L’omicidio di Maurizio Pozzi conquista ancora l’attenzione della trasmissione Quarto Grado che torna ad occuparsi di Simona Pozzi, figlia del commerciante uccisoi e sospettata di essere stata la mandante del delitto del genitore. La donna sarà protagonista indiscussa della nuova puntata del programma al quale spiegherà la sua versione dei fatti in attesa del processo. Simona, oggi 45enne, ha sempre sostenuto con forza la sua innocenza e proprio la scorsa settimana si è espressa la Corte di Cassazione annullando l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Milano di custodia cautelare in carcere per la figlia del commerciante ucciso. Al tempo stesso, la Suprema Corte ha rinviato ad un nuovo giudizio dello stesso Riesame. Simona Pozzi, accusata dalla procura milanese di essere la mandante dell’omicidio del padre Maurizio Pozzi, resta dunque una donna libera. Come riferisce SkyTg24, la difesa rappresentata dall’avvocato Franco Silva, si è detta molto soddisfatta dal risultato ottenuto in seguito alla decisione della Cassazione poichè ha sempre sostenuto che inquirenti e investigatori abbiamo puntato solo ad un quadro squisitamente indiziario senza quindi la presenza di prove solide nei suoi confronti in merito al fatto che sia stata davvero lei a commissionare l’assassinio del padre, trovato morto con otto ferite alla testa nel suo appartamento in via Gian Rinaldo Carli, a Milano, il 5 febbraio 2016.



SIMONA POZZI, LE ACCUSE DEI PM: PER LA CASSAZIONE RESTA LIBERA

Secondo la Corte di Cassazione che la scorsa settimana si è espressa sul caso di Silvia Pozzi, serve una nuova valutazione del Riesame sulla base degli elementi che indicherà nelle motivazioni, non appena saranno depositate. La 45enne accusata di essere la mandante dell’omicidio del padre, dunque, resta libera. Il delitto del commerciante Maurizio Pozzi di 69 anni, avvenne nel febbraio del 2016, quando a ritrovarlo senza vita all’interno della sua abitazione fu la moglie. In casa tutto appariva in ordine e non mancava nulla, da qui l’esclusione della pista della rapina finita male. Secondo una prima ricostruzione, la morte dell’uomo sembrava essere dipesa da un incidente, una caduta mortale in seguito ad un malore, ma poi gli inquirenti scoprirono che la figlia Simona Pozzi aveva accumulato debiti per centinaia di migliaia di euro e che per tale ragione aveva spesso litigato con il padre. L’attenzione si spostò rapidamente su di lei anche alla luce di un precedente tentativo della donna di uccidere il genitore nel 2013 durante una vacanza. Secondo l’accusa, Simona Pozzi avrebbe deciso di eliminarlo incaricando inizialmente il boss della ‘ndrangheta Pasquale Tallarico, lo stesso che dopo un suo arresto nel 2017 avrebbe raccontato tutto agli inquirenti mettendo nei guai la donna contro la quale furono raccolti ulteriori elementi. lei intanto, ha sempre continuato a difendersi sostenendo: “non c’è mai stato un omicidio. Mio padre è morto a causa di un malore. E io sono innocente e perseguitata”.

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