Sono in corso le indagini sulla tragedia che si è consumata a Casteldaccia, in provincia di Palermo, per fare luce sulle reali responsabilità e capire se davvero poteva essere evitata. Perchè quella casa abusiva, il Comune avrebbe potuto già abolirla nel 2011, ma ciò non è mai accaduto. Repubblica.it ne rivela anche alcuni retroscena dal momento che lo stesso sindaco Giovanni Di Giacinto, già ieri sosteneva che il Tar non si fosse pronunciato neppure sul ricorso: “Ai nostri atti non abbiamo notizia dell’esito del ricorso, che ha bloccato l’ordinanza di demolizione”. Non ricevendo comunicazione dell’esito del procedimento, il Comune non si era neanche costituito in giudizio. Ora però, il problema sembra essere più esteso del previsto dal momento che, secondo un recente monitoraggio del procuratore palermitano, è emerso che 75 comuni su 82 della provincia non sono in regola con le ordinanze di demolizione. Ieri, come spiega ancora il quotidiano, è avvenuto un blitz della polizia di Bagheria presso il Comune di Casteldaccia per acquisire altre carte e far luce sulla piaga dell’abusivismo emersa più che mai dopo l’immane tragedia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



COMUNE POTEVA DEMOLIRE CASA ABUSIVA NEL 2011

E’ un bilancio drammatico, quello del maltempo in Sicilia dove sono state registrate ben 12 vittime, nove delle quali a Casteldaccia. Due intere famiglie sono state letteralmente sterminate da un fiume di acqua e fango mentre erano in casa. A farne le spese un intero territorio martoriato non solo dall’ondata di maltempo delle passate ore ma anche dall’inerzia dell’uomo, vero responsabile di una situazione di abusivismo sempre più diffusa. Anche la casa di Casteldaccia teatro della tragedia, rientrava tra le costruzioni abusive. A finire ora sotto accusa è il Comune del piccolo centro in provincia di Palermo, il quale come spiega Repubblica.it, avrebbe potuto eseguire una ordinanza di demolizione per la villetta abusiva travolta dalla furia del fiume Milicia, già nel 2011. Sette anni fa, infatti, il Tar si era pronunciato sul ricorso dei proprietari della villetta. Secondo quanto verificato da Repubblica, i giudici amministrativi avevano dichiarato un decreto di “perenzione” che scatta dopo due anni per inattività delle parti. Non costituendosi neppure in giudizio, il Comune non aveva ricevuto alcuna comunicazione dell’esito del procedimento in atto. Ora, a tragedia ormai avvenuta, il provvedimento del Tar sul ricorso dei proprietari presentato nel 2008 chiama in causa il comune di Casteldaccia. Oltre a dover verificare lo stato della pratica della villetta travolta, ora i pm di Termini Imerese dovranno anche acquisire tutte le pratiche di abusivismo in mano al Comune. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



TRA ALLUVIONE E ABUSIVISMO: “UN DISASTRO TOTALE”

Come ha spiegato il pm di Termini Imerese giunto sui luoghi delle stragi per il maltempo a Casteldaccia: «Ho visto un disastro totale». Già, una completa tragedia che dalla Sicilia in realtà “guarda” all’intero Paese, bloccato e shoccato da un’ondata di eccezionale maltempo che una volta di più mostra tutta la fragilità e incuranza di diverse località d’Italia. Il procuratore Ambrogio Cartosio ha sorvolato in elicottero la zona di Casteldaccia e di tutto il Palermitano, colpiti dalla alluvione delle scorse ore: al momento, l’ipotesi di reato non è ancora stata definita, ma il confine tra tragedia naturale e abusivismo sfrenato è assai labile. «Era bellissimo. Era il mio cuore. Non c’è più», grida tutto il suo dolore Luca Rughoo che nella villetta devastata dal maltempo ha perso il figlioletto, la moglie e pure la madre. Lui si è salvato perché con la figlia e la nipote era andato a fare la spesa: il ritorno e la scoperta inimmaginabile hanno aperto una ferita difficilmente “ricomponibile” dall’umana razionalità. (agg. di Niccolò Magnani)



VERDI: “TRAGEDIA COLPA DELL’ABUSIVISMO LOCALE”

