Caos attorno al gasdotto Tap: mentre Marco Alverà, Ceo di Snam, annuncia che il completamento dell’opera è previsto nel 2020, arriva la notizia delle indagini della Procura di Lecce sull’ipotesi di inquinamento. Ma andiamo con ordine. L’amministratore delegato di Snam, che è azionista per il 20% del gasdotto Tap, commentando il piano industriale del gruppo ha annunciato che «per ora l’infrastruttura è arrivata a un completamento dell’80%» e che i lavori sono ripresi il 26 ottobre dopo il via libera del premier Giuseppe Conte. Nel 2019 partiranno i lavori di interconnessione di Snam, mentre sulla realizzazione ha dichiarato: «Confermo l’attesa di completamento al 2020». Inoltre, Alverà ha ricordato – come riportato dal Sole 24 Ore – che hanno «sempre chiesto di fare il più possibile, che non è mai abbastanza, per il dialogo con i territori e le comunità locali per spiegare i benefici del Tap per il Paese e per la popolazione: in Italia aumenterà la concorrenza, con nuovi volumi di gas che entreranno nel Paese e questo abbasserà i prezzi».
“TAP COMPLETATO NEL 2020”, MA PROCURA APRE INCHIESTA
Nel frattempo però è arrivata la notizia delle indagini della Procura di Lecce sulla realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno. L’ipotesi è di inquinamento delle acque vicino al cantiere di San Basilio. La Procura ha quindi chiesto ai carabinieri di verificare se il cantiere è stato ben impermeabilizzato e se c’è stata una perdita di sostanze pericolose nel terreno e nella falda. In particolare, come riportato dall’Ansa, si ipotizza che il cemento usato per costruire il pozzo di spinta sia colpevole dell’inquinamento. In quel pozzo saranno calati sofisticati macchinari per costruire il microtunnel verso il mare. Durante i prelievi effettuati da Arpa su delega della magistratura sono stati prelevati campioni di acqua e cemento. Gli accertamenti partirono dopo che il sindaco di Melendugno, lo scorso luglio, vietò di estrarre acqua da pozzi in una vasta area a ridosso di San Basilio proprio per la presenza di alcune sostanze, come arsenico e manganese, oltre i limiti consentiti.