I proclami e il forte ottimismo degli ultimi due giorni che filtrava dal Kenya sta lentamente scemando: passano le ore e la liberazione di Silvia Romano non avviene, con il nascondiglio nella foresta lontano da Malindi che purtroppo non si riesce ancora a scovare. Come ha spiegato stamane l’inviato Rai dal Kenya Enzo Nucci, l’ottimismo delle autorità Keniote sta rapidamente scemando: il motivo è tanto terribile quanto semplice, si teme che i rapitori possano raggiungere la Somalia e consegnare tramite riscatto la volontaria italiana a bande di criminali e milizie degli Shabaab. Come spesso accade in casi simili anche per i rapiti di altre nazionalità, si moltiplicano annunci, testimonianze e rivelazioni presunte che citano la presenza della vittima in vari parti sparse del Kenya. Per ora, purtroppo, le vere notizie sono molto poche e il fatto rimane tale e quale a giorni fa: Silvia non si trova, il tempo scorre e il rischio di “passaggi di mano” si fa sempre più plausibile. (agg. di Niccolò Magnani)



POLIZIA STENDE CORDONE DI SICUREZZA

Si attendono aggiornamenti rilevanti nelle prossime ore sulle ricerche di Silvia Romano, la volontaria italiana rapita in Kenya. Le forze dell’ordine hanno reso noto di essere sempre più vicine alla cooperante di Milano, che sarebbe stata costretta a coprirsi il volto con il niqab per non farsi riconoscere, con i suoi sequestratori che le hanno tagliato anche le treccine. Sono tre i rapitori ricercati e, come sottolinea Il Giorno, si sono moltiplicati sia gli avvistamenti che gli annunci. Sulle tracce della 23enne c’è anche l’esercito dell’ex colonia britannica, che sta setacciando l’area della foresta a nord della capitale Malindi, collaborando con le forze dell’intelligence italiana. «È ancora nella foresta, nei pressi del fiume Tana. I rapitori sono circondati ed è difficile che possano avanzare verso la Somalia, dove probabilmente erano diretti», il commento di fonti riportate da Il Giorno.



POLIZIA STENDE CORDONE DI POLIZIA

I fari sono dunque puntati sul fiume Tana, che delimita il confine tra Kenya e Somalia: le ricerche della polizia si sono estese all’entroterra e l’esercito avrebbe steso un cordone di sicurezza per scoraggiare la fuga dei sequestratori. Ricordiamo che sono ben 16 le persone già arrestate per il rapimento di Silvia Romano, con alcuni di loro che hanno rivelato alcuni dettagli importanti: tra loro anche la moglie e il suocero di uno dei componenti del commando. In Kenya si parla di «ore decisive», con la famiglia e gli amici della volontaria della Onlus marchigiana Milele che aspettano buone notizie dalle ricerche. Infine, ieri a Palazzo Marino è spuntato un totem con l’immagine della giovane e la scritta «Silvia Romano Libera»: mozione appoggiata dalla gran parte dei movimenti rappresentati.

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