I “gilet gialli” sbarcano anche in Italia. Dopo il blitz al casello autostradale di Genova Est, nasce il Coordinamento Nazionale Gilet Gialli Italia attraverso una pagina Facebook. Si oppongono alla direttiva Bolkestein, che riguarda la libera circolazione dei servizi, e la tassazione troppo elevata per le imprese. Inoltre, chiedono «la revoca della concessione ad Autostrade e la riduzione dei pedaggi». Il promotore del coordinamento è Giancarlo Nardozzi, già presidente del Gruppo indipendenti ambulanti. «Al momento abbiamo una pagina sui social, ma non c’è ancora una data per una possibile mobilitazione. Vogliamo vedere se passa la legge sul bilancio», ha dichiarato. Poi la precisazione: «Non siamo contro il governo, che abbiamo sostenuto, ma contro l’Europa». Sulla pagina Facebook intanto è stata lanciata la proposta: «Oggi Champs Elysee, la prossimo a Roma. Facciamo partire la protesta dei gilet gialli in Italia. Non paghiamo più le autostrade se i pedaggi non scendono di prezzo e se a gestirle rimane Autostrade spa». (agg. di Silvana Palazzo)
PROCURA TEME NUOVI ATTI
Dietro il blitz dei “gilet gialli” italiani al casello autostradale di Genova Est non dovrebbero esserci esponenti del tifo organizzato. Ne sono convinti gli inquirenti, che col passare delle ore sembrano sempre più propensi a scartare una delle ipotesi filtrate poco dopo il raid compiuto da un gruppo di 10-15 persone poco prima dell’ora di cena. Come riportato da TgCom24, il derby Genoa-Sampdoria in programma domenica sera a Marassi non infatti considerato a rischio: la tragedia del ponte Morandi ha unito di fatto le due tifoserie in una sorta di abbraccio collettivo che ha fatto scemare le tensioni tra rossoblu e blucerchiate, limitate adesso esclusivamente alla sfera sportiva. Come riportato da La Repubblica, in procura il raid al casello di Genova Est è stato preso in seria considerazione e viene letto come un campanello d’allarme che la dice lunga sul sentimento di diffusa ostilità nei confronti di Autostrade dopo il crollo del ponte di Genova, e che si teme possa degenerare in altri atti dimostrativi o di vero e proprio danneggiamento. (agg. di Dario D’Angelo)
GENOVA, BLITZ GENOVA EST: SCRITTE CONTRO ASPI
Blitz dei “gilet gialli” al casello autostradale di Genova Est, dove sono comparse anche delle scritte contro Autostrade per l’Italia. L’autore è un gruppo di dieci-quindici persone, che si è reso protagonista sabato sera di una misteriosa incursione. Prima di agire avrebbero oscurato alcune telecamere in zona con dei sacchetti, poi hanno bloccato per alcuni minuti il casello rompendo una sbarra del telepass e accendendo dei fumogeni. Come riportato dal Corriere della Sera, il tutto sarebbe durato pochi minuti. Gli autori di questo blitz, tutti col volto coperto, si sarebbero poi dati alla fuga scappando a piedi verso la collina. Su un muro nei pressi del casello hanno però lasciato una scritta: “Società autostrade assassini”. Inoltre, hanno lanciato dei volantini anonimi con scritto “Apriamo i caselli, paga Autostrade”. Sul posto oltre alla Digos, è intervenuta anche la Polizia Scientifica per effettuare i rilievi, ma per prima è intervenuta la Polizia stradale. Per ora nessuno ha rivendicato il blitz.
“GILET GIALLI” AL CASELLO CONTRO AUTOSTRADE
“Gilet gialli” anche a Genova? Nel tardo pomeriggio al casello Est la viabilità è stata interrotta dopo che un gruppo di persone ha lanciato fumogeni sulle corsie di accesso. Un blitz fulmineo, ripreso in parte dalle telecamere di sicurezza, perché le stesse sono state coperte con dei sacchetti di plastica. Secondo le prime indiscrezioni, riportate da Repubblica, gli inquirenti non starebbero pensando all’azione di gruppi antagonisti o anarchici, bensì a qualche cittadino emulo della protesta francese dei “gilet gialli” e suggestionato anche dal crollo del ponte Morandi. Si pensa anche ad ambienti che qualche anno fa parteciparono alla cosiddetta protesta dei “forconi” ma anche ad esponenti del mondo ultrà. Sicuramente l’azione è stata organizzata e pianificata con cura da chi conosceva bene tutta la zona. Il raid dei gilet gialli è stato preso in seria considerazione in Procura perché si teme che il sentimento ostile nei confronti di Autostrade possa provocare altri atti dimostrativi o di danneggiamento.