Nei quattro verbali consegnati alla procura, costellati di omissis, Luca Parnasi, l’imprenditore accusato di associazione per delinquere e reati di tipo corruttivo nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma a Tor Di Valle, ammette senza troppi problemi i suoi legami – fittissimi – con il mondo della politica. Come riporta Il Messaggero, Parnasi spiega: “Guardi, quando arrivano le elezioni io ricevo 100 WhatsApp, 100 telefonate, “vediamoci, vediamoci, vediamoci”, a pioggia, ovviamente cerco di filtrare”. Il rapporto più importante è storicamente quello con il Pd: “Nel corso della storia della nostra famiglia, del nostro gruppo imprenditoriale, prima mio padre e poi il mio, noi abbiamo sempre sostenuto in maniera ufficiale il Partito Democratico per somme anche rilevanti, 50.000, 30.000”.  Parnasi spiega anche i rapporti con l’associazione Eyu: “Mi fu offerto questo studio, questo rapporto sulla casa, è un volume piuttosto corposo…ovviamente per onestà intellettuale io non avrei mai comprato questo volumotto sulla casa se non fosse stato legato al rapporto con il Pd. (…) Non ho mai visto il volume acquistato da Eyu, non me ne sono interessato e non so se sia stato consegnato o meno. Immagino che si tratti di un volume su supporto cartaceo ma non ho seguito”.  A questo punto il  procuratore aggiunto Paolo Ielo e la pm Barbara Zuin chiedono se lo scopo fosse unicamente quello di far arrivare soldi al Pd: “Esattamente”, la risposta di Parnasi.



PARNASI, I FINANZIAMENTI ALLA LEGA E I RAPPORTI COL M5S

Ma l’ultima campagna elettorale è stata per Parnasi l’occasione per stringere nuove alleanze anche con la Lega. Dopo aver fatto arrivare 250mila euro all’associazione Più Voci di area leghista, il costruttore valuta un ulteriore versamento di 100mila euro a Radio Padania: “Dopo aver sostenuto l’associazione Piu Voci, io avevo concordato con (omissis), e Andrea Manzoni (che incontrai all’Hotel Gallia a Milano) avevo pensato ad un ulteriore finanziamento di 100.000 a Radio Padania (ed altri 100.000 euro ad altra società) ma questi soldi erano chiaramente destinati alla Lega. Il mio intento era solo quello di sostenere la Lega”. Ma a quale scopo Parnasi intendeva stringere i legami con il partito di Matteo Salvini? La risposta è semplice:”Ero molto interessato a poter sostenere quest’associazione perché evidentemente mi avrebbe dato accesso a quello che era un po’ il mio proposito imprenditoriale, cioè di muovermi da Roma verso Milano”. E del resto un progetto, naufragato con la proprietà cinese, del resto c’era già: il nuovo stadio del Milan.

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