Mentre lo sciopero Trenitalia in programma per domani è stato revocato, lo stesso non si può dire per quello dei medici del Servizio sanitario nazionale (Ssn) in programma per venerdì 23 novembre e che lascia intravedere non pochi disagi. Ad annunciarlo nella giornata di oggi, come spiega Repubblica.it, è stato il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori (Aeroi-Emac) che, prevedendo un’ampia adesione, ha anticipato: “provocherà forti disagi negli ospedali italiani, con il probabile blocco delle sale operatorie che avrà come conseguenza l’annullamento di migliaia di interventi. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili”. Il maggiore rischio, infatti, è rappresentato proprio dai numerosi interventi a rischio la giornata di venerdì. Un vero e proprio Black Fridaymedico, dunque, ma ben diverso rispetto a quello attesissimo per le prossime ore, poichè in questo caso a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i pazienti. Secondo quanto ribadito dall’Anaao Assomed il rischio è quello di rinviare 40mila interventi chirurgici e centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche. Ma ad essere messe a repentaglio saranno anche le attività veterinarie connesse al controllo degli alimenti.
SCIOPERO MEDICI: I NODI DELLA PROTESTA
Ad essere assicurate nella giornata dello sciopero dei medici di venerdì 23 novembre saranno le attività di urgenza di pronto soccorso. Alla base della protesta dei camici bianchi, spiega Assomed, ci sarebbero i numerosi nodi da sciogliere relativi a “un finanziamento del Fondo sanitario nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i vecchi e i nuovi Lea ai cittadini; il rinnovo del contratto fermo da 10 anni, con le necessarie risorse finanziarie e l’abolizione del tetto al trattamento accessorio; la cancellazione dell’anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità che frena le assunzioni; il finanziamento di almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica post lauream”. Lo sciopero indetto per venerdì, secondo quanto spiegato da Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, mira anche a “correggere questa deriva per mettere i nostri temi e i nostri valori al centro del confronto politico, per sollecitare una riscrittura delle priorità che riconosca ai problemi della nostra categoria e della sanità il diritto di avere soluzioni chiare e positive perché i nostri problemi sono anche quelli dei cittadini che non accedono alle cure e non vedono tutelato il diritto alla salute”. Ad aderire allo sciopero saranno non solo i medici ma anche i veterinari e i dirigenti sanitari di tutte le Regioni e in ogni capoluogo.