Emergono nuove testimonianze sulla morte di Carlo Cicchelli, avvocato  ucciso in Brasile dalla sua fidanzata. Il fratello Antonio ha spiegato ai microfoni del Corriere della Sera: “Cosa è successo prima della scoperta? Di tutto. Prima ho cominciato a ricevere strani messaggi dal cellulare di Carlo. Mi rassicurava e mi diceva che stava bene, ma l’italiano era incerto e quelle parole non erano le sue. Poi mi ha scritto che aveva conosciuto la figlia di un narcotrafficante e che stava partendo per la Colombia in viaggio di nozze. Infine mi ha invitato a non cercarlo più dicendomi che si era unito a una banda e si era rifatto gli zigomi, salvo poi dirmi di raggiungerlo, ma da solo. Ovviamente erano tutte bugie, lui era morto da tempo e loro mangiavano con il cadavere in salotto”. Riti voodoo ma anche motivi economici: “Hanno cercato di spillarci soldi in tutte le maniere e chissà che fine hanno fatto i suoi amati orologi. Ma adesso non importa. Fra qualche giorno partirò per Maceiò dove Carlo verrà cremato. Poi tornerò in Italia per portare le ceneri ai nostri genitori. Ma non finisce qui”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



AVVOCATO UCCISO IN BRASILE

Si era trasferito in Brasile per una nuova vita, ma in Sud America, la vita, l’ha purtroppo persa. E’ la storia di Carlo Cicchelli, 48enne avvocato italiano originario di Torino, che nel 2014 aveva conosciuto una ragazza brasiliana, Cléa Fernanda Máximo da Silva, del quale si era follemente innamorato. Dopo aver provato ad avviare un bed & breakfast in Italia, i due decisero di trasferirsi nel paese di lei, il Brasile, pochi mesi fa, ma una volta lasciata l’Italia le cose sono precipitate in maniere impensabile. A denunciare che qualcosa non andasse per il verso giusto era stato Claudio, un grande amico della vittima, che aveva allarmato la polizia insospettito dai comportamenti strani dell’avvocato. Il 48enne torinese non si faceva sentire ormai da due mesi e l’ultimo audio spedito ai famigliari era del 25 settembre, quando tra l’altro aveva chiesto una somma di denaro per saldare alcuni debiti non troppo chiari. Insomma, un finale che sembrava già scritto: ora gli inquirenti cercheranno di capire perché la donna ha deciso di ammazzare il suo fidanzato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NUOVI DETTAGLI

Emergono ulteriori dettagli sulla morte di Carlo Cicchelli, l’avvocato di Torino ammazzato a coltellate dalla fidanzata Clea Fernanda Maximo. La donna ha raccontato di averlo ucciso con diversi fendenti d’arma da taglio, con il suo cadavere nascosto nell’abitazione situata nel quartiere Ponta Grossa di Maceio. Gazeta Web evidenzia che alcuni amici hanno rivelato che Cicchelli spesso raccontava dei discorsi della compagna sui riti voodoo, tanto che in un’occasione lei non avrebbe esitato a puntargli un coltello alla gola. Il Fatto Quotidiano riporta un’altra testimonianza dei conoscenti, quella dell’ex collega Chiara Moro: “Era una persona fuori dal comune. Un uomo brillante, di una generosità sconfinata, amava la vita. Quello che gli è accaduto è sconvolgente“.Sul caso si è attivato il Consolato italiano a Recife, in stretto raccordo con la Farnesina e con le autorità locali. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LA DONNA HA CHIESTO SOLDI ALLA FAMIGLIA DEL TORINESE

Un vero e proprio dramma quello di Macelo, Brasile: l’avvocato italiano Carlo Cicchelli è stato ucciso dalla sua compagna, che per un mese ha continuato ad estorcere denaro alla sua famiglia. La donna ha confessato il delitto, indicando dove si trovava il cadavere del professionista di Torino. Intervistato da Il Fatto Quotidiano, il fratello della vittima Antonio ha raccontato: “Uno si innamora e poi finisce morto in un sacco di plastica. Noi glielo avevamo detto che quella donna non era normale, ma quando uno è innamorato non vuole sentire ragioni”. L’ultimo contatto risale a fine settembre: “Poi più nulla. Solo messaggi in cui mi si chiedevano dei soldi. Intorno al 28 settembre voleva 2.500 euro: un episodio che mi aveva insospettito, perché due giorni dopo mio fratello sarebbe dovuto tornare a Torino“. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ORRORE IN BRASILE

Era da un mese ormai che i familiari di Carlo Cicchelli, avvocato di Torino, non avevano più sue notizie. A squarciare il velo di apprensione e incertezza che ricopriva la scomparsa dell’uomo, 48 anni, è stata la sua fidanzata, la brasiliana Clea Fernanda Maximo da Silva, che ha confessato alla polizia dello stato di Alagoas, in Brasile, di aver ucciso il suo fidanzato italiano. A riportare la notizia è il sito d’informazione brasiliano G1, i due, dopo essersi conosciuti a Torino, si erano trasferiti in Brasile nel giugno scorso e risiedevano nella città di Maceiò. Un colpo di fulmine il loro, una storia che sembrava all’insegna dell’amore e della complicità e che invece ha avuto il peggiore degli epiloghi, confermando le brutte sensazioni nutrite dalla famiglia dell’avvocato in assenza di sue notizie da più di un mese.

CARLO CICCHELLI: LA FIDANZATA FA RITROVARE IL CORPO

Clea Fernanda Maximo da Silva, la donna che ha confessato di aver ucciso il suo fidanzato italiano Carlo Cicchelli, ha anche fatto ritrovare il corpo dell’avvocato 48enne, motivo per il quale non ci sono più dubbi sulle sorti del professionista di Torino. Come riportato da Il Corriere della Sera, sarebbe stata proprio la donna a nascondere il corpo di Cicchelli all’interno di un appartamento affittato dalla coppia tre mesi fa, nella Regione Sud di Maceió. Le squadre della stazione omicidi, dell’istituto di scientifica (IC) e dell’istituto medico legale, che hanno effettuato un sopralluogo seguendo le indicazioni della donna brasiliana in centrale, hanno ritrovato il corpo. Il movente che ha spinto Clea Fernanda ad uccidere Carlo Cicchelli non sono state ancora rese note.