In principio fu la scarsa vicinanza del Governo e dello stesso Salvini nel Veneto disastrato dal maltempo; poi il selfie sorridente da Venezia e ora il “motto fascista”: il Partito Democratico – e diversi giornalisti italiani fortemente critici con il Governo Lega-M5s – si scaglia ancora contro il Ministro degli Interni per quel «chi si ferma è perduto». Per la deputata dem Alessia Rotta, «il Governo è assente sull’emergenza maltempo. Salvini arriva in Veneto dopo giorni e dopo aver diffuso selfie sorridenti. Incolpa gli ambientalisti. Qualcuno gli fa notare che il suo atteggiamento è fuori luogo e lui risponde con un motto fascista. Vergogna». Ah già, dimenticavamo: l’ennesima polemica è stata evidenziata dai dem dopo le parole decisamente provocatorie (va detto) dello stesso Salvini tornando dal Veneto, «quello che sta accadendo non è frutto della scarsa attenzione all’ambiente, di condoni e abusi, ma di troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo da salotto che non ti fanno toccare l’albero nell’alveo». A quel punto, è Rossella Muroni (ambientalista di LeU) a replica al vicepremier «Solo chi è profondamente cinico o disperatamente ignorante può dire una cosa del genere. Il Ministro della Paura Salvini è entrambe. Invece di fare selfie e sputare veleno si metta al lavoro per mettere al sicuro cittadini contro climate change».



ALTRO SELFIE, ALTRA POLEMICA

«La nostra terra devastata dal maltempo, morti e feriti. Che ce sta da ride Salvini? Non é possibile ridurre tutto e sempre a una foto acchiappalike senza fare una mazza! Non mi sembra di aver visto vigili del fuoco e volontari della protezione civile farsi i selfie sorridenti in mezzo a quel casino»: glia attacchi via social non si fermano dopo la controreplica del Ministro Salvini in missione ufficiale nel Veneto per il dramma del maltempo. Le opposizioni sfruttano la polemica per ricordare come troppo spesso Salvini e il canale di comunicazione del vicepremier Lega “scivolino” su casi del genere, con troppa poca sensibilità e addirittura «intenti di sciacallaggio», si legge in altri commenti sui social. Il Ministro degli Interni ha replicato provando a chiudere l’intera polemica, dichiarando con toni netti «me ne frego e lavoro»: intanto, altri contestano non solo il selfie di questa mattina ma anche il tweet con tanto di foto postata sempre da Venezia ma ieri sera, prima che scoppiasse la querelle in Veneto. «Dite quello che volete, ma #Venezia è sempre Venezia! Cena veloce con gli amici, poi due passi in solitaria nelle calli, luna, stelle e il suono delle onde, tanti pensieri e qualche canzone da ricordare.
Vi voglio bene Amici», scriveva Salvini. Insomma, il caso è tutt’altro che chiuso.



LA REPLICA DI SALVINI: “TRISTE O SORRIDENTE, NON VA MAI BENE”

Non passano che qualche ora e Salvini torna al contrattacco direttamente contro tutti quelli che si sono ribellati alla sua foto-selfie in Veneto durante l’emergenza maltempo: con un’altra immagine postata su Twitter dopo aver girato le zone colpite dal tifone del Bellunese, il Ministro degli Interni scrive «Se vado, mi criticano perché vado. Se non vado, mi criticano perché non vado. Se sono triste non va bene, se sorrido non va bene». A quel punto, l’attacco diretto di Salvini ha un obiettivo assai chiaro: «Sapete una cosa, cari criticoni, professoroni e giornalisti di sinistra?
Me ne frego, penso agli Italiani e continuo a lavorare!». Le polemiche continuano, Salvini prova a spegnerle ma siamo certi che la querelle squisitamente social ci “delizierà” ancora per diverse ore..



BUFERA SULLA FOTO-SELFIE DEL MINISTRO

Il Ministro degli Interni Matteo Salvini è in missione in Veneto dopo il dramma del maltempo che si sta consumando nel Bellunese: è bastata però una foto sui propri canali social per far scatenare l’ennesimo diluvio, questa volta social, di insulti contro il leader della Lega. Il politico più incidente e divisivo dai tempi del primo Berlusconi, qualche ora fa da Venezia scatta un selfie e scrive: «Tuta della Protezione Civile e si parte direzione Belluno, per visitare le zone colpite da frane e alluvioni e portare i primi aiuti concreti del Governo. Buona domenica Amici, chi si ferma è perduto». L’accusa principale è che Salvini sorride: sì, proprio così, mentre ci sono davvero delle vittime e una situazione ai limiti dell’apocalittico nelle foreste e paesini di Belluno, il problema è un selfie di un ministro che sorride. «Dieci morti a Palermo stanotte. E il primo pensiero di Salvini e Luca Morisi (capo della comunicazione del leader leghista, ndr) è il selfie sorridente da dare in pasto ai fans. Fate schifo», oppure ancora un più semplice «ma cosa ha da ridere» per non dire di peggio che si legge sotto il tweet salviniano.

SALVINI IN VENETO: “PORTO I PRIMI AIUTI CONCRETI”

Una vera e propria gogna social che ovviamente si sofferma su quella foto e non vede ad esempio tutte quelle successive sempre sui social dove Salvini incontra Zaia e i reperti della Protezione Civile impegnati nell’emergenza maltempo. Non solo, diversi sopralluoghi fatti stamattina in elicottero sulle zone maggiormente colpite, conclusi con una conferenza stampa dai toni “low profile”: «porto i primi aiuti concreti del Governo», spiega il Ministro degli Interni che poi sottolinea «Conto che entro l’autunno il Consiglio dei ministri approvi il provvedimento sull’autonomia votato da 6 milioni di cittadini. Siamo qui per costruire e lavorare e sono orgoglioso del lavoro che il governo ha fatto in questi cinque mesi». I toni bassi finiscono però poco dopo quando Salvini, forse anche visti i tanti commenti negativi contro il suo Tweet, rilancia «Troppi anni di incuria e mal inteso ambientalismo da salotto, per cui non si tocca l’alberello e non si draga il torrentello e poi l’alberello e il torrentello ti presentano il conto». Salvini troppo cattivo; Salvini troppo sorridente; Salvini razzista; Salvini salvatore della patria. E ci fermiamo qui: come sempre i social (e i partiti) calcano la mano per la “moda del momento” ma forse questa volta di fronte al disastro del maltempo le priorità sono decisamente altro..