Plauso della politica alle forze dell’ordine per aver assicurato alla giustizia 30 mafiosi a Foggia, un’operazione che ha smascherato un sistema illeciti che da tempo marciava sulla città pugliese. Ecco il commento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «Sgominata a Foggia un’intera cupola mafiosa. I miei complimenti alla Polizia e ai Carabinieri per l’arresto di 30 persone. E ora chiediamo PENA CERTA e SEVERA per questi criminali, affinché il lavoro di tutto il personale delle forze dell’ordine non sia stato vano». Queste le parole della dem Teresa Bellanova: «E’ sempre un giorno importante quando l’economia e l’imprenditoria sana di un territorio, soprattutto se un territorio meridionale, possono respirare di sollievo perché finalmente liberi dal giogo vessatorio e criminale delle organizzazioni mafiose e di chi quotidianamente con ricatti, estorsioni, pressioni, attenta alla libertà e alla democrazia delle comunità sociali ed economiche. Questo oggi a Foggia è accaduto grazie ad un esemplare e complesso lavoro congiunto di Forze dell’Ordine e Magistratura. Per Foggia e per la Puglia una data significativa», le sue parole a Agenpress. Infine, il tweet del sindaco Franco Landella: «Le intimidazioni mafiose non riusciranno a “piegare” la comunità foggiana. Un plauso alle forze dell’ordine, alla DDA e alla Procura di Foggia per la vasta operazione di oggi e ai titolari del bar Saint Honoré che continuano a lavorare a testa alta». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CLIMA DI OMERTA’ E SOGGEZIONE

Quella avvenuta a Foggia oggi rappresenta la più vasta operazione antimafia degli ultimi anni dopo l’operazione “Corona” del 2013. All’alba di oggi, infatti, 200 uomini tra Carabinieri e Polizia hanno fatto scacco matto alla Cupola della Società Foggiana con ben 30 arresti tra gli appartenenti ai clan locali. Le intercettazioni hanno avuto un ruolo decisivo nel portare alla luce atteggiamenti e malaffare in un clima certamente non semplice dove a prevalere è stata in particolare un clima di omertà assoluta anche alla luce del numero di denunce. Questo, come ribadisce Teleregionecolor.com conferma la totale soggezione di larghe fasce della popolazione che per anni hanno subito silenziosamente torti, angherie di ogni genere da parte di malviventi che avrebbero persino colpito, con l’intenzione di uccidere, un ispettore capo della Squadra Mobile di Foggia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LE MANI SU NEGOZI, AZIENDE, SALE SCOMMESSE, DROGA E IL CALCIO

La mafia si era infiltrata a Foggia in ogni livello della società. Questo quanto svelato quest’oggi dalla procura foggiana, esplicando l’operazione delle forze dell’ordine che ha portato all’arresto di 30 persone, tutte accusate di associazione mafiosa. Gran parte delle attività produttive e commerciali della nota cittadina pugliese erano state in qualche modo cannibalizzate dalla malavita, a cominciare dai negozianti e dai proprietari di locali, costretti a pagare il pizzo ogni mese per evitare violenze. Mafia presente nelle sale scommesse, ormai un classico degli ultimi anni, ma anche nelle imprese edili e nelle agenzie funebre, ricevendo tra l’altro in via esclusiva il numero di morti ogni giorno. Ovviamente, le mani della mafia foggiana erano anche sul traffico di droga e sulle corse di cavalli truccate, grazie all’aiuto de “il vecchierello”, un napoletano che corrompeva i fantini promettendo loro fino a 600 euro pur di non piazzarsi. Infine, la mafia foggiana si era infiltrata anche nel Foggia calcio, che all’epoca dei fatti militava in Lega Pro: si obbligava la stessa squadra a tesserare dei personaggi vicini alla mafia ma che nulla avevano a che fare con il mondo del pallone. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MAFIA A FOGGIA, 30 ARRESTI: LA CONFERENZA