Per il premier Conte quella di Casteldaccia e di tutto il maltempo nella provincia di Palermo e Agrigento è una “tragedia immane”: «Ho incontrato in ospedale alcuni congiunti della famiglia Giordano. Essere travolti dall’esondazione di un fiume mentre ci si trova nella propria casa è una tragedia immane», spiega il Presidente del Consiglio in visita ai luoghi devastati dall’alluvione in poche ore. Durissima la denuncia fatta dai Verdi con Angelo Bonelli e Claudia Mannino che scrivono «i principali responsabili sono gli amministratori locali, che hanno permesso che l’abusivismo dilagasse, e il Governo, che nella finanziaria licenziata non ha investito un euro per fronteggiare i cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico. Alle famiglie delle vittime va tutto il nostro cordoglio». Non solo, secondo Bonelli addirittura l’ex sindaco di Casteldaccia era già “indiziato” nel non aver svolto tutto con precisa regolarità nel recente passato: «è stato citato a giudizio dalla Procura Regionale della Corte dei conti siciliana per non aver rispettato le norme sull’abusivismo edilizio. Un nostro esposto alla Procura di Palermo è pronto per chiedere di valutare eventuali responsabilità dell’ex amministratore», concludono i Verdi. (agg. di Niccolò Magnani)

SINDACO: “CASA ERA ABUSIVA, C’ERA ORDINE DI DEMOLIZIONE”

Il sospetto che la casa di Casteldaccia in cui sono morte 9 persone travolte dalla piena del fiume Miliccia, situato poco distante dall’abitazione, non dovesse trovarsi in quel posto per ovvie ragioni di sicurezza era sorto fin da subito. A confermarlo è stato adesso il sindaco Giovanni Di Giacinto, come riporta La Repubblica:”La casa travolta dal fiume era abusiva e dal 2008 pendeva un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell’immobile davanti al Tar. Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”. Le vittime erano solo affittuarie, ma a detta del sindaco di Altavilla Milicia, Giuseppe Virga, a subire delle gravi conseguenze avrebbero potuto essere molte più persone:”La zona in cui è esondato il fiume Milicia è ad altissimo rischio, non solo per le condizioni dell’alveo che va ripulito, ma per l’enorme numero di case abusive costruite. Da anni denunciamo una situazione gravissima. L’ultimo esposto, un anno fa, firmato con l’ex sindaco di Casteldaccia”. (agg. di Dario D’Angelo)

CASTELDACCIA, INDAGA LA PROCURA

Casteldaccia maltempo. Sulla terribile vicenda che ha visto la morte di 9 persone a Casteldaccia, provincia di Palermo, dopo l’esondazione del fiume Milicia, è intervenuto il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, che questa mattina si è presentato sul luogo della strage. Intervistato dai giornalisti di Repubblica, ha spiegato: «Poche parole, fino a questo momento sappiamo solo che vi sono delle persone rimaste intrappolate in questa casa a causa una massa d’acqua improvvisa la cui origine è da comprendere, bisogna vedere se il fiume Milicia è esondato oppure se vi è altro». Cartosio parla anche della possibile natura “abusiva” della casa teatro della morte di un’intera famiglia: «Dopo di che – ha aggiunto – cercheremo di stabilire se ci siano delle responsabilità, è da capire l’origine di questo villino, piuttosto sospetto dal punto di vista della vicinanza ad un corso d’acqua che presumibilmente provoca esondazioni frequenti. Ora faremo degli accertamenti, apriremo un fascicolo ma non mi chiedete quale reato è ipotizzabile perché sarebbe troppo prematuro, non aggiungo altro». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL COMMENTO DI FICO

Casteldaccia maltempo. Una tragedia inaccettabile. Così commenta il presidente della camera, Roberto Fico, commentando la vicenda accaduta nella tarda sera di ieri a Casteldaccia, provincia di Palermo, dove una villa è stata sommersa da un fiume, con la conseguente morte delle 9 persone al suo interno, tutte facenti parte dello stesso nucleo famigliare. «Una tragedia incredibile – scrivo Fico sul proprio profilo Twitter e inaccettabile quella successa a #Casteldaccia, in provincia di Palermo. Adesso è il momento del dolore, sono vicino ai cari delle famiglie distrutte. Presto venga anche il momento della giustizia, per capire come è potuto accadere tutto questo». Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’interno, Matteo Salvini, attualmente nel bellunese a fianco di Zaia: «Il nostro pensiero e la nostra preghiera vanno in questi minuti ai dieci morti in provincia di Palermo, portati via dal fiume, tra cui due bimbi. Stiamo uniti, Amici». Infine il pensiero di Laura Castelli, viceministro dell’Economia, che su Facebook scrive: «Non è il momento delle polemiche sullo sfruttamento del territorio che comprendo, ma dobbiamo innanzitutto sostenere chi ha perso tutto in poche ore dopo anni di lavoro e sacrifici». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CONTE IN SICILIA

