Licia Gioia non si è suicidata ma è stata uccisa dal marito Francesco Ferrari. La Procura ha chiuso le indagini sulla morte del maresciallo dei carabinieri di Latina, nella sua villetta di Contrada Isola, e ha chiesto il rinvio a processo, con l’accusa di omicidio volontario, del marito, 45enne poliziotto in servizio. Da istigazione al suicidio l’accusa è cambiata in omicidio dopo le eclatanti conclusioni della perizia medico legale. Nella versione fornita nell’immediatezza dei fatti, il marito della donna ha dichiarato che la moglie si sarebbe uccisa durante una lite per motivi di gelosia. La perizia medico legale sul corpo ha fatto chiarezza su quanto accaduto quella notte. Licia Gioia è stata colpita da un proiettile alla testa e da una seconda pallottola alla gamba non durante una colluttazione. Dalla perizia è emerso che il secondo colpo è stato esploso post mortem. Tanto è bastato per cambiare il capo di imputazione. Ora Francesco Ferrari rischia di essere sospeso dal servizio.
LICIA GIOIA, NON È SUICIDO: “UCCISA DAL MARITO”
Della svolta nell’inchiesta sulla morte di Licia Gioia, per la quale non si parla più di suicidio bensì di omicidio, si è occupata anche la trasmissione La Vita in Diretta che ha interpellato i genitori della vittima. «Depressione? Quindici giorni prima mia figlia stava facendo snowboard sull’Etna. Questo vi sembra il sorriso di una ragazza che soffre di depressione? Ci sono tante cose da chiarire, ma si va avanti a piccoli passi. La verità è una, non esistono versioni, e non so se Francesco Ferrari la dirà mai», ha dichiarato la mamma di Licia Gioia a Raiuno. Sarebbe morta per un colpo di pistola alla testa alle 00:30, ma suo marito ha allertato i soccorsi alle 00:50. Cosa ha fatto in questi venti minuti? Prima di rivolgersi al 118, Francesco Ferrari ha chiamato prima l’ex moglie e madre del figlio adolescente, anche lei in polizia, per chiederle di portare via il ragazzo, e poi un collega. Solo quando Licia era già morta ha chiamato il soccorso medico, che però non ha potuto fare altro che constatare il decesso del maresciallo dei carabinieri. In quel lasso di tempo avrebbe colto l’occasione, sostiene la Procura, di ripulire la scena del delitto.