Omicidio Ragusa, tracce di sangue su abiti del marito di Maria Zarba: inchiodato il 73enne Giuseppe Panascia, attualmente recluso in carcere con l’accusa di aver ammazzato la coniuge. Come riportato da Repubblica, la polizia scientifica ha rinvenuto del sangue sui vestiti, sull’orologio e sul tappetino della macchina di Panascia: questo quanto emerge dal rapporto delle indagini sul delitto risalente all’11 ottobre 2018, redatto dalla squadra mobile della Questura e inviato alla Procura della Repubblica di Ragusa. A incastrare l’uomo anche i video delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, con il Panascia che si dirige nella casa dove viveva l’ex moglie per poi andare via a bordo della sua automobile. Il movente dell’omicidio sarebbe legato ai contrasti continui tra i due, con Maria Zarba che pretendeva il pagamento del mantenimento.



OMICIDIO RAGUSA, “UNA MORTE VIOLENTA”

«Una morte violenta» quella patita da Maria Zarba, con gli investigatori che hanno messo nel mirino fin da subito il marito, con «gravi indizi di colpevolezza». Il settantatreenne si proclama innocente ed ha spiegato alle forze dell’ordine che le macchie trovate sui vestiti e repertate dalla polizia scientifica erano dovute al cous cous che aveva mangiato poco prima. Ricordiamo che il marito era stato fermato per omicidio aggravato dal fatto che è stato commesso ai danni del coniuge legalmente separato: disposto dal sostituto procuratore Giulia Bisello, il provvedimento è stato confermato dal Gip di Ragusa e dal Tribunale del Riesame di Catania. Attesi nuovi aggiornamenti nelle prossime ore sulle evoluzioni della vicenda, investigatori sempre più vicini alla verità sulla tragica morte della 68enne di Ragusa.

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