Quasi quattro ore di terrore puro quelle a cui è stato sottoposto il 15enne di Varese rapito e torturato da quattro ragazzini delle scuole medie che volevano da lui informazioni su un amico che aveva contratto con loro un debito di droga per poche decine di euro. Come si può leggere nelle ordinanze firmate dal capo della procura di Varese, Ciro Cascone, presso il tribunale per i minorenni di Milano, “uno dei sequestratori si è temporaneamente assentato, promettendo di ritornare con i Pitbull di una parente, che sarebbero stati aizzati contro la vittima”. Una vicenda, secondo il gip Marina Zelante che per i quattro ragazzini ha disposto il carcere, “indicativa di uno stile di vita deviato, di una totale refrattarietà al rispetto delle regole della civile convivenza, di un imbarbarimento di un sistema di valori in cui la persona e la dignità umana non paiono più rivestire alcun significato”. (agg. di Dario D’Angelo)
VARESE, 15ENNE SEQUESTRATO E SEVIZIATO: LA RICOSTRUZIONE DELLE TORTURE
Nella giornata di oggi, in cui il gip di Varese ha firmato il provvedimento di custodia a carico dei quattro minorenni accusati di aver seviziato e torturato un loro coetaneo per via di un piccolo debito (peraltro che vantavano nei confronti di un amico della vittima), e a carico dei quali si configurerebbe pure il delitto di tortura, sono emersi nuovi dettagli in merito alle tre ore e mezza di orrore vissute dal 15enne: nel garage in cui era stato malmenato e umiliato, spiegano gli inquirenti, sono accadute cose inenarrabili se si pensa che si parla di minorenni e in più vi sarebbe stata la violenza psicologica degli aguzzini nei confronti del ragazzino dal momento che, mentre veniva torturato, quest’ultimo era anche ripreso dagli smartphone in modo da poterlo ricattare: “Se parli pubblichiamo tutto su Instagram” è stata la minaccia dei minorenni. (agg. di R. G. Flore)
LA RICOSTRUZIONE DELLE TORTURE
Sono stati arrestati i 4 minorenni di Varese che hanno torturato per ore un 15enne. La ricostruzione da parte della procura dei minori di Milano in merito a quanto accaduto testimonia il dramma che ha vissuto l’adolescente, torturato e seviziato per ore, per estorcergli delle informazioni in merito ad un amico con cui la gang aveva un presunto debito di droga di 40 euro. Lo hanno minacciato più volte, dicendogli che lo avrebbero torturato fino alla morte, che gli avrebbero dato fuoco e che gli avrebbero tagliato un dito. E dalle parole sono poi passati ai fatti, visto che i quattro hanno legato su una sedia la loro vittima, percossa a più riprese. Il giovane è stato spogliato e gli è stata quindi gettata addosso dell’acqua gelata e del sapone liquido sugli occhi. In seguito i quattro aguzzini hanno estratto un coltello, appoggiato poi sulla mano della vittima, con la minaccia che gli avrebbero tagliato un dito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VARESE, ARRESTATI I 4 AGUZZINI DEL 15ENNE
C’è anche il delitto di tortura, da poco introdotto nell’ordinamento italiano, tra i vari reati contestati ai minorenni, tutti di età compresa tra i 14 e i 15 anni, accusati di aver bullizzato, rapinato e torturato un loro coetaneo lo scorso 9 novembre a Varese in un garage, per quella che è stata secondo il pm una vera e proprio sequenza dell’orrore durata quasi 4 ore e che ha visto la vittima seviziata e sottoposta a maltrattamenti che ci si stupisce possano essere stati perpetrati da dei ragazzini, protagonisti oramai sempre più spesso di episodi di bullismo tra le mura scolastiche o anche nei confronti di compagni di classe. Le ordinanze nei confronti dei tre ragazzi sono state firmate oggi dal gip e pare che prima dell’aggressione i diretti interessati avessero fumato della marijuana: il movente delle torture invece sarebbe stato un “preteso credito maturato nei confronti di un altro minorenne, amico della vittima” è stato spiegato, aggiungendo che la somma si aggirava appena attorno ai 40 euro e che il tutto era legato a vicende di piccolo spaccio tra i ragazzini. (agg. di R. G. Flore)
CONTESTATO ANCHE IL REATO DI TORTURA
I quattro minorenni di Varese che hanno sequestrato e picchiato un 15enne a Varese sono stati individuati e arrestati. Sono tutti in carcere al Beccaria di Milano. Le ordinanze nei confronti di tre alunni della scuola media inferiore sono state firmate dal gip del Tribunale dei minori su richiesta della Procura e sono state eseguite oggi dalla Squadra mobile. Ai ragazzini di 14 e 15 anni sono contestati i reati di sequestro di persona aggravato, lesioni personali aggravate, rapina aggravata e il delitto di tortura, recentemente introdotto nel nostro sistema normativo, «alla luce del verificato e comprensibile trauma psichico cagionato nella giovane vittima». Un altro dei giovani era stato fermato il 20 novembre «alla luce di un accertato e concreto pericolo di fuga», e per lui è stato convalidato l’arresto dal gip. Il 9 novembre scorso hanno rinchiuso in un garage e torturato un coetaneo che si era rifiutato di consegnare un suo amico che aveva con la gang un debito di qualche euro per della droga.
VARESE, 15ENNE SEQUESTRATO E SEVIZIATO
Il procuratore di Varese Ciro Cascone ha dato conto dell’orrore a cui il 15enne di Varese è stato sottoposto in un comunicato. La vittima è stata avvicinata dai quattro coetanei, condotta presso un garage poco distante, dove è rimasto rinchiuso per circa tre ore e mezzo. In quel garage è stato picchiato, «sottoposto a minacce e sevizie». Gli aguzzini lo hanno legato ad una sedia con dei cavi di acciaio per picchiarlo con un bastone ferrato, lo hanno spogliato e, a torso nudo e senza scarpe, gli è stata versata addosso acqua gelida e sapone liquido sugli occhi. Poi gli è stato mostrato un coltello e hanno minacciato di tagliargli un dito. «Uno dei sequestratori si è temporaneamente assentato, promettendo di ritornare con i pitbull di una parente, che sarebbero stati aizzati contro la vittima». Inoltre, gli è stato avvicinato un accendino con una bomboletta di gas minacciando di dargli fuoco. La respirazione è stata resa difficoltosa dall’adesivo applicato alla bocca per farlo restare in silenzio. «La liberazione è stata decisa solo a fronte di ulteriori percosse e reiterate promesse di silenzio. Gli è stato, da ultimo, asportato il telefono cellulare ed un orecchino dallo stesso indossato».
IL RACCONTO DELL’ORRORE
Violenze pesanti, minacce di morte e torture come in un campo di prigionia. Una sequenza dell’orrore legata al saldo di un preteso credito maturato nei confronti di un altro minorenne amico della vittima. Un credito di 40 euro. Secondo la procura, i quattro ragazzi avevano fumato marijuana prima di cominciare a torturare la vittima. Gli arrestati sono tutti italiani, ad eccezione di uno di loro, di origini ivoriane. Frequentano le scuole medie inferiori o le prime classi delle scuole medie superiori, ma i percorsi di studio non sono regolari. «L’asciutto riserbo di questo ufficio, a fronte del legittimo allarme mediatico dei giorni scorsi, è stato imposto dalla necessità di acquisire elementi probatori irrinunciabili, quali l’esame della vittima, da pochi giorni in grado di riferire quanto subito, nonché il sopralluogo presso il garage dove si sono consumati i fatti», ha dichiarato il procuratore di Varese Ciro Cascone, come riportato da Repubblica.