Maltrattata dal marito, ha scelto di porre fine alle sue sofferenze con il suicidio proprio il giorno prima della convalida del provvedimento di allontanamento. È successo a Rimini, dove dopo la sua morte l’uomo ha cominciato a tormentare la figlia, ma stavolta le minacce lo hanno portato in carcere. È accusato di maltrattamenti nei confronti di moglie e figlia. Ritenuto pericoloso dagli inquirenti, ha ricevuto subito l’ordinanza di custodia cautelare. I giudici, come riportato dal Resto del Carlino, hanno agito in fretta per prepararla, mentre la ragazza è rimasta sotto stretta protezione della polizia. La mamma 40enne, residente in Valconca, aveva subito passivamente per anni le violenze del marito. Aveva trovato il coraggio di rivolgersi all’associazione “Rompi il silenzio”, a cui aveva raccontato ciò che aveva subito per troppo tempo. Dopo un periodo di supporto e assistenza psicologica, aveva denunciato il marito violento ed era stata messa sotto protezione per evitare la vendetta. Ma ricominciare non è stato facile. Ad un passo dalla libertà, è crollata e ha tentato di suicidarsi. Quando l’hanno trovata era ancora viva, anche se molto grave, ma qualche giorno fa è morta in ospedale.



RIMINI, SUICIDA DOPO MALTRATTAMENTI: MARITO ARRESTATO

Poco più di un mese fa, era stata fissata l’udienza per la convalida del divieto di avvicinamento del marito. Annullata psicologicamente dal dolore per i maltrattamenti, ha provato a suicidarsi il giorno prima. Le operatrici di “Rompi il silenzio” le erano state sempre vicine, così come ai suoi figli, ma qualche giorno fa ha smesso di lottare. La battaglia non è finita con il suo suicidio, perché ora il bersaglio del marito è la figlia. Sono cominciate le minacce, anche di morte, nei confronti della ragazza. Si è subito rivolta alla polizia, che ha fatto scattare subito le misure di protezione. Ritenuta a rischio, la giovane non è stata mai persa d’occhio. Il sostituto procuratore Paola Bonetti ha chiesto nel frattempo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il padre. Come riportato dal Resto del Carlino, il gip l’ha subito concessa e così per il 57enne sono scattate le manette. Ieri mattina ha negato i maltrattamenti nei confronti della moglie suicida e le minacce alla figlia, dicendo che le parole dette alla figlia erano dettate dalla rabbia e che non le avrebbe mai messe in pratica. Il difensore, l’avvocato Giuliano Cardellini, ha chiesto gli arresti domiciliari, decisione su cui il giudice si è riservato.

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