A quasi un anno di distanza dalla barbara aggressione è arrivata la condanna del Tribunale dei Minori di Napoli nei confronti dei tre bulli che lo scorso 18 dicembre 2017 accoltellarono il 17enne Arturo: i componenti della baby gang dovranno scontare 9 anni e tre mesi di reclusione. I tre giovani non hanno voluto risponde a specifiche domande sull’identità del quarto componente del branco, ancora non individuato, con Arturo che continua il suo percorso riabilitativo. Il 17enne ha recentemente sottolineato: «Volevano ammazzarmi senza pietà, sotto gli occhi di tutti, a pochi giorni da Natale, e non ce l’hanno fatta. Il loro atteggiamento è quello di chi ha perso un’occasione per entrare alla grande a far parte del mondo della criminalità organizzata».
LE PAROLE DELLA MADRE DI ARTURO
Intervenuta a Storie Italiane, la madre di Arturo ha commentato: «Arturo oggi affronta l’ennesimo controllo, proviamo a ritagliarci momenti di svago e ironia. Arturo mi dice sempre che la cosa bella di andare all’ospedale è che in mensa fanno un’ottima pasta e patate». Continua la donna, parlando della brutale aggressione: «La quintessenza della malvagità, ha ricevuto addirittura un fendente prossimo al cuore e uno alla giugulare, oggi siamo qui per un controllo, ha subito un danno permanente alle corde vocali». E sottolinea sui tre condannati: «Anche al processo questi ragazzi apparivano quasi inconsapevoli del danno recato ad Arturo, di questo sono preoccupata: ragazzi che non capiscono la risonanza dei propri gesti». E il suo lavoro prosegue: «Io ho provato a fare di questa storia qualcosa di più grande, dando a questa vicenda un volto diverso: una storia d’amore anche nei confronti anche di quei ragazzi che hanno commesso dei gesti atroci». Arturo ha riportato conseguenze non da poco, ma lotta come un leone: «Avrà un danno permanente alla voce, una paresi definitiva alla corda vocale. Prova ad uscirne fuori con i suoi mezzi e con le sue possibilità».