La notizia che il Consiglio Regionale della Lombardia ha dato ufficialmente il via libera all’installazione delle telecamere negli asili nidi per evitare che in futuro vi siano ancora dei maltrattamenti nei confronti dei più piccoli non solo segna una piccola svolta per Milano e dintorni ma, come anticipato anche dal vicepremier Matteo Salvini, potrebbe essere anche una soluzione che il Governo estenderà anche al resto del Paese. Intanto, dopo che con 57 sì il provvedimento è passato, stanziando anche 600mila euro in due anni per l’acquisto dei sistemi di videosorveglianza rimane comunque anche un altro dato politico: nel provvedimento che almeno a livello regionale segna una piccola vittoria di Forza Italia, va ricordato che i rappresentati in Consiglio del Movimento 5 Stelle hanno votato a favore assieme al centrodestra, mentre voto contrario è arrivato dai 16 consiglieri del Partito Democratico e di +Europa. E a tal proposito il pentastellato Gregorio Mammì si è lamentato proprio dell’opposizione degli esponenti dem, giudicando “incomprensibile l’opposizione del Pd a un provvedimento di assoluto buonsenso” anche se a stretto giro di posta è arrivata, tra gli altri, la replica del dem Fabio Pizzul che ha ribattuto che “si educa non col sospetto ma con la fiducia”. (agg. di R. G. Flore)



“SICUREZZA DEI BIMBI E’ PRIORITA’ ASSOLUTA”

Proseguono le reazioni politiche alla notizia dell’installazione per legge delle telecamere negli asili. Ieri il provvedimento è stato approvato presso il consiglio regionale della Lombardia da 57 consiglieri, mentre i contrari sono stati 16 e due, il presidente dell’aula Alessandro Fermi e l’esponente dei Lombardi Civici Niccolò Carretta, non hanno partecipato al voto. Sulla vicenda ha espresso soddisfazione Silvia Sardone, misto ex Forza Italia, che ha promosso l’iniziativa insieme all’assessore alla famiglia Silvia Piani: «La sicurezza dei più piccoli deve essere una priorità assoluta – ha ammesso – grazie alle telecamere tutto sarà più trasparente e i dispositivi potranno fungere anche da deterrente. I bambini in tenerissima età non sono in grado di denunciare i maltrattamenti e non possono essere lasciati soli». Secondo coloro che hanno votato a favore del provvedimento, non esiste il “rischio Grande Fratello” visto che l’impianto di videosorveglianza sarà a circuito chiuso: le immagini potranno essere visionate solo dalle forze dell’ordine e solo in caso di denunce o segnalazioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IN LOMBARDIA ARRIVA L’OK ALLE TELECAMERE NEGLI ASILI

Le telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia saranno obbligatorie in Lombardia. Nella giornata di ieri è stata infatti approvata in consiglio regionale la legge che prevede appunto l’introduzione degli impianti di videosorveglianza presso le strutture di cui sopra, di modo da evitare gli ormai troppo frequenti casi di maltrattamenti dei piccoli da parte dei loro insegnanti. Cinquantasette sono stati i voti favorevoli, contro i 16 contrari, e come spiega il consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi attraverso la propria pagina Facebook, il progetto punta al «benessere e la tutela dei minori che frequentano nidi e micronidi e favorisce l’installazione di telecamere. Una battaglia di civiltà che operatori, educatori e famiglie lombarde aspettavano da tempo». Per il biennio 2019-2010 è stato istituito un fondo da 600 mila euro, equamente divisi nei due anni, con l’aggiunta di 300mila euro per la formazione degli operatori, anche in questo caso perfettamente divisi fra 2018 e 2019. L’assessore alla Famiglia Silvia Piani ha spiegato che «L’obiettivo di tutelare i nostri bambini prevenendo i maltrattamenti e favorendo, a tale scopo, l’installazione su base volontaria dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso. I filmati registrati all’interno dei nidi e dei micronidi saranno resi disponibili esclusivamente all’autorità giudiziaria».



TELECAMERE NEGLI ASILI: E’ LEGGE IN LOMBARDIA

Non sembra invece favorevole il partito democratico, a cominciare dal consigliere Jacopo Scandella, che ha votato no al progetto di legge approva ieri: «Crediamo che installare le telecamere nei nidi – motiva le ragioni del suo “no” – con l’illusione di prevenire così i casi di maltrattamenti, non faccia altro che alimentare una cultura del sospetto che è l’esatto contrario di quel rapporto di fiducia che va costruito tra genitori ed educatori, indispensabile per affidare a una struttura il proprio figlio. L’attenzione deve piuttosto essere concentrata sulla formazione e sulla qualità del personale». Ma ormai il progetto è divenuto legge, e a partire dal primo gennaio 2019 tutti gli asili nidi e le scuole materne della Lombardia verranno dotati di appositi sistemi di sorveglianza.