Carmelo Abbate contro “Non è normale che sia normale”, la campagna social lanciata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si ricorda in tutto il mondo il 25 novembre. Il noto giornalista e opinionista di Quarto Grado l’ha definita «inutile» in un post molto polemico pubblicato su Twitter. Quel che serve per Abbate non è una iniziativa ma l’intervento concreto del Parlamento. «Solletica la voglia di apparire di famosi, ma non serve a nulla». Il riferimento è ai tanti vip e personaggi del mondo dello spettacolo, oltre che della classe politica, che hanno aderito alla campagna e stanno riempiendo i social di foto con un segno di rossetto sotto l’occhio. È il simbolo della campagna, da inviare con video e foto usando l’hashtag #nonènormalechesianormale. Ma il giornalista non ci sta e si rivolge direttamente ai politici. «Il Parlamento deve fare le leggi. Si cominci da quella su omicidio identità, chiusa in un cassetto del Senato – scrive Carmelo Abbate -. Leggi, non chiacchiere e vanità».



VIOLENZA CONTRO LE DONNE, LA MISSIONE DI CARFAGNA

Per dire no alla violenza sulle donne è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione a cui hanno aderito anche volti noti della tv e del giornalismo. La promotrice è Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei deputati. «La violenza sulle donne è una piaga che appesta la nostra società, come ha detto il Presidente Mattarella, una donna su tre la subisce, ogni tre giorni c’è una vittima», aveva dichiarato in apertura della presentazione nella Sala della Lupa a Montecitorio. L’impegno profuso in questi giorni per Carfagna è cominciato anni fa, subito dopo la nomina in Parlamento. «In questi giorni ho presentato un emendamento per istituire un fondo per aiutare le famiglie che crescono orfani di femminicidio, ma non basta, serve una rivoluzione culturale, e le testimonianze per scuotere le coscienze». Per questo ha invitato alla Camera alcune persone vittime di violenze, «per raccontare le loro storie ed affrontare lo strazio di questi traumi».



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