Potrebbe esserci un debito di droga dietro la brutale aggressione ad un quindicenne a Varese, chiuso in un box e torturato per ore da quattro ragazzini poco più giovani. Gli aggressori volevano infatti estorcere il nome di un ragazzo che avrebbe avuto con loro un debito legato all’acquisto di sostanze stupefacenti, forse hashish, un nome che il 15enne si è rifiutato di fare. Una cifra che secondo quanto trapelato dalle indiscrezioni sarebbe stata irrisoria, forse di neanche 40 euro, ma che è stata sufficiente a scatenare la furia del branco sul giovane che ha passato ore drammatiche, venendo anche minacciato con un coltello. E per convincerlo a non raccontare l’aggressione, i quattro avrebbero minacciato il quindicenne affermando che sarebbero andati a prendere il fratellino se avesse denunciato. Ma il giovane non è riuscito a tenersi dentro l’aggressione subita ed ha fatto scattare l’intervento della polizia. (agg. di Fabio Belli)
GLI AGGRESSORI ANDAVANO A SCUOLA COL FRATELLINO
Emergono dei dettagli se possibile ancora più inquietanti rispetto alla vicenda del 15enne sequestrato e torturato da 4 ragazzini all’interno di un box a Varese. Rispetto a quanto riportato in un primo momento da La Prealpina, e cioè che il rapimento fosse stato compiuto da coetanei del ragazzo, a fare una precisazione è l’avvocato Augusto Basilico, legale della vittima, che come riportato dall’Ansa ha spiegato:”I suoi aggressori sono più piccoli, frequentano la terza media e li vedeva fuori dalla scuola quando andava a prendere il suo fratellino che frequenta lo stesso istituto”. I quattro, stando a quanto raccontato dal 15enne, lo avrebbero preso di mira e seviziato per rifarsi di un suo amico che doveva loro dei soldi. Per la giovane vittima tornare alla vita di sempre non sarà semplice: l’avvocato Basilico ha infatti spiegato che a distanza di una settimana “fatica a parlare ed è ancora sotto shock”. (agg. di Dario D’Angelo)
LE SEVIZIE MOSTRATE SU INSTAGRAM
Sono quasi indicibili le torture subite da un 15enne di Varese, seviziato per ore da alcuni suoi coetanei senza alcun motivo. I dettagli di questa macabra vicenda vengono riportati stamane dal quotidiano Il Giorno che racconta tutto l’orrore che ha dovuto subire un ragazzino lombardo. Oltre ad essere stato legato ad una sedia con dei cavi elettrici, la vittima è stata obbligata a spogliarsi per essere poi seviziata con secchiate di acqua fredda. Quindi costretta a fumare marijuana, e minacciata con dello spray urticante e con un accendino. L’episodio si è verificato una decina di giorni fa, precisamente venerdì 9 novembre, di fronte ad un istituto scolastico cittadino, che non viene nominato per tutelare la vittima e le indagini. Il branco è composto da ragazzini che hanno più o meno l’età del 15enne, alcuni addirittura più giovani, e vengono considerati dei “duri” in paese. In qualche modo riescono a farsi seguire dal ragazzino, che finisce così nella loro trappola. “Ti bruciamo vivo” gli gridano nel box dell’orrore, “vado a prendere i pitbull della nonna” dice un altro. Dopo una serie infinita di torture e angherie, il ragazzo viene rilasciato: finirà in ospedale con uno stato d’ansia e ipervigilanza e ne avrà per 5 giorni. I 4 aguzzini sono già stati individuati dalle forze dell’ordine. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VARESE: QUINDICENNE SEQUESTRATO E TORTURATO DA COETANEI, “SE PARLI…”
Un vero e proprio incubo quello vissuto da un quindicenne di Varese, rapito da quattro coetanei che per ore lo hanno tenuto sotto sequestro in un garage torturandolo e minacciandolo con metodi mafiosi affinché il ragazzo svelasse informazioni su un suo amico che la banda stava cercando. A riportare l’accaduto è il quotidiano “La Prealpina”, secondo cui lo studente sarebbe stato legato ad una sedia con dei fili elettrici: una volta immobilizzato, il 15enne sarebbe stato picchiato e colpito sui piedi con una spranga di metallo, nonché minacciato con un bastone chiodato e un coltello puntato alla gola. Uno dei quattro aguzzini si sarebbe poi avvicinato al volto della giovane vittima e gli avrebbe strappato l’orecchino che portava, per poi indossarlo a mo’ di trofeo in un video pubblicato su Instagram. Condotte e atteggiamenti da criminali in erba denunciati dai genitori del 15enne alla polizia.
IL 15ENNE DI VARESE TORTURATO DA RAGAZZINI
Dopo aver sequestrato e torturato per quasi tre ore un loro coetaneo di 15 anni, gli aguzzini si sono voluti assicurare che il giovane non facesse parole di quanto accaduto in un garage di Varese. Come riportato da La Prealpina, per ottenere il loro scopo i ragazzi hanno minacciato il quindicenne che se avesse denunciato l’accaduto avrebbero fatto del male al suo fratellino minore. Il giovane, evidentemente scosso per le angherie subite dalla banda all’interno del garage, ha comunque deciso di rivolgersi saggiamente ai suoi genitori, che sono intervenuti denunciando l’accaduto alla Squadra Mobile della Questura di Varese che, coordinata dalla Procura dei Minori di Milano, è ora impegnata nel tentativo di ricostruire con esattezza l’intera vicenda.