E’ morto il boss della ‘ndrangheta, Francesco Barbaro, probabilmente il più famoso della storia della malavita calabrese. Il suo decesso è avvenuto giovedì sera alle 22:40 presso il carcere di Parma dove era detenuto. Aveva 91 anni e stava scontando la sua terza pena dopo essere stato scarcerato nel 2013, dopo più di vent’anni in cella per sequestro di persona. Successivamente Barbaro era stato di nuovo condannato all’orgastolo insieme al nipote Antonio Papalia di Buccinasco (Milano), per l’omicidio del brigadiere Antonino Marino, avvenuto in provincia di Reggio Calabria. Un delitto avvenuto nel 1990 ma riaperto solamente vent’anni dopo a seguito di un’intercettazione raccolta dai carabinieri di Milano. La famiglia Barbaro è arrivata ovunque nella politica e amministrazione calabrese, e si è espansa anche oltre i confini, in Sud America e in Australia, controllando il traffico di droga.



I TENTACOLI IN LOMBARDIA

Barbaro si era insinuato anche in Lombardia, ed in particolare nelle cittadine dell’hinterland milanese note per la presenza della ‘ndrangheta, a cominciare da Buccinasco e Corsico. Il primo arresto del boss, che era fino a ieri il detenuto più anziano d’Italia, avvenne negli settanta, una pena di sei anni per associazione a delinquere. Quindi la condanna per sequestro di persona nel 1989 e poi la successiva pena per l’omicidio del ’90. Era il discente in vita più anziano dell’originaria famiglia Barbaro-Carbone, che all’inizio del secolo scorso, come ricorda Il Corriere della Sera, originò la famosa stirpe dei Barbaro, divisa nei vari rami Nigri, Pillari e Rosi, e legata alle più importanti cosche come i Papalia, i Pelle e i Perre. Francesco Barbaro ha due figli: Giuseppe detto ‘u Charly, residente del Riminese e scarcerato per motivi di salute, nonché Rocco detto ‘u Sparitu, in carcere per associazione mafiosa a Milano. Dei due il più pericolo era Rocco, che aveva ereditato dal padre il controllo della Lombardia.

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