Come era prevedibile, dopo l’attacco arrivato nelle ultime ore da parte di Matteo Renzi, anche Maria Elena Boschi punge Luigi Di Maio dopo che Le Iene hanno mandato in onda un servizio in cui si parla del presunto caso di lavoro nero nell’azienda del padre. Insomma, chi di padre ferisce di padre ferisce e i due esponenti di spicco del Pd non hanno perso l’occasione per inchiodare il leader del Movimento 5 Stelle: in particolar modo, l’ex sottosegretaria ha registrato una sorta di video-lettera rivolta ad Antonio Di Maio, padre dell’attuale Ministro del Lavoro, spiegando di volerlo guardare negli occhi e di volergli dire che “le auguro di non vivere mai quello che suo figlio e gli amici di suo figlio hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia”, ricordando quella che, a suo dire, è stata la campagna di fango nei confronti del genitore. E poi aggiunge: “Io le auguro di dormire sonni tranquilli e di non sapere mai cos’è il sentimento di odio” spiegando di continuare a fare politica solamente contro le fake news su cui sarebbe fondato il M5S e per la sua nipotina “perché possa sapere che la sua è una famiglia di persone per bene”. (agg. di R. G. Flore)



IL M5S FA QUADRATO

Non si placano le polemiche dopo il servizio de Le Iene sul padre di Luigi Di Maio e sui dipendenti pagati in nero. Pochi minuti fa è arrivata la stilettata di Augusto Minzolini: «Il padre di Di Maio aveva lavoratori in nero in azienda di famiglia. Il figlio dice di non saperne niente. Magari è così. Renzi peró fu crocifisso per il padre. Solo che Di Maio è pure padre del decreto dignità e reddito di cittadinanza, un contesto in cui il lavoro nero sguazza». Il Movimento 5 Stelle si schiera compatto al fianco del suo leader, ecco il commento di Elio Lannuttti: «Luigi Di Maio, anche se non ha responsabilità, non scappa come la maggior parte degli altri politici, ma affronta le questioni con rigore, rispetto e dignità. Dando risposte». Queste, invece, le parole di Gianluca Castaldi: «Luigi ha già risposto, come sempre e diversamente da altri, con serietà alle accuse rivolte a suo padre. La fiducia e l’affetto del #M5S nei suoi confronti sono più forti che mai. Ora portiamo a casa legge di bilancio e impegni presi con italiani. Avanti tutta!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



RENZI ATTACCA DI MAIO

Non mancano le reazioni della politica sulla vicenda che ha coinvolto il padre di Luigi Di Maio. Matteo Renzi ha tuonato su Twitter: «Non so che abbia fatto Di Maio senior. So che Di Maio junior è responsabile della violenza verbale contro mio padre. Il Ministro vuole essere credibile nelle sue giustificazioni? Non INVENTI scuse, ma CHIEDA scusa a chi, come mio padre, è stato rovinato da fango, odio e #FakeNews». Questo il commento di Carlo Calenda: «È così ma in entrambi i casi attaccare i figli per errori e/o presunti (molto) reati dei padri è sbagliato e insopportabile. A Di Maio si devono chiedere le dimissioni perché ha mentito su importanti dossier non per il padre. Invece in Ita accade l’opposto. Non va bene». Infine, l’attacco della dem Simona Malpezzi:  I presunti “rapporti difficili” con il padre non hanno impedito a Luigi Di Maio di continuare a detenere il 50% della società di famiglia. Quella che oggi viene descritta dalle #iene come azienda con lavoratori in nero, per intenderci». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“HA SBAGLIATO, MA RESTA MIO PADRE”

Rischia di trasformarsi in un nuovo scandalo di grandi dimensioni, la denuncia fatta a Le Iene da un ex operaio dell’azienda del padre di Di Maio, attuale ministro del Lavoro. Dopo l’ultimo servizio con l’intervista all’ex lavoratore che, oltre ad aver denunciato di aver lavorato in nero della ditta della famiglia Di Maio ha anche spiegato di aver subito un infortunio “coperto” dal padre del vicepremier, quest’ultimo si è espresso su Facebook. Di Maio ha sottolineato la massima disponibilità sempre riservata a Le Iene prima di spostarsi sul caso specifico che vede protagonista un “che 8 anni fa ha lavorato in nero per mio padre”. In merito all’ex dipendente, il ministro ha scritto: “Sono contento che Salvatore – l’operaio – abbia trovato il coraggio di denunciare pubblicamente dopo 8 anni. Ho letto dei commenti che lo attaccano per averlo detto pubblicamente solo ora, personalmente non credo lo si debba aggredire, inoltre credo che Salvatore Pizzo abbia anche votato il Movimento alle ultime elezioni, visto che ha aderito alla nostra campagna di maggio”. Di Maio ha quindi ricordato che 8 anni fa, lui non era né socio dell’azienda né si occupava di questioni lavorative del padre. “Mio padre ha fatto degli errori nella sua vita, e da questo comportamento prendo le distanze, ma resta sempre mio padre. E capirete anche che sia improbabile che un padre racconti al figlio 24enne un accaduto del genere”, ha proseguito. Quindi ha confermato gli impegni presi con Filippo Roma, inviato de Le Iene, al quale oggi consegnerà i documenti relativi alla vicenda in modo da fare tutte le verifiche necessarie a confermare o meno il racconto di Salvatore. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

