La tragedia di Arezzo si è inevitabilmente riflessa sulla politica e sul tema dell’eccesso della legittima difesa. A Storie Italiane un acceso dibattito sull’argomento, con Massimo Lugli che ha evidenziato: «La nuova legge deve ancora arrivare, se verrà approvata sicuramente cambieranno delle cose. In questo caso mi sento dire che se non è legittima difesa questa, la legittima difesa non esiste. Il gommista aveva due possibilità, subire o reagire: lui ha reagito ed ha sparato alle gambe, purtroppo un proiettile ha colpito una coscia. Mi chiedo cosa poteva fare questa persona». Vittoriana Abate ha spiegato che l’attuale normativa prevede che «l’aggredito deve calcolare l’intenzione dell’aggressore, se il pericolo è imminente e quanto sia pericoloso: la nuova legge dice che la difesa è sempre legittima, se una persona viene aggredita nella propria abitazione o nell’azienda non viene indagata». Di parere diverso Monica Setta: «Sono molto distante e lontana dall’ideologia dell’arma: quando hai un’arma in mano e quando stabilisci che ti puoi difendere in maniera larga, il passo verso il Far West è fisiologico. E’ giusto rafforzare il principio della legittima difesa, questi sono casi estremi e hanno attenuanti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SPOPOLA IL GRUPPO FACEBOOK A SOSTEGNO DI FREDY
Boom di iscritti al gruppo Facebook “Io sto con Fredy”, con il gommista aretino che può contare sull’appoggio di amici, conoscenti e politica. La Lega infatti si è schierata al suo fianco, con Matteo Salvini che ha affermato: «può contare su di noi». Sull’episodio è intervenuta anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «A Monte San Savino, Fredy Pacini, gommista 57enne, dopo aver subito 38 furti, spara e uccide ladro introdottosi nella sua azienda. Ora indagato per eccesso di legittima difesa. Io sto con Fredy: la difesa è sempre legittima!». Anche Forza Italia sta dalla parte del rapinato, ecco il tweet di Mariastella Gelmini: «La #LegittimaDifesa sia subito calendarizzata alla Camera. Lo chiedo da tempo, ma finora solo rinvii. Solidarietà a Fredy Pacini». «Totale solidarietà e vicinanza al commerciante aretino che stanotte all’interno propria ditta ha sparato a due rapinatori moldavi», ha ribadito il leghista Roberto Calderoli. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SOLIDARIETA’ PER IL GOMMISTA
Continua a tenere banco la vicenda del gommista di Arezzo che ha ucciso il ladro che stava tentando di svaligiargli il negozio. Il malvivente vittima di Fredy Pacini si chiamava Vitalie Tronjoc, e su di lui si sa ben poco. Come sottolinea Arezzonotizie.it, il ragazzo 29enne di origini moldave, era in Italia solo da poche settimane, ma non esistono impronte digitali nel Belpaese, quindi, risultava essere incensurato. Al momento non si conosce nemmeno il percorso dello stesso Vitalie in Italia: se viveva ad Arezzo, se era stato ospitato da qualcuno, se ha sostato in altre città, e via discorrendo. Tutte informazioni che gli inquirenti stanno cercando di racimolare e che potrebbero portare alla cattura del complice dello stesso, fuggito dopo che il gommista toscano ha ferito mortalmente il moldavo. Nella giornata odierna sarà intanto effettuata l’autopsia sul corpo del ladro, che confermerà la morte violenta, anche se bisognerà capire quale dei due colpi ricevuti sia stato quello mortale. Inoltre, sarà fondamentale capire se il corpo mortale è stato inferto mentre il moldavo era girato di spalle oppure frontalmente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AREZZO, GOMMISTA INDAGATO: PARLANO I CARABINIERI
Fredy Pacini dovrà attendere venerdì, quando potrà raccontare la verità su quanto avvenuto nella sua ditta, in sede di interrogatorio di garanzia, di fronte al pm Claudiani, presso il tribunale di Arezzo. Per il momento, il 57enne indagato per eccesso di legittima difesa ha scelto la strada del silenzio dopo le sue dichiarazioni rese la scorsa notte ai carabinieri intervenuti sul posto. Le stesse dichiarazioni però, come spiega Arezzonotizie.it, non potranno essere utilizzate per via dell’assenza dei legali ma potrà ripeterle tra due giorni, quando avrà la possibilità di spiegare cosa è realmente accaduto in quei drammatici momenti. Il carabiniere Monica Dallari, che segue il caso, è intervenuta nel pomeriggio di oggi al programma di Raiuno, La vita in diretta, spiegando