La famiglia di Bruna Bovino – la bella estetista 29enne uccisa nel suo stesso centro estetico a Mola di Bari nel dicembre 2013 – non ci sta e chiede giustizia: lo scorso 7 novembre l’ex amante Antonio Colamonico, accusato e condannato in primo grado con già 4 anni di carcere sulle spalle, è stato clamorosamente assolto e prosciolto da ogni accusa perché «non ha commesso il fatto». La Corte d’assise d’appello di Bari ha dunque liberato l’uomo fino a poco prima condannato in primo grado a 25 anni di carcere per omicidio volontario e incendio doloso: la povera Bruna Bovino infatti fu trovata col corpo semicarbonizzato e riempito da oltre 20 colpi di forbice scagliati su ogni parte dell’addome e del collo. Dopo anni di indagini e il caso con molta evidenza segnalato dalle cronache nazionali per la truce violenza contro la donna innocente, si è di nuovo ad un punto di partenza nuovo e del tutto “misterioso”.
L’EX AMANTE DI BRUNA FA CAUSA ALLA WIND3
Secondo le accuse della Procura di Bari, Colamonico avrebbe ucciso la 29enne al termine di una violento litigio probabilmente legato al termine della loro relazione, quindi incendiato il corpo dell’estetista. La colpevolezza era stata dimostrata tramite una cella telefonica che lo “incastrava” ponendolo vicino al luogo del delitto nell’ora sospetta: a smentire però l’orario in Appello è stata una testimonianza, di un tatuatore, che racconta di aver incontrato Bruna Bovino in un bar alle ore 18 quando ormai Colamonico si trovava – e ci sarebbero le prove – a Polignano, lontano dal luogo del delitto. Dopo la liberazione e la scarcerazione, intenteranno una causa per risarcimento danni nei confronti della compagnia telefonica Wind3 i difensori di Antonio Colamonico: ma allora la domanda resta tanto oggi quanto all’epoca dell’orrendo fatto. Chi ha ucciso Bruna Bovino? Chi è ancora senza condanne per uno dei più tremendi femminicidi di questi ultimi anni? In diretta a Pomeriggio 5 la madre, la nonna e la zia di Bruna Bovino lanciano tutto il loro dolore: «la nostra vita è segnata per sempre ma l’assassino lo vogliamo e sappiamo chi è». Per loro Colamonico non andava liberato e non credono alle ricostruzioni della difesa, anche se la zia lascia aperto lo “spiraglio” che quell’ex compagno abbia detto la verità: «noi vogliamo l’assassino di Bruna, chiunque egli sia».