Dopo i primi esiti emersi dalle analisi sulle ossa rinvenute in Nunziatura apostolica, sono crollate in parte le speranze di due famiglie, quella di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori, le quali speravano di poter finalmente conoscere parte della verità sulla sparizione delle loro care. Un dramma che dal 1983 è destinato a non concludersi ancora, come emerso anche dalle parole di sconforto della sorella di Mirella che spera almeno che i riflettori possano non spegnersi con la chiusura dell’ennesima pista. Resta però il giallo su quelle ossa, appartenenti ad un uomo e vecchie di oltre 50 anni. Occorrerà attendere gli ulteriori accertamenti per saperne di più. Secondo quanto riferito da Metronews.it, la datazione precedente al 1964 emersa dalle prime analisi sulle ossa è legata al cosiddetto “bomb effect”. Stando a quanto riferito dagli inquirenti, secondo la lettura scientifica i test sulle armi nucleari condotti fino al 1963 hanno infatti quasi raddoppiato il contenuto di Carbonio 14. Dopo aver accertato che i frammenti sono precedenti al 1964 gli inquirenti proseguiranno ad analizzare i resti e i test delle prossime settimane aiuteranno proprio a fare luce sulla datazione esatta. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SORELLA DI MIRELLA GREGORI “ASPETTIAMO ULTERIORI ESAMI”
Ve l’abbiamo riportato a inizio pomeriggio: le ossa ritrovate nella nunziatura di Roma, non appartengono ad Emanuela Orlandi ne tanto meno a Mirella Gregori. I resti ossei sono infatti molto vecchi, forse di inizio secolo, ed inoltre, apparterrebbero ad un uomo. Della famiglia Orlandi si sono già espressi sulla questione il padre e il fratello (le parole le trovate qui sotto). Nelle ultime ore ha parlato anche Maria Antonietta Gregori, sorella della ragazza scomparsa nel 1983, che ha spiegato: «Aspettiamo gli esiti definitivi degli esami – le parole riportate dall’edizione online di TgCom24 – poi chiederemo un’analisi anche al nostro genetista che lavorerà probabilmente in parallelo con quello della famiglia Orlandi. In ogni caso – ha aggiunto e concluso – spero che non si spengano i riflettori sulla scomparsa di Mirella». Un senso di profonda amarezza probabilmente nelle due famiglie, Orlandi e Gregori, unite dal dramma della scomparsa ad inizio anni ’80, e che speravano che dopo il ritrovamento delle ossa risalente allo scorso 30 ottobre, il caso si risolvesse definitivamente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OSSIA NUNZIATURA: LE ULTIME
Gli esami compiuti sulle ossa rinvenute in Nunziatura apostolica hanno dato i primi importanti risultati: i resti non appartengono ad Emanuela Orlandi, risalirebbero a oltre 50 anni fa e soprattutto sarebbero di un uomo. Il Dna isolato nei lavoratori della Polizia scientifica dalle ossa presenta il cromosoma Y, ovvero quello che caratterizza il sesso maschile. La datazione precedente al 1964 arriva invece dai lavoratori di Caserta. Con le poche ma decisive informazioni in mano, cade definitivamente l’ipotesi che quelle ossa possano appartenere alle due ragazzine scomparsa nel 1983. Stando a quanto reso noto dalla Procura di Roma, spiega Metronews.it, i resti molto deteriorati non hanno permesso di rintracciare una intera catena di Dna tale da stabilire l’età precisa della persona ma dall’analisi del femore è stato possibile almeno confermare che si tratti dello scheletro di un uomo. Solo dopo aver stabilito con esattezza la data del decesso sarà possibile indagare su chi viveva in quel momento a Villa Giorgina, dove prima di essere sede della Nunziatura era presente un appartamento privato. Il giallo di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, dunque, resta ed a questo ne se aggiunge ora un nuovo mistero. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL PADRE DI EMANUELA ORLANDI, “ASPETTO L’ESITO FINALE”
Nonostante quanto trapela oggi sulla stampa in merito agli esami mediante il metodo del Carbonio 14 sui resti umani trovati nei giorni scorsi nella Nunziatura Vaticana della Capitale, secondo cui le ossa apparterrebbero a un uomo e andrebbero datate prima del 1964 (e dunque non attribuibili a Emanuela Orlandi o a Mirella Gregori), a parlare è il padre della ragazza scomparsa nel 1983. Contattato dall’Adn Kronos, Pietro Orlandi ha fatto sapere di voler comunque “aspettare l’esito finale degli esami in corso sui resti ritrovati” auspicando anche che venga eseguito l’esame genetico per ricostruire quelle che a suo dire sono state le “dinamiche che hanno portato quei resti a essere interrati a pochi centimetri da quel pavimento”. E conclude: “Noi continueremo comunque ad andare avanti nella nostra ricerca della verità per Emanuela”. (agg. di R. G. Flore)