che sarebbero ancora in corso le indagini sugli ultimi sei furti denunciati dal gommista “per cercare di fare attività di prevenzione”. Il comandante dei Carabinieri in merito al secondo ladro in fuga ha spiegato: “Per ora stiamo ancora vagliando le telecamere del territorio, stiamo quindi facendo attività investigativa per raccogliere tutte le immagini che si trovano nel raggio di 360° senza escludere nessuna pista, stiamo lavorando su ogni attività, telecamera e informazione dei cittadini e nei prossimi giorni contiamo di avere qualche nozione in più”. Intanto grande importanza avrà l’autopsia sul corpo del ladro ucciso e che chiarirà quale sia stato il colpo fatale chiarendo se il giovane è stato raggiunto dai proiettili frontalmente o alle spalle. Questo aspetto avrà un peso decisivo nell’intera indagine. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CONCITTADINI DALLA PARTE DI PACINI
Costretto a vivere con la moglie nella ditta per evitare nuovi furti, dopo i 38 già subiti negli ultimi mesi. Tutti in paese conoscevano il numero di furti subiti da Fredy Pacini ed infatti i compaesani si sono stretti attorno all’uomo, “costretto” a sparare perchè ormai esasperato. A morire un uomo 29enne moldavo, che ha tentato di mettersi in fuga. Nonostante questo i compaesani continuano a sostenere l’imprenditore e dopo la notizia si sono stretti attorno a lui: c’è chi è venuto in ditta per esprimere solidarietà e chi ha lasciato uno striscione con la scritta “Io sto con Fredy”. Intanto la procura ha aperto un fascicolo per eccesso colposo di legittima difesa, ma per avere ragioni di certezze occorrerà attendere la perizia balistica che dovrà confermare o meno di aver sparato frontalmente e non alle spalle dei due uomini. La sua iscrizione nel registro degli indagati, secondo quanto spiegato dall’inviato de La vita in diretta, sarebbe stato effettuato fondamentalmente per un fatto “tecnico” ma ulteriori novità potrebbero giungere dall’autopsia dei prossimi giorni. Venerdì ci sarà l’interrogatorio di garanzia che chiarirà totalmente la vicenda. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
38 FURTI SUBITI, IMPRENDITORE DEFERITO
Al momento, Fredy Pacini, il gommista di Arezzo che ha sparato ed ucciso un ladro entrato nella sua ditta non risulta indagato, come emerso in un primo momento, ma deferito dai carabinieri all’autorità giudiziaria in stato di libertà, per eccesso di legittima difesa. Lo riferisce TgCom24, che spiega come nel pomeriggio, al massimo nella giornata di domani, l’uomo potrebbe essere ascoltato dagli investigatori che raccoglieranno la ricostruzione esatta della dinamica, con la sua versione dei fatti. Il titolare della ditta, come raccontato dallo stesso in tv di recente, ormai da tempo trascorreva la notte in azienda per via dei numerosi furti subiti nell’ultimo periodo. Secondo la sua testimonianza, era ormai divenuto “prigioniero” nella sua stessa ditta dopo aver subito 38 furti negli ultimi mesi. “Io sto vivendo in un incubo”, ha dichiarato come riferisce La Nazione. “La mia vita è stata stravolta, sto qui dentro tutto l’anno, per me non esistono ferie, non ci sono vacanze”, aveva aggiunto il gommista, esasperato, “Solo nel 2014 ho stimato furti per oltre 200mila euro, tra biciclette e gomme”. A frenare sull’accusa di eccesso di legittima difesa è stato il difensore di Pacini, l’avvocato Alessandra Cheli, secondo la quale “è troppo presto per parlare, dobbiamo ancora capire tutto” e ribadendo che il suo assistito “non è in stato di fermo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“DAL 2014 DORMO IN OFFICINA PER I FURTI”
La notizia del gommista di Arezzo, Fredy Pacini, che ha ucciso uno dei ladri che stavano tentando di portargli via la merce, sta facendo il giro del web, creando non poche discussioni. Dopo 38 rapine subite, l’imprenditore toscano era esasperato, ha estratto la propria pistola ed ha sparato alle gambe di un 29enne moldavo, che poi è morto a seguito delle gravi ferite riportate. Ora Pacini è accusato di eccesso di legittima difesa, e subito si sono schierati in suo favore le istituzioni, a cominciare dal ministro dell’interno, Matteo Salvini, e dal ministro della Pubblica Amministrazione Bongiorno. Pacini era ormai rassegnato, e da anni aveva deciso di dormire nella sua officina proprio per via dei continui furti subiti. Poco tempo fa parlava così ad una televisione locale: «Dal 2014 vivo qui dentro per tutelare quello che sto facendo, quello che ho fatto e quello che non voglio che mi venga portato via gratuitamente. Gli allarmi servono in modo limitato perché quando in due minuti riescono a portare via tutto quello che hanno in mano, e tu sei a casa, e impieghi tre minuti per arrivare in officina, non trovi più nessuno…». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CASO DI AREZZO: IL COMMENTO DEL MINISTRO BONGIORNO
