L’accusa che la Dda di Firenze muove contro due giovani genitori di Pisa fa accapponare la pelle: avrebbero venduto la figlia ad un pedofilo in cambio di cocaina. La procura di Firenze, competente per reati di questo tipo, ha concluso le indagini nei loro confronti. L’inchiesta ha come teatro un quartiere popolare pisano: qui la coppia vive con quattro minori, tre sono figli della coppia, mentre il maggiore, che ha dieci anni, è stato avuto dalla donna da una precedente relazione. Nell’appartamento accanto vive un 45enne, che secondo l’accusa avrebbe “ottenuto” la bambina di quattro anni “per abusarne sessualmente” in cambio di dosi di droga. Come riportato da La Nazione, trapela una versione diversa da quella della procura: il 15 ottobre 2016 la mamma, di 26 anni, si sarebbe accorta che qualcosa non andava nel rapporto con il vicino. Quel giorno l’uomo l’avrebbe invitata a casa per darle dell’abbigliamento per la bimba, che poi sarebbe rimasta sola con lui. I due genitori avrebbero poi notato che la bambina aveva le mutandine al contrario e si sarebbero insospettiti. Sono anche loro vittime? Ma per la procura fiorentina erano consapevoli di cosa accadeva. La situazione di difficoltà di questa famiglia era nota ai servizi sociali ed erano noti i loro problemi di droga. Alla luce dell’indagine, è intervenuto anche il Tribunale dei minori, che ha tolto i quattro bambini alla famiglia, assegnandoli alla tutela di altrettante strutture. (agg. di Silvana Palazzo)
VENDONO FIGLIA DI 4 ANNI A UN PEDOFILO IN CAMBIO DI DROGA
Vendono la figlia di quattro anni a un vicino di casa pedofilo per avere dosi di cocaina in cambio. Questa l’accusa che la Dda di Firenze contesta ad una giovane coppia residente nel Pisano e all’uomo che avrebbe commesso gli abusi sessuali sulla bambina. Il pm Eligio Paolini contesta per i genitori i reati di riduzione in schiavitù e atti sessuali con minorenni, mentre al vicino si contesta anche lo spaccio di droga. L’inchiesta è partita da una denuncia presentata nel 2016 dalla mamma, poi coinvolta a sua volta nelle indagini per le quali la procura ha recentemente notificato l’avviso di conclusione. La bambina, che ora ha sei anni, non vive più con i suoi genitori, così come un’altra sorella. È stata affidata ad una famiglia. Due fratelli invece si trovano in strutture protette. Come riportato da Il Tirreno, l’accusa sostiene che i genitori sarebbero stati consapevoli delle intenzioni del loro vicino di casa.
IL DRAMMA DELLA PICCOLA ABUSATA E RIDOTTA COME UNA SCHIAVA
Pur sapendo delle intenzioni del vicino, i genitori della bambina avrebbero mantenuto la piccola in uno stato di soggezione e avrebbero consapevolmente violato i loro doveri di protezione e garanzia derivanti dal loro ruolo di esercenti la responsabilità genitoriale. Lo riporta Il Tirreno, secondo cui la versione dei genitori è diversa: la madre avrebbe riferito che in un’occasione aveva portato la figlia dal vicino dopo che quest’ultimo le aveva rivelato di avere dei regalini da darle. Ma la bambina così sarebbe rimasta solo con l’uomo. Tornata a casa, i genitori avrebbero notato che la piccola sarebbe stata atterrita e aveva le mutandine al contrario. Madre e padre durante l’interrogatorio si sono però avvalsi della facoltà di non rispondere. Resta dunque una vicenda, quella della giovane coppia che avrebbe venduto la figlia ad un vicino pedofilo, dai contorni agghiaccianti che dovrà essere chiarita.