Sale a 400 il numero di migranti che sono sbarcati sulle coste italiane nelle ultime 24 ore. Gran parte sono giunti la scorsa notte a Pozzallo, 236 persone quasi tutte di origini eritree. Quindi altri 79 profughi arrivati dal Pakistan a largo di Crotone, giunti in Italia due giorni fa, e nella giornata di venerdì, 82 sbarchi a Lampedusa. Era da mesi che in Italia non giungevano così tanti immigrati, a seguito della politica rigida del governo del Belpaese proprio nel confronto degli sbarchi, ma in questi casi si è dovuto arrendere anche Salvini, anche perché i 400 di cui sopra erano a bordo delle cosiddette “carrette” del mare, e non di solide navi delle ong. Di conseguenza gli stessi migranti sono arrivati in maniera volontaria sulle coste italiane, senza essere aiutati da nessuno tranne dagli scafisti, già arrestati. Resta il problema della gestione degli stessi immigranti, ed in particolare degli ultimi 236 che Malta ha lasciato “passare” nonostante navigassero nelle acque di loro competenza, con conseguente furia di Salvini. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MIGRANTI, IL COMMENTO DEL SINDACO DI POZZALLO
Non ci sono vittime per fortuna nel maxi sbarco a Pozzallo dei migranti soccorsi in mezzo al Mar Mediterraneo in quello che avrebbe dovuto essere, se verrà confermato dalle indagini, una responsabilità d’area del Governo di Malta: al momento, lo scontro politico riporta la mente a diversi mesi fa con la politica dei “porti chiusi” di Salvini che si scontrava con la medesima linea de La Valletta con in mezzo un’Europa che non riuscì e non sta riuscendo a risolvere i vari nodi in campo. Nel frattempo, in mezzo alle polemiche ci sono delle vite umane da salvaguardare e il lavoro della Guardia di Finanza Italiana è stato ammirevole: come spiega il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammattuna, a RepubblicaTv «Dopo qualche ora di incertezza, questa vicenda si conclude nel migliore dei modi». Secondo il primo cittadino del comune ragusano, «In generale, non ci sono casi gravi. Molte ipotermie, soprattutto tra i più piccoli, e cinque donne in gravidanza che sono state accompagnate in ospedale». Ora la fase di smistamento, con la maggior parte dei migranti trasferita nell’hotspot di Pozzallo e alcuni anche a Crotone. (agg. di Niccolò Magnani)
UNHCR: “MIRACOLO SIANO VIVI”
Sono sbarcati i 236 migranti a bordo di un barcone intercettato nella giornata di ieri in acque maltesi. L’imbarcazione di fortuna è giunta a Pozzalo, porto ragusano (Sicilia), nella serata di ieri, e questa mattina sono stati fatti scendere i suoi occupanti, quasi tutti di origini eritrea. Sulla vicenda si era espresso già ieri il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che poco fa è tornato a far sentire la sua voce. Il titolare del Viminale ha puntato il dito nei confronti del governo di Malta, che non è intervenuto per soccorrere i profughi, ma che ha lasciato proseguire la loro navigazione verso l’Italia come se nulla fosse: «Malta si conferma vergognosa – commenta – chissà se a Bruxelles sprecheranno inchiostro per mandare letterine di richiamo anche alla Valletta». Sulla questione si è espresso anche l’Unhcr, l’Alto Commissariato delle nazioni unite per i rifugiati, che ha affermato come sia quasi un miracolo che i migranti siano ancora vivi: «Questo barchino traballante ha portato persone in mare per tre giorni senza cibo né acqua. Il soccorso in mare è fondamentale, assieme a un meccanismo sicuro e prevedibile di approdo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BARCONE DI MIGRANTI SBARCATO A POZZALLO
Il barcone di migranti con a bordo 236 persone, è sbarcato poche ore fa a Pozzallo, in Sicilia. Inizialmente erano stati fatti scendere a terra solamente 12 bambini, di cui 5 appena nati, e una cinquantina di donne a bordo. In seguito, visto che il barcone non avrebbe retto ancora a lungo, sono sbarcati anche tutti gli altri profughi. Sono in corso gli accertamenti sanitari nonché i riconoscimenti, e stando a quanto scrive Sky Tg24, si dovrebbe trattare di persone provenienti dall’Eritrea. Uno sbarco che ha ri-attualizzato la polemica fra Italia e Malta, e che ha mandato su tutte le furie il ministro dell’interno, Matteo Salvini. Il vice-premier ha infatti accusato La Valletta di aver abbandonato il barcone in questione, lasciandolo all’Italia nonostante non fosse di sua competenza. Un altro barcone di migranti è stato soccorso sempre nella serata di ieri, in Calabria, precisamente a Crotone. A bordo vi erano 79 pachistani, tutti uomini fra cui cinque minori. Dopo che sono stati accolti e soccorsi, le forze dell’ordine hanno individuato due scafisti di origini lettoni, entrambi in procinto di scappare. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BARCONE DI MIGRANTI IN SICILIA: ITALIA VS MALTA