La Lega si schiera compatta al fianco del gommista di Arezzo, che nella notte ha ucciso un ladro moldavo che si era intrufolato nella sua azienda. Il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno ha commentato ai microfoni di Radio Capital: «Faccio specifico riferimento a un principio: chiunque entra in casa altrui per violentare e uccidere, ne accetta le conseguenze. Non può sperare che la persona dentro casa continui a comportarsi come avviene oggi, secondo la legge attuale il soggetto aggredito deve verificare quello che sta facendo l’aggressore e vedere se c’è un pericolo imminente. Io se ho una pistola e vedo che qualcuno cammina di notte in casa mia, sparo». Questo, invece, il commento del senatore del Carroccio Stefano Borghesi: «Dopo aver subito 38 RAPINE in pochi mesi, si difende dall’ennesimo furto e viene indagato?! MA BASTA!! La prossima legge che porteremo in Parlamento come Lega sarà quella sulla Legittima Difesa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “CONTI SU DI NOI”
Sta facendo il giro del web la notizia del gommista di Arezzo che ha sorpreso un ladro nella propria azienda, uccidendolo dopo avergli sparato due colpi di pistola. Il titolare dell’azienda è finito sotto inchiesta per eccesso di legittima difesa, e come da copione si è aperto un acceso dibattito in cui da una parte si è schierato chi condanna il gesto del gommista, e dall’altra, chi invece lo difende. Sulla vicenda si è espresso anche il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che attraverso la propria pagina ufficiale Twitter ha scritto: «Dopo il #DecretoSalvini arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi difende se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: CONTI SU DI NOI». Salvini si è sempre battuto in passato per le persone che hanno sorpreso ladri nelle proprie abitazioni o ditte, ferendoli mortalmente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AREZZO: GOMMISTA SPARA E UCCIDE LADRO MOLDAVO
Arezzo, spara a presunto ladro nella sua azienda: morto un moldavo, tragedia nella notte a Monte San Savino. Come riporta La Nazione, l’allarme è scattato alle 3.52: poco prima Fredy Pacini, titolare dell’azienda di gomme, aveva premuto il grilletto verso due ladri entrati furtivamente nella sua struttura. Esasperato dai ben 38 furti subiti, il titolare aveva deciso negli ultimi tempi di dormire dentro il capannone e questa notte ha avuto luogo la tragedia: un moldavo di 29 anni è stato raggiunto da due proiettili ed è morto. In fuga il suo complice, che ha fatto perdere le sue tracce. Gli spari, effettuati con una Glock, sono stati registrati all’interno del magazzino: il ladro ferito ha tentato di trascinarsi fuori e di scappare via, ma è caduto fulminato in mezzo alla strada; inutili i tentativi di soccorso del 118, il giovane è morto dissanguato dopo essere stato raggiunto dai proiettili al ginocchio e alla coscia.
AREZZO: INDAGATO PER ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA
Come sottolineato dall’Ansa, ora il titolare dell’azienda di rivendita gomme di Arezzo è indagato per il reato di eccesso di legittima difesa, proprio come accaduto recentemente a Lodi. Ascoltato dal pubblico ministero Andrea Clausani, l’imprenditore ha raccontato di essersi svegliato per i rumori e di aver sparato di istinto due o tre colpi di pistola. La Nazione evidenzia che la dinamica dei fatti è stata confermata ufficiosamente da fonti informali dei carabinieri e da fonti della procura. Il 57enne, che stava dormendo al piano superiore, ha raggiunto i malviventi dopo aver sentito la rottura di un vetro e solo dopo ha aperto il futuro. Oltre al già citato pm di turno Claudiani, sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia locale, il capitano Monica Dallari (comandante della compagnia di Cortona dalla quale dipende la stazione di Monte San Savino) e i sanitari del 118.