Casteldaccia Maltempo. Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, è partito alla volta della Sicilia, precisamente di Casteldaccia, comune in provincia di Palermo. Qui, nella tarda serata di ieri, sono morte nove persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo famigliare. Non poco distante, a Vicari, è morto un altro uomo, e altri due risultano essere al momento dispersi. «Sto partendo per la Sicilia – le parole del premier attraverso il proprio profilo Twitter dove il maltempo ha causato almeno 10 vittime. Sono in continuo contatto con il dipartimento della Protezione civile – ha aggiunto – per avere costanti aggiornamenti anche sulla drammatica situazione nelle Regioni del Nord». Fra le nove vittime della famiglia morta nella propria abitazione, travolta dal fiume Milicia, anche due bambini di uno e tre anni, e un ragazzino di 15. Una situazione di totale emergenza che ha obbligato il governo a far sentire la propria presenza, e soprattutto, la vicinanza ai famigliari delle vittime. Sono attese novità nelle prossime ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA

Casteldaccia Maltempo. Una strage annunciata. Così parla un supertestimone in merito alla terribile vicenda accaduta ieri sera in provincia di Palermo, precisamente a Casteldaccia, dove un’intera villa è stata travolta dal fiume Milicia, con la conseguente morte di nove persone. Ha paura il supertestimone, come riporta Repubblica «Questa è una zona molto particolare – sussurra – questa vallata è stata sempre una zona franca. Perché mai nessuno ha controllato le case abusive che in questa zona sorgevano come funghi a ridosso del fiume? Un tempo, in questa zona si facevano pure riunioni di mafia. Questa è una tragedia annunciata». Chiede che il suo nome non venga citato: «Ora – conclude – ho solo un grande dolore dentro per quello che è accaduto». Un’altra persona stava invece raggiungendo un’abitazione situata nei pressi del luogo della strage: «Momenti terribili – racconta costui – il fiume che si ingrossa nel giro di pochi minuti e diventa un’onda che travolge tutto e tutti. Case e persone». L’uomo stava recandosi presso un gruppo di preghiera, aveva appena imboccato la strada che dalla statale «porta giù – spiega – pioveva a dirotto ed era buio, ma ho sentito un rumore forte, come un boato, è sono scappato prima che l’acqua travolgesse tutto». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NOVE MORTI

Casteldaccia maltempo. Una vera e propria strage quanto verificatosi nella notte fra sabato 3 e domenica 4 novembre. Nella provincia di Palermo 10 persone sono morte e altre due risultano essere disperse, a causa delle piogge torrenziali cadute nelle scorse ore. Come riferiscono i principali organi di informazione online, nove delle vittime facevano parte della stessa famiglia, tutte residenti in una villa di Casteldaccia, letteralmente travolta dalla piena del fiume Milicia: il corso d’acqua ha allagato la casa facendo morire il padre, la madre, i figli e i nonni, tutti appartenenti allo stesso nucleo famigliare. I vigili del fuoco hanno recuperato i corpi di due bambini piccolissimi di 1 e 3 anni, nonché di un ragazzino di 15 anni. All’interno della villa vi erano anche degli amici della famiglia, e stando alle indiscrezioni circolanti, due persone, un uomo e una bambina, si sarebbero salvate perché al momento della piena non erano in casa, uscite per acquistare dei dolci. Salva anche una terza persona che rimasta fuori casa si è aggrappata ad un albero ed ha chiamato i soccorsi con il telefono.

CASTELDACCIA MALTEMPO

Le 9 persone sarebbero decedute perché l’acqua, una volta entrata in casa, ha raggiunto velocemente il soffitto, non lasciando scampo ai suoi abitati. Sul luogo del disastro vi sono i vigili del fuoco, i carabinieri, i sanitari del 118 e gli uomini della protezione civile, tutti coordinati dal prefetto Antonella De Miro. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, che intervistato dai microfoni di Palermo Today ha ammesso: «Si tratta di una tragedia di proporzioni immani una famiglia intera è stata spazzata via. Qui non ha nemmeno piovuto troppo, presumo che l’acqua sia arrivata dall’entroterra. Il fiume Milicia parte dalla zona di Ventimiglia». Mai morti nel palermitano non finiscono qui, visto che un’altra persona è deceduta a Vicari a causa del maltempo, un benzinaio travolto dall’acqua mentre era con un amico, che risulta invece essere disperso. C’è infine un altro uomo che non si trova, un medico quarantenne di Corleone, che ha abbandonato la propria acqua in mezzo alla strada.