della zona, Derosas suona nella band “File” ed è molto conosciuto dai residenti: frequenta bar e locali come tanti ragazzi, un uomo “generoso e sorridente”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



NESSUN PROVVEDIMENTO CONTRO IL FIGLIO

Si chiamava Maria Antonia Sanna la donna di 67 anni rinvenuta in casa senza vita e in avanzato stato di decomposizione. Il suo corpo è stato trovato quasi mummificato, circondato da rifiuti e sommerso nel più drammatico degrado. La sua morte, secondo i primi accertamenti, potrebbe risalire addirittura a sei mesi fa ed in tutto questo tempo, il figlio 43enne, Davide Derosas non si sarebbe accorto di nulla. Dopo la macabra scoperta in seguito alla segnalazione da parte di un vicino, il figlio della donna morta è stato condotto nell’appartamento dalle forze dell’ordine. In stato confusionale, il 43enne si è ritrovato di fronte al corpo della madre riverso su un letto e circondato da sacchi dell’immondizia. A suo carico al momento non è scattato alcun provvedimento anche se durante l’interrogatorio non ha saputo dare alcuna spiegazione. Dopo il trasferimento nel reparto di psichiatria, spiega Il Fatto Quotidiano online, l’uomo resterà sotto osservazione per almeno 48 ore mentre prossimamente sarà eseguita l’autopsia sul corpo della madre che potrebbe essere morta per cause naturali. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FIGLIO DELLA DONNA VISITATO IN PSICHIATRIA

E’ stato sottoposto a visita psichiatrica Davide Deroras, il figlio 43enne di Maria Antonia Sonna, la donna morta a metà maggio e mummificata all’interno della loro abitazione. Come riportato dai colleghi di Gallura Oggi, l’uomo era molto conosciuto a Olbia ed ha continuano a condurre una quotidianità normale nonostante il dramma del decesso della madre 67enne. Un ragazzo come tanti, sottolinea il portale, che frequentava spesso il bar della zona del quartiere Tilibbas. “Non si tirava mai indietro nell’offrire un giro al bar, sembrava una persona solare, allegra e di compagnia. Mai nessuno poteva immaginare una solitudine così ben nascosta”, il commento di un residente, seguito da quello di un’amica dell’uomo: “La casa è sempre stata un casino, la mamma sicuramente aveva una forte depressione dopo la morte del marito e stava molto chiusa dentro questa stanza ma lui era dolce, un bravo ragazzo forse non voleva accettare di rimanere orfano”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

OLBIA, CADAVERE MUMMIFICATO TRA RIFIUTI

Una donna di 67 anni è morta in casa da mesi ma il suo cadavere è stato rinvenuto solo nelle passate ore, quasi mummificato e lasciato in mezzo a numerosi sacchi di immondizia e rifiuti di ogni genere. La macabra scoperta è avvenuta in una abitazione di Olbia, dopo la segnalazione lanciata da un vicino di casa che da tempo era costretto a sopportare il cattivo odore proveniente proprio dall’appartamento. Ad intervenire, come riporta AdnKronos, alla fine sono stati gli uomini del Commissariato di Olbia, coadiuvati dagli agenti della polizia locale e dai vigili del fuoco che hanno sfondato la porta di casa compiendo così la drammatica scoperta. Incredibile nella sua drammaticità la scena che si sono trovati di fronte una volta oltrepassata la porta: il cadavere della donna in avanzato stato di decomposizione era adagiato su un letto, coperto da un pesante piumone sporco, esattamente come il resto della stanza completamente sommersa dai rifiuti. Chi è intervenuto dopo la segnalazione del vicino ha descritto l’abitazione paragonandola ad una vera e propria discarica. Tutto intorno, oltre ai sacchi dell’immondizia anche mobili rotti, piatti e bicchieri di plastica, bottiglie vuote e calcinaccia, a testimonianza del forte degrado.

MORTA IN CASA DA MESI: DECESSO PER CAUSE NATURALI?

Il figlio 43enne della donna morta in casa da mesi è già stato interrogato dal magistrato ma, secondo le prime indiscrezioni, non avrebbe fornito alcuna risposta utile a comprendere come e quando sia morta la madre. Rintracciato dagli agenti, sembra che l’uomo da tempo vivesse in auto compiendo una vita normale e recandosi ogni giorno al lavoro. Dopo l’intecarabinierrrogatorio lo stesso magistrato ha disposto per lui il ricovero nel Reparto di Psichiatria. Sul cadavere della donna sono già stati eseguiti i primi accertamenti che avrebbero confermato come la sua morte risalga a diversi mesi, forse addirittura allo scorso maggio. Sarà comunque l’autopsia a stabilire con esattezza il periodo in cui si è verificato il decesso e le sue cause anche se sul corpo non sarebbero stati rinvenuti segni di violenza. Non è escluso che la donna, la quale presentava problemi di salute, sia morta per cause naturali ma serviranno altri esami sul cadavere per scongiurare del tutto la pista dell’omicidio, così come quella del suicidio.