Continua l’inchiesta de Le Iene Show sul padre di Luigi Di Maio e sull’eventuale coinvolgimento del ministro del Lavoro nell’azienda di famiglia che tanti grattacapi stra procurando al vicepremier. Secondo Filippo Roma, il vicepremier era solito dare una mano consegnando gli attrezzi agli operai del padre. Secondo Di Maio si trattava di “una mano logistica, io semplicemente quando mio padre era in giro aprivo la porta”. Nebulosa anche la situazione relativa ad alcune costruzioni abusive sul terreno di Mariglianella di proprietà dei Di Maio. Il capo pentastellato parla di una “stalla”, ma secondo Le Iene quel fabbricato sarebbe diventata una villetta con tanto di cucina e piscina. Il punto probabilmente più scottante è quello riguardante però l’impresa edile del padre. Le Iene si domandano: perché il padre Antonio dal 2006 in poi non compare mai nelle carte della società? L’ipotesi è che Di Maio faccia da prestanome per salvare la ditta da Equitalia. Antonio Di Maio avrebbe contratto infatti più di 176mila euro per imposte non pagate allo Stato e sull’azienda penderebbe un’ipoteca legale da più di 350mila euro per debiti. Potrebbe dunque delinearsi il reato di elusione fraudolenta. Se consapevole, anche Di Maio sarebbe chiamato a risponderne. Arriverà la replica del vicepremier? (agg. di Dario D’Angelo)
LE MINACCE A FILIPPO ROMA
L’indagine condotta da Filippo Roma, inviato de Le Iene, sull’azienda del padre del vicepremier Luigi Di Maio, ha sollevato un grande polverone ed è costata allo stesso inviato una serie di minacce di morte via web. Sul caso si è espresso proprio Di Maio il quale a margine di un evento al Mise ha commentato: “Si sta attaccando Filippo Roma delle Iene sulla questione che riguarda i lavoratori in nero di mio padre e non credo che si debba attaccare lui, perché grazie a quel servizio io ho scoperto dei non detti della mia famiglia”. Il vicepremier, come riferisce Italpress, ha poi ribadito di aver preso le distanze da quei comportamenti “e sono contento che mio padre abbia almeno chiesto scusa”, ha aggiunto, ma “non prendo le distanze da mio padre che resta mio padre”. Quindi è tornato sulle minacce all’inviato de Le Iene ed in merito ha ribadito: “Non si attacchi Filippo Roma, non si attacchino giornalisti che hanno fatto conoscere questa vicenda”. Parole che sono state molto apprezzate dal giornalista il quale, tramite i suoi social, ha pubblicamente ringraziato Di Maio: “Ringrazio Luigi Di Maio per le parole di sostegno dette nei miei confronti. Oltre ad essere come sempre aperto al confronto, dimostra un’obiettività che di questi tempi è merce rara”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PRECEDENTE RIMBORSOPOLI
Non è la prima volta che la iena Filippo Roma finisce nel mirino dei militanti del Movimento 5 Stelle. Già a inizio 2018, a febbraio, ricevette numerosi messaggi minatori per la sua inchiesta sulla Rimborsopoli pentastellata, con alcuni esponenti che, anzichè restituirli come da prassi, trattenevano i rimborsi. Era stato lo stesso giornalista a sfogarsi su Facebook: «Sono giorni che vengo subissato da messaggi di attivisti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle carichi di odio nei miei confronti. C’è chi la sera, prima di addormentarsi, prega affinché io muoia. C’è chi offende pesantemente mia madre che non c’è più». Sottolineando inoltre: «Chi mi augura malattie di vario genere e tutto il peggio possibile che la vita possa offrire. Chi vorrebbe incontrarmi per strada per mettermi le mani addosso. Chi mi dice pezzo di merda, chi mi dice schifoso, chi mi assicura che la pagherò. I più carini mi danno del servo di Berlusconi e Renzi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“SE TI INCONTRO PER STRADA TI AMMAZZO”
Filippo Roma minacciato di morte: «Se ti incontro per strada ti ammazzo», questo quanto rivelato dall’inviato de Le Iene nel corso di un’intervista rilasciata a Un giorno da pecora, programma in onda su Rai Radio 1. Il giornalisa sta indagando sul caso dei lavoratori pagati in nero nell’azienda di Antonio Di Maio, padre del vice premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. E sui social network Filippo Roma è finito nel mirino degli hater, con qualcuno che si è spinto fino a messaggi minatori. Sulla vicenda sono intervenute Le Iene, che hanno commentato sul sito internet: «Noi esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Perché il clima è grave e non parliamo solo del rischio terribile che si passi dalle parole ai fatti. C’è troppa gente che vuole zittire in ogni maniera chi fa il proprio lavoro di raccontare notizie».
FILIPPO ROMA MINACCIATO DI MORTE: LE PAROLE DI DINO GIARRUSSO
«Ora la macchina del fango nei confronti de Le Iene e di Filippo Roma è arrivata a gravi parole d’odio violento. Tutta la squadra de Le Iene ribadisce la massima solidarietà a Filippo Roma e a Marco Occhipinti», aggiunge la redazione de Le Iene, con l’inviato che sta ricevendo la solidarietà da colleghi e politici. Duro il commento del dem Stefano Esposito: «Qualcuno si stupisce delle minacce? Io no perché sono anni che sostengo che il M5s è una formazione politica con una profondissima cultura autoritaria e reazionaria. Niente a che vedere con la sinistra. Ma proprio niente». Sull’episodio è intervenuto anche Dino Giarrusso, ex inviato del programma di Italia Uno e ora esponente dei grillini: «Facendo Le iene ho ricevuto centinaia (e dico centinaia!) di minacce di morte. Minacce di morte e maledizioni, per me e per la mia famiglia», sottolineando però che «rilanciare le “minacce” ricevute su Facebook non mi pare una grande idea, gli sì dà solo pubblicità, e si aumentano le possibilità di emulazione».