Dopo che nella giornata di oggi il Consiglio dei Ministri ha dato il via all’approvazione del cosiddetto Codice Rosso che consentirà alle donne che sporgeranno denuncia per violenza di avere una corsia preferenziale, a commentare il varo della misura negli studi di Barbara D’Urso a Pomeriggio 5 c’era il Ministro degli Interni e vicepremier Matteo Salvini: intervistato dalla padrona di casa, il leader del Carroccio prima di parlare degli altri provvedimenti approvati dal Governo, primo fra tutti il Decreto Sicurezza, ha commentato il disegno di legge che istituisce il Codice Rosso, approvato in Cdm oggi alle 14 e che verrà attribuito a tutti i casi di molestie, stupri e aggressioni che le donne denunciano: “Finalmente!” ha commentato Salvini, ricordando che in questi casi il magistrato sarà tenuto a procedere entro tre giorni e ha auspicato che col Codice Rosso si possa salvare la vita di donne, mamme e anche di alcuni figli. (agg. di R. G. Flore)
TEMPI DELLA GIUSTIZIA PIU’ RAPIDI
Il consiglio dei ministri ha approvato il Codice rosso, il disegno di legge firmato dai ministri della Giustizia Alfonso Bonafede e della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, che permetteranno alle denunce sui casi di violenza contro le donne di ottenere una corsia preferenziale: le indagini saranno più rapide rispetto agli altri procedimenti, con le denunce portate direttamente al pubblico ministero che avrà l’obbligo di sentire la donna vittima di violenze nel giro di tre giorni. In occasione dell’evento, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, e i ministri, hanno indossato un nastrino rosso durante la riunione a Palazzo Chigi del governo. «Questo provvedimento – le parole del ministro del lavoro Luigi Di Maio, attraverso la propria pagina Facebook – deve avere anche un’altra funzione: la prevenzione. Quindi faccio un appello: denunciate! Non abbiate paura, lo stato è più forte di qualsiasi violenza che abbiate subito e adesso è al vostro fianco, con ogni mezzo a sua disposizione».
CODICE ROSSO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Sono 150 i femminicidi compiuti ogni anno in Italia, mentre le sentenze per stupro sono state 2000, e 1827 quelle per stalking. Sulla vicenda è intervenuta anche la ministra Bongiorno, che ha voluto sottolineare proprio i numeri che fotografano una situazione inquietante: «150 femminicidi l’anno – dice – omicidi consumati nei contesti familiari, per mano di mariti o partner, ex o altri familiari. Le sentenze ci dicono che sul totale delle condanne per omicidi di donne, l’85% sono classificabili come femminicidio, perché avvenuti in ambito familiare o all’interno di relazioni sentimentali poco stabili. Nel 2017 sono state 2.018 le sentenze definitive per violenza sessuale, 1.827 quelle per stalking». A differenza di quanto accaduto con altri provvedimenti in tema di giustizia, il codice rosso sembrerebbe trovare il governo completamente d’accordo, sia la sponda grillina quanto quella leghista, anche perché la violenza sulle donne è una piaga che bisogna estirpare del tutto, e servono di conseguenze misure più severe e interventi più rapidi.