Anche in epoca di profonda secolarizzazione la Madonna fa sempre notizia. Così a Milano in occasione della giornata contro la violenza alle donne è comparsa una sua bella immagine, con tanto di Sacro Cuore sul petto. Sul volto si scorgono segni di tumefazioni, sulla guancia e nell’occhio, mentre un piccolo rivolo di sangue scende dal naso. Un’immagine tutto sommato non irrispettosa, realizzata da aleXsandro Palombo (questa è la grafia esatta della sua “firma”). La vera caduta è semmai nella banalità di quello slogan “Don’t pray, act!”, “Non pregare, agisci”.



Palombo, per ampliare l’effetto, ha attacchinato l’immagine sopra un manifesto che annunciava la mostra di Banksy appena aperta a Milano. Poi ha curato bene che la notizia arrivasse alle redazioni dell’Ansa e dei giornali. Ovviamente la cosa, trattandosi di Maria, è stata notata e aleXsandro Palombo ha ottenuto il suo obiettivo, che non era principalmente quello di sostenere la causa del rispetto delle donne, ma piuttosto quella di bucare mediaticamente e far girare il proprio nome.



Palombo non è nuovo a imprese di questo tipo; spesso e volentieri ha fatto leva su temi religiosi per lanciare operazioni mediatiche. Lui del resto si definisce “artista e designer multiculturale dotato di un fantastico senso del colore, illustratore e autore visionario dallo spirito surrealista, capace di rendere visibile l’invisibile”. Possiamo anche credergli, ma possiamo altresì garantirgli che non ha inventato niente di nuovo. Ci sono infatti altre immagini di Maria vittima di violenze, risalenti a tempi ben più antichi. La più suggestiva e anche impressionante l’ha segnalata proprio ieri sul suo account Instagram Lucio Brunelli. È la Vergine dall’occhio nero custodita e venerata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Galantone, nel Salento (che è terra da cui viene lo stesso Palombo: che gli sia venuta da lì l’idea?). La storia risale al 1586 quando un tal Antonio Cuccioli, gravato da debiti di gioco, se la prese con quell’immagine tirandole una pietra e provocando il livido all’occhio destro che ancora oggi tutti possiamo vedere. Ben più violento di lui era stato, in tempi ancora più lontani, Massanzio da Vigonzone, milanese. Anche lui stressato da debiti di gioco non trovò di meglio che infierire con un pugnale su un’immagine della Madonna a pochi passi dal Duomo di Milano. L’immagine sanguinò e ora la si venera, con il segno della violenza ben visibile, sull’altare della chiesa di Santa Maria presso San Satiro, al centro della prodigiosa finta abside progettata da Bramante.



Certamente non sono gli unici casi a conferma che, quanto a violenze maschili subite, Maria ne sa qualcosa. Nonostante in vita sua avesse incontrato e sposato l’uomo più mite del mondo. E forse una preghiera a lei, così “esperta del problema”, potrebbe essere più efficace di quanto Palombo non sospetti…