Dopo la recente segnalazione dell’Anac riguardo potenziali anomalie nelle concessioni, interviene il ministro di Infrastrutture e Trasporti. «Ricalibreremo via via tutte le convenzioni rimettendo al centro l’interesse pubblico. Lo Stato sta tornando a fare lo Stato», ha dichiarato Danilo Toninelli con un post su Facebook. Per il ministro, l’autorità anticorruzione «dà l’ennesima conferma». E cita il caso delle autostrade: «Lo Stato aveva abdicato di fronte allo strapotere dei concessionari privati. Un vigilante che non vigilava e non sanzionava. Mentre certi potentati accumulavano profitti gestendo beni pubblici sulla pelle dei cittadini». Toninelli sostiene che ora le cose stanno cambiando: «Lo avrete notato nell’interlocuzione tra il mio ministero e Strada dei Parchi sullo stato delle autostrade di Lazio e Abruzzo». E poi promette: «Vedrete, ricalibreremo via via tutte le convenzioni rimettendo al centro l’interesse pubblico. Lo Stato sta tornando a fare lo Stato». (agg. di Silvana Palazzo)



CONCESSIONI, ANAC: “POTENZIALI ANOMALIE”

Anac al governo: “Concessioni, potenziali anomalie”, questo l’allarme lanciato dall’autorità guidata da Raffaele Cantone. L’Anticorruzione ha infatti inviato una nota all’esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle per sottolineare le divergenze nei dati comunicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e delle società che gestiscono la rete autostradale sulla quota di lavori da affidare all’esterno, come evidenzia repubblica. L’Autorità ha evidenziato che il settore dei Concessionari pubblici “ha fatto registrare una serie di fenomeni potenzialmente sintomatici di singolari criticità e anomalie”. Dopo aver incrociato i dati forniti dagli enti pubblici concedenti e dalle società concessionarie, l’Anac ha evidenziato che “nonostante l’attività di censimento sia stata svolta prima dei gravissimi eventi occorsi a Genova le risultanze acquisite sembrano assumere un nuovo valore alla luce del dibattito in corso in materia di concessioni e di eventuali patologie ad esse connesse”.



L’ALLARME LANCIATO DALL’ANTICORRUZIONE

Nell’analisi, Anac evidenzia che i titolari di concessioni hanno l’obbligo di esternalizzare l’80 per cento dei nuovi contratti, seguendo dunque tramite imprese controllate solo il 20 per cento dei lavori. Una differenziazione riguarda le concessionarie autostradali, che possono eseguire il 40 per cento dei lavori. “I dati economici dichiarati nei moduli rispettivamente del concedente e del concessionari” sono molto divergenti dal punto di vista dei valori e delle percentuali dei contratti da affidare con procedure di evidenza pubblica. E non è finita qui, con l’Anticorruzione che cita anche il capitolo gas: l’Autorità evidenzia che nella distribuzione si riscontra un numero contenuto di gestori che “realizza il servizio” per un numero “elevato di enti locali”. Il risultato è “una sorta di dumping”, con grandi gruppi che “determinando alcuni monopoli di fatto” corrono il rischio di “incidere direttamente sulle tariffe”.

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