Si torna a parlare di Maria Tanina Momilia a La Vita in Diretta, che ha sentito il marito della donna uccisa e trovata cadavere lo scorso 7 ottobre a Fiumicino. L’uomo sostiene che il personal trainer Andrea De Filippis, reo confesso, possa essere stato aiutato da qualcuno. Nell’intervista ha fatto riferimento a due testimonianze. Nella prima si parla di «due uomini che caricavano un sacco dal magazzino della palestra alla macchina». Il testimone non avrebbe riconosciuto Andrea De Filippis, e questo risulta strano perché il testimone conosce bene la zona e le persone che la frequentano. «Se fosse stato lui l’avrebbe riconosciuto, visto che stava sempre da quelle parti», ha aggiunto Daniele Scarpati. Un altro testimone vicino al canale ha visto due uomini: «Scaricavano qualcosa». Inoltre, avrebbe notato delle luci dai cellulari dei due uomini, come se volessero fare luce. «Due persone diverse hanno visto due uomini. O protegge qualcuno o nasconde qualcosa», ha aggiunto il marito di Maria Tanina Momilia.



MARIA TANINA MOMILIA, PARLA L’AVVOCATO DEL PERSONAL TRAINER

Il marito di Maria Tanina Momilia ha commentato la notizia della richiesta di supplemento di indagini: l’inchiesta sull’omicidio della moglie è infatti ancora aperta. «Se continuano a fare controlli vuol dire che manca qualcosa». L’uomo comunque non riesce a darsi pace: «Dopo l’omicidio è andato a casa e insisteva tanto per andare al cinema. Gli altri proponevano altro, ha insistito tanto e ci sono andati con la macchina di Alessandro (un amico di Andrea De Filippis, ndr). Ha detto di conservare il biglietto del cinema e voleva farsi un selfie». A La Vita in Diretta è intervenuto il difensore del personal trainer Andrea De Filippis, reo confesso dell’omicidio di Maria Tanina Momilia: «In quel momento era in stato di raptus, quindi i gesti compiuti non corrispondono ad alcun tipo di logica. Il mio assistito nel prendersi la completa responsabilità dell’evento e dell’occultamento è se stesso. Lui è uso prendersi le responsabilità di ciò che fa e mai si nasconde dietro ad un dito. Andrea De Filippis è una persona che si è sempre dedicato al prossimo», ha dichiarato l’avvocato Cristian Milita. Il legale ha spiegato anche che il suo assistito dopo l’omicidio «era in uno stato di assoluto choc». Infine, ha confermato che gli sono stati negati gli arresti domiciliari per «possibile reiterazione del reato».

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