Papa Francesco nell’omelia di Santa Marta questa mattina ha sottolineato il valore fondamentale della missione cristiana, intesa non come “bella immagine da comunicare” ma come reale concretezza di vita “coerente” con quanto si va predicando: una sottolineatura per nulla banale che si fonda sul Vangelo del giorno (Matteo, la scena dei pescatori Andrea e Pietro che gettano le reti e seguono Cristo, ndr) ma che guarda ad un respiro molto più ampio per l’intera cristianità. «Non è un lavoro di pubblicità: fare pubblicità per una persona molto buona, che ha fatto del bene, ha guarito tanta gente, e ci ha insegnato cose belle»; la missione cristiana però, oltre a non essere marketing, non è neanche un fattore di maggiore proselitismo spiega sempre Papa Francesco nell’omelia riportata da Vatican News. Ecco il passaggio specifico: «Se qualcuno va a parlare di Gesù Cristo, a predicare Gesù Cristo per fare proselitismo, no, questo non è annuncio di Cristo: questo è un lavoro, di predicatore, retto dalla logica del marketing. Che cosa è l’annuncio di Cristo? Che non è né proselitismo né pubblicità né marketing: va oltre. Come si può capire questo? È prima di tutto essere inviato».



L’OMELIA IN SANTA MARTA E LA MISSIONE CRISTIANA

Per il Papa, il messaggio di Cristo è chiaro fin nel profondo del Vangelo: «essere inviati alla missione cristiana facendo entrare in gioco la propria vita» è non solo vitale ma necessario per poter davvero testimonianze la fede in Gesù. In parole povere, non serve un gran discorso ma la viva e profonda manifestazione che nella propria vita la rivoluzione di Cristo è già in atto e si fa “metodo” e “carne” per dirimere le tante complicanze delle nostre esistenze. Del resto non si segue chi “pontifica” ma solo chi vediamo realmente più soddisfatto di noi nel vivere la nostra stessa realtà: è lì che nasce la domanda, il dubbio, “da dove viene quella vita lì?”. Il Papa ricorda questo con detto argentino molto significativo «mettere la propria carne sulla griglia, mettersi cioè in gioco». Ecco il passaggio citato da Papa Francesco sempre durante l’omelia in Santa Marta, «Questo viaggio, di andare all’annuncio, rischiando la vita, perché io gioco la mia vita, la mia carne – questo viaggio – ha soltanto il biglietto di andata, non del ritorno. Ritornare è apostasia. Annuncio di Gesù Cristo con la testimonianza. Testimonianza vuol dire mettere in gioco la propria vita. Quello che io dico lo faccio».

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