E’arrivata oggi, giovedì 29 novembre, un’e-mail alla redazione di Storie Italiane da parte di una delle due assicurazioni coinvolte nella vicenda di Rovigo: «2 milioni 795 mila euro a favore dell’Ulss 18 di Rovigo: tale somma sarà disponibile sul conto dell’ospedale da venerdì 30 novembre. Questa assicurazione parla di quasi tre milioni di euro, ma la somma totale è di 5 milioni di euro», annuncia Eleonora Daniele. Presente in studio l’avvocato della famiglia Gavazzeni, che ha aggiunto: «Apprendo la notizia da te, non ho ricevuto alcun tipo di notizia formale: prendo atto della nota, che ci dà notizia di una proposta di pagamento di 3 milioni e 354 mila euro, sperando di intervenire entro questo fine settimana». Conferme anche da Antonio Compostella, direttore generale dell’azienda ospedaliera: «Ieri sera abbiamo ricevuto la notizia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ERRORE IN SALA PARTO: RISARCIMENTO DA 5 MILIONI

Bimba nata tetraplegica per un errore in sala parto: i genitori della piccola Eleonora Gavazzeni di Rovigo hanno vinto la causa civile contro l’Ulss polesana e due ginecologhe, ritenute responsabili delle lesioni riportate dalla piccola, che ora ha quasi dieci anni. Intervenuto a Storie Italiane, l’avvocato della famiglia ha commentato a proposito del risarcimento di 5 milioni di euro che spetta alla piccola e ai suoi genitori: «C’è stata una sentenza emessa lo scorso 19 settembre che condanna l’azienda sanitaria al pagamento dell’importo di 5 milioni e 100 mila euro. Ma le assicurazioni non intendono pagare: pensano di poter fare sul nostro territorio quello che fanno in altri stati. I due gruppi assicurativi hanno sede legale a Londra e sede secondaria a Milano, pensano dunque di fare riferimento alla legge anglosassone: loro dicono di aver fatto un ricontaggio dei danni subiti dalla bambina, come se parte di un giudizio possa mettere in discussione quanto stabilito dal tribunale della Repubblica».



BIMBA TETRAPLEGICA ROVIGO, LA RISPOSTA DELL’AZIENDA

Una vicenda che ricorda molto quanto successo recentemente a Firenze, con un’ostetrica condannata per aver causato lesioni a un neonato per un parto ritardato, e che farà ancora discutere: nonostante la riluttanza delle compagnie di assicurazione a pagare il risarcimento, l’Ivass ha sottolineato che la sentenza va rispettata. Intervenuto in diretta a Storie Italiane, il direttore generale dell’Ulss Polesana Antonio Compostella ha precisato: «La sentenza condanna l’azienda al pagamento: noi stiamo pressando la compagnia assicuratrice, sia quella dell’azienda che quella delle ginocologhe, affinchè nei tempi più brevi possibili adempiano al pagamento del danno riconosciuto. E’ vero che è stato presentato ricorso, lo abbiamo presentato per avere maggiore forza nei confronti delle assicurazioni ma non preclude la possibilità di poter erogare in tempi brevi una prima consistente somma di denaro».

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