IL MINISTRO DEL LAVORO PRENDE LE DISTANZE DAL PADRE

Lavoro nero all’interno della ditta di Antonio Di Maio, papà di Luigi di Maio? Durante la puntata di domenica 25 novembre 2018 un ex operato della ditta della famiglia Di Maio lancia una pesantissima accusa ai danni del padre del Ministro del Lavoro. “Per anni ho lavorato a nero pagato da Antonio Di Maio” dichiara a gran voce Salvatore Pizzo di Pomigliano d’Arco. Avvisato di tutto ciò, Luigi Di Maio ha ascoltato la versione dell’uomo e  non ha preso le difese del padre. Anzi il Ministro del Lavoro ha precisato che presto verificherà la versione dell’ex operaio a cui ha detto: “Se è andata cosi mi dispiace per quella persona. Sono sempre andato avanti nella convinzione che nella mia famiglia si rispettassero le regole, se è successo qualcosa sul luogo di lavoro con mio padre questa persona ha il dovere di dirlo, non solo a voi ma lo faccia presente a tutte le autorità. Gli chiederò spiegazioni e vi farò sapere“. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)

LUIGI DI MAIO: “IO E MIO PADRE PER ANNI NON CI SIAMO PARLATI'”

Intervisto dalla Iena Filippo Roma, Luigi Di Maio ha precisato: “non gestisco direttamente l’azienda. E tra il 2009 e il 2010 non ero socio. A me questa cosa non risulta ma il fatto è grave, verificherò“. Il vicepremier ha raccontato di non aver avuto rapporti con il padre per diversi anni: “io e mio padre per anni non ci siamo neanche parlati, non c’è stato un bel rapporto per anni, adesso è migliorato un po’. Non sapevo di lavoratori in nero. A me non risulta ma il fatto è grave, non mi ricordo di questo operaio ma ce ne sono stati tanti. A quell’epoca avevo 24-25 anni, io nell’azienda di famiglia ho aiutato mio padre come operaio ma non gestivo le cose di famiglia. Devo verificare questa cosa, verifichiamo tutto assolutamente“. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)

LE PAROLE DI SALVATORE PIZZO

Salvatore Pizzo

ha lanciato una vera e propria bomba sul padre di Luigi di Maio. Stando a quanto dichiarato l’ex operaio di Pomigliano d’Arco avrebbe lavorato a nero all’interno dell’impresa di Antonio Di Maio, padre del Ministro del Lavoro. “Lavorato due anni in nero, mi pagava Antonio Di Maio” ha detto il lavoratore, che ha raccontato anche un particolare riguardante un infortunio successo proprio sul lavoro. L’ex operato ha avuto un infortunio ad un dito e raccontato l’evento al padre di Di Maio si è sentito dire: “non dire che mi ero fatto male nel suo cantiere. Mi consigliò di dire che mi ero fatto male in casa“. Parole pesantissime quelle raccontate da Salvatore Pizzo che a Le Iene precisa l’arco temporale: “un periodo antecedente di due anni a quando Luigi Di Maio è diventato proprietario al 50% dell’azienda di famiglia“. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)

PESANTI ACCUSE COINVOLGONO LUIGI DI MAIO

Lavoro nero nella ditta della famiglia Di Maio? Sembra un paradosso ma invece la denuncia arriva alla trasmissione Le Iene, in onda stasera con un nuovo appuntamento. A lanciare la pesante accusa che coinvolge il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, è un suo concittadino di Pomigliano d’Arco, nel Napoletano il quale ha raccontato all’inviato Filippo Roma la sua storia, oggi trasmessa in un nuovo servizio nel corso della puntata in programma de Le Iene. Il caso potrebbe sollevare un nuovo polverone pronto a travolgere il ministro del Lavoro dopo le accuse di presunto lavoro nero nella ditta del padre. Situazione che il vicepremier denuncia a sua volta con estrema fermezza. A sollevare pesanti dichiarazioni, come anticipa lo stesso sito della trasmissione di Italia 1, è Salvatore Pizzo, ex dipendente della ditta edile della famiglia Di Maio e oggi disoccupato. L’uomo denuncia di aver lavorato in nero per oltre un anno ma soprattutto di essere rimasto vittima di un infortunio sul lavoro “coperto” dal padre del ministro che, per non incorrere in quasi certe sanzioni lo avrebbe invitato a non presentare denuncia.

DI MAIO, LAVORO NERO NELLA DITTA DI FAMIGLIA? LA DENUNCIA A LE IENE

Salvatore Pizzo, detto Sasà, oggi è senza lavoro e sopravvive grazie a lavoretti occasionali con i quali mantiene moglie e figli. A Le Iene l’uomo ha raccontato la sua disavventura quando, mentre era dipendente a nero della ditta del padre di Luigi Di Maio, Antonio, quest’ultimo gli consigliò di non denunciare il suo infortunio per non passare guai. “Di Maio ribadisce in campagna elettorale che viene da una famiglia onesta. Lo venisse a dire in faccia me che tutta questa onestà sulla mia pelle non l’ho notata”, ha tuonato Sasà alle telecamere del programma di Italia 1. La famiglia Di Maio da trent’anni ha un’azienda edile portata avanti proprio dal padre Antonio, prima intestata alla madre Paolina Esposito e confluita poi nel 2012 nell’Ardima srl, società di proprietà al 50% del ministro e della sorella Rosalba. Come riporta La Repubblica, Le Iene hanno anche cercato di raccogliere un commento da parte del leader del M5s. Di Maio avrebbe negato ogni personale coinvolgimento, dichiarandosi estraneo ai fatti e promettendo di fare prontamente luce sulla veridicità delle gravi dichiarazioni di Salvatore Pizzo.

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