Un nuovo incendio nella Terra dei Fuochi spaventa il territorio del Casertano: durante la tarda notte di ieri, i capannoni dell’impianto rifiuti di Santa Maria Capua Vetere sono andati a fuoco nei reparti di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti: da ore sul posto sono giunte diverse squadre dei vigili del fuoco di Caserta, con anche l’invio di pompieri da Benevento e Napoli per provare a ridurre il più possibile gli effetti disastrosi per l’ambiente in quella che non a caso è denominata sinistramente “Terra dei Fuochi”. Come spiega il Mattino, «le fiamme hanno avvolto le piramidi di rifiuti rilasciando diossina e fumo nero che sta coprendo il cielo di Santa Maria Capua Vetere»: si teme per i cittadini e per i 980 detenuti nel carcere appena di fronte allo Stir a fuoco in queste ore. Secondo quanto raccolto dai pompieri, pare che l’incendio sia doloso con la possibile mano di uno o più clan della Camorra dietro all’ignobile gesto. La situazione è molto grave e come spiega la senatrice M5s Vilma Moronese giunta sul posto nella notte, «l’aria è irrespirabile, l’incendio è iniziato alle 20 ma l’Arpac è giunto non prima delle 23.50 sul posto» per valutare gli effetti dannosi.
NUOVO DISASTRO AMBIENTALE NELLA TERRA DEI FUOCHI
Questa mattina un post del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa prova a delineare le prime novità in merito all’incendio nell’impianto di stoccaggio dei rifiuti del Casertano: «Siamo sotto attacco. Il territorio lo è. Tutti noi cittadini lo siamo. Un altro incendio, sempre più grande, sempre nello stesso territorio. E sempre in un impianto di stoccaggio di rifiuti». Costa fa riferimento a quanto avvenuto solo pochi giorni fa a Marcianise dove per ore sono bruciate tonnellate di rifiuti, per di più in una discarica abusiva della Camorra. «’è una precisa strategia criminale in atto ed è arrivato il momento che non solo il Ministero dell’Ambiente scenda in campo, come ha fatto dal primo giorno e continuerà a fare ogni giorno, ma tutto il governo sia presente con tutti gli strumenti a disposizione. Questi criminali incendiano per costringerci a una nuova emergenza … vogliono inginocchiare lo Stato. Ma noi non torniamo indietro e li vogliamo vedere marcire in carcere», continua il Ministro Costa su Facebook. Intanto il sindaco della vicina Marcianise, Antonello Velardi, scrive sui social «Sta bruciando l’impianto di rifiuti, un altro disastro ambientale. […] Lo Stir è collocato di fronte al carcere; in linea d’aria non è neanche un chilometro da Marcianise. Speriamo».