Conferenza stampa a Bari in merito al blitz anti mafia avvenuto a Foggia nelle scorse ore. 30 persone sono state arrestate, tutte accusate a vario titolo di associazione mafiosa e di altri reati. Presente nel capoluogo pugliese, il procuratore nazionale Antimafia, Cafiero De Raho, che ha sottolineato la collaborazione fra più mafie sul territorio italiano: «Oggi le mafie non lavorano più da sole ma con le altre mafie, fanno acquisti pro-quota e co-gestiscono gli affari». Il procuratore ha spiegato che la mafia foggiana sia molto simile al modello ‘Ndranghetista basato sul «legame strettissimo per il vincolo di sangue, affiliazioni, gerarchie e cassa comune. Ai pochi coraggiosi imprenditori che hanno denunciato va tutto il nostro appoggio e la nostra vicinanza». De Raho ha quindi voluto sottolineare i metodi criminosi che utilizzano i bracci armati della mafia foggiana sul territorio, a differenza invece di quanto capita altrove, dove la “guerriglia” non va più di moda: «Utilizza come strumento di persuasione metodi violenti con armi, e in questo si distingue dalle altre mafie che hanno abbracciato la strategia della sommersione mentre a Foggia e a Bari si è ripreso a sparare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MAFIA A FOGGIA: L’INTRECCIO CON L’OMICIDIO TIZZANO

Colpo alla mafia di Foggia da parte delle forze dell’ordine italiane. Nelle scorse ore sono state messe le manette a 30 persone ritenute esponenti di rilievo delle famiglie della malavita foggiana. A tutti vengono contestati i reati di associazione di stampo mafioso, più altre accuse gravissime a vario titolo. Arrestati alcuni membri delle Moretti-Pellegrino-Lanza e Sinesi-Francavilla, a conferma di quanto questa operazione sia la più importante degli ultimi anni nella lotta alla mafia foggiana e pugliese in generale. I 30 arrestati portavano avanti azioni di estorsione nei confronti di molti negozianti ed imprenditori di Foggia, nel periodo compreso fra i primi mesi del 2017 e oggi. Un’inchiesta che si è intrecciata con le indagini per l’omicidio di Roberto Tizzano, 21enne ucciso a Foggia due anni fa, e da cui emersero particolari molto importanti sulla vicenda odierna. Fra gli indagati anche Rodolfo Bruno, pluripregiudicato foggiano ucciso lo scorso 15 novembre in un bar della periferia foggiana. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FOGGIA: OPERAZIONE ANTIMAFIA

Foggia, operazione anti-mafia: 30 arresti, coinvolti esponenti di rilievo delle batterie Moretti-Pellegrino-Lanza e Sinesi-Francavilla. Come riportato dai colleghi di Foggia Today, è stata un’imponente operazione quella portata a termine dalle forze dell’ordine: dalle prime ore della notte circa 200 tra carabinieri e poliziotti, con l’ausilio di elicotteri e reparti speciali, hanno eseguito trenta misure cautelari nei confronti di membri dei clan della mafia foggiana. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, è la più vasta degli ultimi anni, con gli arresti scattati per numerosi reati: associazione di stampo mafioso ex art. 416 bis, tentato omicidio, estorsioni ed armi.I particolari dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma nell’aula del Consiglio Giudiziario della Corte d’Appello a Bari, in piazza De Nicola.

IL COMMENTO DI DE RAHO E MORRA

Un altro importante colpo sferrato alla criminalità organizzata foggiana: dopo i due arresti nei confronti di due membri del clan Perna, i militari hanno dato una spallata all’organizzazione “Società foggiana”. Intervenuto a GR1, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho ha commentato: «Si tratta di un’operazione molto importante, l’organizzazione mafiosa che opera ormai da anni con la metodologia mafiosa delle estorsioni, oltre che di conflitti interni, ha trovato oggi questa esecuzione nei confronti di circa 30 appartenenti». Ed emergono i primi particolari sulle azioni dell’asse criminale: negli anni scorsi avrebbero esercitato delle pressioni nei confronti di ex dirigenti ed ex allenatore del Foggia Calcio per l’ingaggio di un calciatore locale. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sui dettagli dell’operazione, con il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra che ha commentato: «Negli ultimi anni la provincia di Foggia è stata vittima di un’impressionante serie di atti mafiosi, sia nella Daunia che nella Capitanata. Ora invertiamo la tendenza, colpendo alcuni dei sodalizi più strutturati. Le azioni repressive come quella odierna testimoniano la presenza dello Stato, ma da domani la vera sfida sarà continuare ad esserci, quando i riflettori si spengono, in chiave preventiva, attraverso la promozione della cultura della legalità».