Cucchi, carabinieri alla proiezione. Un fatto curioso è accaduto a Siderno, comune calabrese in provincia di Reggio. Durante la proiezione del film “Sulla mia pelle”, che racconta gli ultimi giorni di Stefano Cucchi, 31enne geometra ucciso nove anni fa in circostanze sospette, tutti i presenti sono stati “schedati“. A denunciare l’episodio sono diverse testate online, a cominciare da La Stampa, che racconta di come due carabinieri in divisa si siano presentati presso la libreria del centro commerciale La Gru, dove era appunto in corso la proiezioni della pellicola. Roberta Strangio, la titolare dello stesso negozio, ha parlato così al quotidiano torinese: «Mi hanno salutato e chiesto la lista dei partecipanti». Una richiesta decisamente inusuale, che ha spiazzato la signora Strangio, che tra l’altro ha replicato dicendo che non esiste alcuna lista delle persone presenti alla proiezione. A quel punto i militari hanno iniziato a prendere nomi e cognomi dei partecipanti, non lasciando il locale, e rimanendovi fino alla fine del film.



CUCCHI, CARABINIERI ALLA PROIEZIONE

«Ogni tanto i due si affacciavano nella saletta per ascoltare – ha proseguito la titolare della libreria – ma non sono mai intervenuti. Non c’è mai stata alcuna intimidazione, sia chiaro». Presente a Siderno anche Maria Teresa D’Agostino, giornalista freelance che al termine della visione del film su Cucchi ha moderato il dibattito fra i presenti. Questi ha spiegato: «Dopo la conclusione del dibattito ho ripensato a ciò che è successo e mi sono sentita un po’ intimidita. Ma solo in un secondo momento». La vicenda ha destato un po’ di scalpore e ha fatto in breve tempo il giro del web, anche perché la domanda che sorge è lecita: perché mai i due uomini dell’arma abbiano dovuto schedare i presenti, e qual è la sala che proietta un film che dispone di tale nominativo? Non è infatti una pratica usuale essere schedato quando ad esempio si va al cinema o al teatro. Intervistato sulla questione, il colonnello Gabriele De Pascalis, comandante del gruppo di Locri, ha escluso che si stesse procedendo a schedare i presenti, parlando di “attività di routine”.

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