Dopo le dimissione dell’ad e direttore generale di Anas, Gianni Vittorio Armani, hanno fatto un passo indietro altri due consiglieri del cda: Vera Fiorani e Antonella D’Andrea, espressione del gruppo Fs. Lo riportano fonti finanziarie citate da Il Messaggero, secondo cui in questa maniera il cda, composto da cinque membri, sarebbe decaduto e lascerebbe il posto al nuovo consiglio che la prossima settimana dovrà essere indicato con la condivisione da parte di Fs, Mit e Mef. Dopo le dimissioni di Armani, che ha motivato il suo addio “in considerazione del mutato orientamento del Governo sull’integrazione di Fs Italiane e Anas”, è arrivato il commento del ministro M5s Danilo Toninelli. Il titolare del Mit ha dichiarato:”Il vento sta cambiando anche in Anas. Al passato lasciamo sprechi, stipendifici e manovre meramente finanziarie. Per il futuro lavoriamo a una nuova Anas con meno gente dietro la scrivania e più tecnici che progettano, costruiscono e mantengono sicure le nostre strade“. (agg. di Dario D’Angelo)
ANAS, GIANNI VITTORIO ARMANI SI E’ DIMESSO: I MOTIVI
Anas: Gianni Armani si è dimesso. Ribaltone all’interno del concessionario stradale dopo che l’amministratore delegato del gruppo ha rassegnato le sue dimissioni. A riportarlo è Lettera43, sottolineando come a chiedere le dimissioni dell’intero Consiglio di Amministrazione sia stato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Un passo indietro, quello richiesto dall’esponente del MoVimento 5 Stelle, motivato da ragioni di fatto politiche. Il titolare del Mit ha infatti comunicato ad Armani, ad del concessionario stradale, la sua intenzione di non proseguire nel processo di fusione tra Anas e Ferrovie dello Stato in cantiere ormai da tempo. Di fatto il governo gialloverde ha sconfessato il lavoro svolto finora da Gianni Armani, che ha evidentemente ritenuto opportuno rassegnare le sue dimissioni.
ANAS, GIANNI ARMANI RASSEGNA DIMISSIONI
Gianni Vittorio Armani, ad di Anas dal 2015, si è dimesso. Preso atto della volontà da parte dell’esecutivo Lega-M5s di non proseguire nella fusione tra il concessionario stradale e Ferrovie dello Stato, l’amministratore delegato -cui è stato rivolto apprezzamento per il lavoro svolto da parte del governo – ha ritenuto di lasciare il suo incarico. Come riportato da Lettera43.it, già in un’audizione alla Camera risalente al mese di settembre Toninelli aveva anticipato che “l’ integrazione tra FS e Anas non è giustificata da alcuna sinergia e per questo le due società dovranno essere nuovamente separate”. Il grillino aveva detto: “Fs ed Anas non staranno più insieme, non c’è motivazione di sinergie”, aggiungendo che era da valutare se la scissione potesse essere effettuata internamente al gruppo ferroviario o se servisse un decreto.