Ieri la testimonianza shock di una ragazza sulla morte di Desirèe, secondo la quale “era tutto pianificato”, oggi giungono nuovi dettagli sulle ultime ore della 16enne di Cisterna di Latina. Ecco le parole di una ragazza presente nello stabile abbandonato di via dei Lucani quella notte: “Sono arrivata lì verso la mattina, cioè dopo pranzo, mattina tardi. A che ora l’ho vista l’ultima volta? Alle 23.30, non stava né male né bene, stava fatta: non mi sembrava stesse male. Non era lucida, stava fatta però era cosciente, parlava”. C’erano “una ventina di persone, dieci africani, tre italiani, un bel po’ di persone: quella sera era pieno di africani e si era creata una situazione strana” e sottolinea che “Desirèe Mariottini stava sdraiata sul letto quindi vedevo che si alzavano, parlavano, poi tornavano là”. La giovane aggiunge: “Io conoscevo le persone che le hanno fatto del male. C’erano italiani? Non so se questo italiano le ha fatto del male, però c’era un italiano li che adesso è scappato, quindi deduco che c’entra qualcosa”. “Io l’ho vista la per due settimane, mi ha raccontato che la sera prima aveva perso il treno ma che comunque sia non voleva tornare a casa perché aveva perso il tablet, non ho capito se della madre o del padre, ed era terrorizzata, non voleva tornare a casa e mi ha raccontato dei problemi che aveva a casa”, con Desirèe Mariottini che le ha confidato “che a Termini ha incontrato questo ragazzo italiano che le aveva offerto di dormire da lui. Lei ci è andata e lui ha provato tutta la notte ad andare a letto con lei”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“TUTTO PIANIFICATO”
Avevano già provato a violentare Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita a Roma, in uno stabile abbandonato in via dei Lucani a San Lorenzo. Lo rivela una nuova testimonianza, quella di una tatuatrice di 20 anni che va spesso nel covo dei pusher ad acquistare cocaina. Antonella dice di essersi presentata presso il commissariato perché due amici le hanno raccontato della morte di quella ragazza che forse lei aveva incontrato. Alcuni avrebbero provato a dissuaderla «perché potevo subire conseguenze da parte degli uomini africani coinvolti nella vicenda». Ma lei nel suo verbale, finora inedito, svela una circostanza che, se riscontrata, potrebbe essere importante nel caso. Sembra infatti una sorta di prova generale della trappola in cui morirà Desirée poche ore dopo. Antonella, di origini straniere, dice di aver ricevuto una telefona da Desirée il 18 ottobre verso le 11.40. «Mi chiede di andare in via dei Lucani perché aveva passato la notte presso un ragazzo, di cui non mi raccontava nulla, che aveva avuto intenzione di stuprarla». Sentita dal Fatto Quotidiano, Antonella ha aggiunto un particolare: «Quella sera non sapeva dove andare a dormire e si è fatta ospitare da un ragazzo italiano». Quindi cercava ospitalità, non rapporti sessuali.
DESIRÉE MARIOTTINI, “AVEVANO GIÀ PROVATO A VIOLENTARLA”
Questa testimonianza, come le altre raccolte tra i clienti di via dei Lucani, presenta dei passaggi non del tutto accertabili. Antonella comunque sostiene di aver incontrato Desirée Mariottini in lacrime, alla ricerca disperata di eroina, e di averle dato dieci euro. «Da quel momento sono diventata il suo punto di riferimento ed ha cominciato a parlare con me, aprendosi e raccontandomi cose della sua vita, anche familiare. Mi ha detto che era preoccupata di tornare a casa in quanto le avevano rubato il tablet e che la responsabile del furto era una ragazza di nome Muriel, che io conosco bene». Si arriva così alla mattina della telefonata. Antonella raggiunge intorno alle 12 Desirée e insieme si mettono alla ricerca di droga. «C’era un africano che secondo me ha pianificato tutto, aveva i capelli rasta con dread piccoli e una felpa gialla. Cucinava cocaina e Desirée cercava di fare un tiro. Lui le diceva di no e cercava di toccarle una spalla o una coscia come se ci stesse a provà. Lei lo scansava ma ho avuto l’impressione che potessero accordarsi». Quando torna nel palazzo abbandonato qualche ora dopo, trova la 16enne in compagnia anche di un altro ragazzo africano. «Una persona di m…, un viscido, un animale che si approfitta di tutte le ragazze, poiché chiede prestazioni sessuali in cambio di cocaina che, dopo il rapporto, non cede». Una sua amica avrebbe subito violenza da lui. I due africani comunque «la incitavano a bere vino da una bottiglia solo per lei». E c’era anche Muriel. Antonella avrebbe invitato Desirée ad andarsene «perché si stava creando una situazione strana, con troppi uomini nella stanza, mentre quello con i dread continuava a offrirle droga gratis. Una cosa mai vista. Desirée mi rispose “levati”, perché voleva restare lì».