Dopo 15 anni di latitanza è stato arrestato il super latitante della Camorra, Antonio Orlando. Il boss, conosciuto anche con il nome di Mazzolino, è stato ritrovato dalle forze dell’ordine in ottima forma e già con le mani alzate, chiaro indizio del fatto che sapesse dell’arrivo delle stesse. Il maxi blitz è scattato attorno alle ore 5:00 di questa mattina, con 80 militari dei carabinieri impiegati in un’operazione a conclusione di una caccia all’uomo iniziata nel 2003. La svolta è arrivata negli ultimi 15/20 giorni, dopo che sono state intensificate le attività di indagine, ed è stato appunto scovato il bunker in cui si rifugiava Orlando. Accertatisi della presenza del camorrista al suo interno, i carabinieri di Castello di Cisterna sono intervenuti, ponendo in manette Mazzolino. Stando a quanto spiegato dagli inquirenti, il pericoloso camorrista gestiva gran parte dell’hashish che si spacciava in Italia, proveniente dal Marocco, oltre al riciclaggio di quantità di denaro ingenti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ARRESTATO BOSS DELLA CAMORRA LATITANTE DA 15 ANNI
Era un covo temporaneo quello in cui è stato catturato Antonio Orlando, il boss di Camorra latitante da 15 anni arrestato all’alba dai carabinieri, ma non per questo mancavano i confort che un ricercato del suo spessore era solito garantirsi. Emblematico il fatto che all’interno del covo vi fosse anche un bunker, e che questo fosse collocato sotto la seduta della sauna. Ad esso si accedeva mediante una botola, che conduceva ad un incavo cieco. Per azionare il meccanismo, però, c’era bisogno di almeno un’altra persona che lo attivasse dell’esterno. Immagini da film quelle che vedono all’opera i carabinieri del Comando provinciale di Napoli: uno dopo l’altro, nel buio della notte, i militari dell’Arma entrano nello stabile che nascondeva il boss, salgono le scale e fanno irruzione. Qui il video del blitz spettacolare dal Corriere della Sera.
BRUCIATI PIZZINI
Arrivano aggiornamenti in merito al boss della camorra, Antonio Orlando, arrestato a Napoli nelle scorse ore. Stando a quanto sottolineato da Terranostranews.it, all’interno del bunker del 60enne latitante sono stati trovati una serie di confort. Gli inquirenti hanno infatti portato alla luce una sauna, nonché una doccia con una vasca grande quanto una piccola piscina. Trovati all’interno dell’abitazione in cui si nascondeva quello che era considerato uno dei 100 malavitosi più pericolosi d’Italia, anche 60 mila euro in contanti, diverse sim card, alcuni documenti falsi intestati al cugino del boss, e un tapis roulant. Nell’appartamento di via Rossetti a Mugnano, dove si nascondeva il camorrista detto anche Mazzolini, i carabinieri del nucleo operativo di Napoli hanno infine portato alla luce una serie di lettere e documenti che ora sono al vaglio degli inquirenti. Le forze dell’ordine stanno cercando eventuali collegamenti con altri esponenti della camorra, e forse anche per questo lo stesso Orlando ha bruciato dei pizzini poco prima del suo arresto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
COLPO ALLA CAMORRA: IL BOSS ANTONIO ORLANDO E’ STATO ARRESTATO
Il boss della camorra, Antonio Orlando, è stato arrestato quest’oggi dai carabinieri di Napoli. Importante colpo delle forze dell’ordine italiane, visto che il camorrista era latitante da ben 15 anni, ed era considerato uno dei 100 personaggi più pericolosi in circolazione. Dopo l’arresto del boss 60enne, a cui carico vi erano due ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso, è intervenuto il ministro dell’interno Matteo Salvini, che attraverso la propria pagina Facebook ha scritto: «Anche per lui la pacchia è finita. Grazie alle forze dell’ordine e agli investigatori: ci fanno cominciare bene la giornata e ci fanno essere ancora di più orgogliosi di loro». Come riferisce l’edizione online de Il Mattino, prima di consegnarsi ai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, Orlando avrebbe bruciato alcuni pizzini, un’ultima mossa per eliminare tracce riguardanti probabili operazioni malavitose recenti. Mazzolino, così come viene soprannominato il boss della camorra, si è arresto senza opporre resistenza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL BOSS DELLA CAMORRA, ANTONIO ORLANDO, E’ STATO ARRESTATO
Lo Stato fa segnare un punto importante a proprio favore nella lotta contro la camorra: è stato infatti arrestato il boss Antonio Orlando, latitante da 15 anni e considerato tra i 100 più pericolosi d’Italia. Come riportato da Rai News, il camorrista è stato individuato e catturato dai carabinieri all’interno del suo covo a Mugnano, nel Napoletano. Orlando, 60 anni, viene considerato il reggente del clan Orlando-Nuvoletta-Polverino, nata dalla “federazione” di tre gruppi criminali operativi nell’hinterland a nord del capoluogo campano e che negli ultimi tempi ha subito diversi arresti al punto da uscirne decimato. Ad Orlando sono state notificate due ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, emesse dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
CAMORRA, ARRESTATO BOSS ANTONIO ORLANDO
La cattura di Antonio Orlando, ricercato da 15 anni ed inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia, è avvenuta all’alba. A condurre l’operazione e a stanare il boss di camorra dal suo covo, un appartamento a Mugnano, sono stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Come riportato da Cronache della Campania, Orlando detto “mazzolillo”, nonostante fosse latitante dal 2003 non faceva mancare la sua presenza ai summit più importanti, un po’ come quello che sancì l’unione coi Nuvoletta e i Polverino per assicurarsi il controllo delle attività illecite nella zona di Marano, diventando di fatto uno dei clan più potenti nella provincia di Napoli. Della sua presenza i carabinieri ebbero la certezza piazzando delle cimici all’interno delle macchine di alcuni suoi affiliati, ascoltando i commenti sulle posizioni assunte dal boss.