“SONO I RESTI DI UN UOMO”
Caso chiuso: le ossa ritrovate nella Nunziatura di Roma il 30 ottobre scorso, non appartengono ad Emanuela Orlandi né tanto meno a Mirella Gregori. Negli scorsi giorni sono state effettuate accurate analisi sui reperti, che hanno escluso che le ossa siano di una persona vissuta negli anni ’80. Il laboratorio di Caserta, come riporta Il Secolo XIX, ha infatti fatto sapere che: «Le persone nate prima del 1963 hanno segni inequivocabili e gli esami su radio e calotta cranica hanno un contenuto di Carbonio 14 tale che la persona sarebbe morta prima del 63’». Non è da escludere che le ossa potrebbero essere molto più vecchie, forse risalenti all’inizio del secolo scorso. Nei prossimi giorni proseguiranno le analisi, e per ora si sa solo che quanto ritrovato nella Nunziatura Apostolica appartiene ad un uomo: chi sia, però, è per ora impossibile saperlo. I poliziotti della Squadra Mobile e della polizia Scientifica, coordinati dalla procura di Roma, stanno lavorando ormai da un mese per cercare di dare un nome ai resti ossei ritrovati, ed è probabile che a breve il mistero venga svelato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
A NUNZIATURA: APPARTENGONO AD UN UOMO
Importante svolta in merito alle indagini sulle ossa ritrovate nella Nunziatura Apostolica a Roma poche settimane fa. In base a quanto riferito dai colleghi dell’agenzia Ansa, edizione online, le ossa apparterrebbero ad un uomo. A rivelarlo sono stati gli esami svolti nei laboratori della polizia scientifica sui reperti scoperti, che hanno appunto individuato un dna (inutilizzabile per la comparazione perchè deteriorato), ma che presenta al suo interno il classico cromosoma Y del sesso maschile. Sulle vicenda è subito intervenuto Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela: «Da quanto mi risulta questi sono i primi esiti degli esami col metodo del carbonio 14: io vorrei aspettare la fine e poi vorrei avere il risultato dell’esame genetico con il Dna, che può dare la certezza sulla datazione. Vorrei anche capire da cosa dipende questo spartiacque così netto del 1964. In ogni caso andrà chiarito perché c’erano quelle ossa pochi centimetri sotto il pavimento». Sono attese ulteriori novità nel corso della giornata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OSSA NUNZIATURA APOSTOLICA: ANTECEDENTI IL 1964
Ossa in nunziatura apostolica di via Po, i resti non appartengono a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: importanti aggiornamenti su uno dei casi di cronaca più rilevanti delle ultime settimane. Secondo quanto riporta l’Huffington Post, gli inquirenti hanno riferito che i frammenti rinvenuti nello stabile a Roma sono antecedenti al 1964, ma non solo: i resti non sembrerebbero appartenere a una persona adulta e sarebbero notevolmente deteriorati. Bisognerà attendere ancora per conoscere la verità sulla fine di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, le due ragazze di 15 anni scomparse nel 1983 a poche settimane di distanza: negli ultimi giorni erano circolate indiscrezioni che smentivano l’appartenenza delle ossa alle due giovani, poiché «i resti sarebbero molto più antichi di quanto si fosse pensato in un primo momento».
OSSA NUNZIATURA APOSTOLICA: LE ULTIME
Negli ultimi giorni i parenti di Emanuela Orlandi avevano espresso i loro dubbi, in particolare ai microfoni di Quarto Grado, e ora è arrivato l’importante annuncio: le ossa ritrovate sotto il pavimento della dependance di Villa Giorgina non appartengono alla giovane scomparsa 35 anni fa. L’Ansa aveva inoltre sottolin eato che i resti rinvenuti nella Nunziatura Apostolica Vaticana risalirebbero addirittura a oltre 100 anni fa. Previsto per il 30 novembre, l’esame del Carbonio 14 affidato ai laboratori specializzati di Caserta farà scientificamente chiarezza sulla vicenda. Ric ordiamo che la famiglia di Emanuela Orlandi aveva deciso di nominare come consulente di parte per l’identificazione dei resti l’ex ufficiale del Ris, Giorgio Portera, già consulente della famiglia di Yara Gambirasio nel caso di omicidio della 13enne di Brembate di Sopra.