Un barcone di 150-200 migranti, forse partito dalla Libia, starebbe facendo rotta verso l’Italia. Lo fa sapere il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che accusa Malta di non aver soccorso l’imbarcazione quando è stata avvistata in zona Sar maltese, lasciandola proseguire come già avvenuto altre volte. «Ci risiamo – scrive Salvini – Un pattugliatore maltese ha invertito la rotta, abbandonando un barcone con 150/200 immigrati in mezzo al Mediterraneo e in direzione dell’Italia». La Valletta aveva preso il coordinamento delle operazioni di soccorso ma, aggiunge Salvini, «come al solito sta cercando di rifilare gli immigrati al nostro Paese». I toni del ministro dell’Interno si fanno poi più duri: «È l’ennesima vergogna, degna di questa Unione europea incapace e dannosa. A Bruxelles sono troppo impegnati a scrivere letterine contro l’Italia per occuparsi di questi problemi». Si tratta di una nuova segnalazione. Dopo il gommone con 120 migranti a bordo soccorso da un rimorchiatore, Alarm phone segnala un’altra barca in difficoltà con una settantina di persone a bordo, alcune delle quali sarebbero già annegate. (agg. di Silvana Palazzo)
DIVERSI ANNEGATI NELLA NOTTE
«Tanti saluti a scafisti e Ong»: questo il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini sul salvataggio al largo della Libia di un barcone carico di migranti. Secondo una prima ricostruzione, riportata da Repubblica citando i volontari del servizio telefonico Alarm Phone, a bordo dell’imbarcazione vi erano 120 persone tra cui donne e bambini. Il rimorchiatore italiano Mare Ionio del progetto Mediterranea, con a bordo anche il parlamentare di Liberi e Uguali Nicola Fratoianni, ha puntato la prua verso la Libia insieme alla Open Arms ma erano distanti 80 miglia dal punto da cui è provenuto l’allarme. E sono attesi riscontri sulle possibili vittime, con Il Messaggero che sottolinea che sarebbero «numerosi gli annegati nel corso della notte».«Imbarchiamo acqua. Correte, stiamo annegando tutti», questo il messaggio inviato alle 19,32 dal gommone in avaria nelle acque libiche più o meno di fronte alla città di Zuwara. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BARCONE IN DIFFICOLTA’
Un barcone di migranti in difficoltà è stato soccorso quest’oggi da un rimorchiatore a largo della Libia. A lanciare l’allarme, come riferisce l’agenzia Ansa, sono state le navi delle Ong Proactiva Open Arms e Mediterranea, nel pomeriggio di ieri. Attraverso il proprio profilo Twitter, Mediterranea scriveva: «Centoventi persone rischiano di annegare adesso. Abbiamo informato il centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano e su loro indicazione i libici, senza alcuna risposta. Il gommone imbarca acqua, alcune persone sono già annegate. Noi siamo a più di otto ore di navigazione». Nella tarda serata di ieri il barcone è stato raggiunto da un rimorchiatore, che ha quindi atteso l’arrivo di una motovedetta della guardia costiera della Libia, tenutasi in contatto con le autorità italiane. «Abbiamo ricevuto una prima segnalazione attorno alle 16 – ha spiegato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, a bordo della nave Jonio – parlava di un gommone in difficoltà e forniva delle coordinate. Le imbarcazioni Ong si sono dirette verso la zona segnalata, hanno informato il centro di coordinamento di Roma (Imrcc) e hanno tentato di contattare i libici senza avere risposta».
BARCONE MIGRANTI SOCCORSO IN LIBIA
Successivamente, alle ore 19:00, è giunta una nuova segnalazione, e di conseguenza si è stabilito un nuovo contatto con Roma, che ha confermato l’esistenza di un barcone in difficoltà che stava per essere soccorso da una motovedetta libica. In seguito la guardia di finanza italiana ha raggiunto i profughi, mettendoli in salvo. A bordo vi erano 82 migranti suddivisi su due diverse imbarcazioni: nella prima vi erano 14 tunisini, di cui 6 minorenni e 4 donne. Nell’altra, invece, 68 extracomunitari in totale, fra cui 3 donne. I due gruppi sono stati portati al molo Favarolo, Lampedusa, quindi trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola dove sono stati medicati e dove è iniziata la procedura di identificazione. La Ong Mediterranea ha parlato di vittime durante l’avaria del barcone ma non è chiaro quale sia il numero dei morti.