Una vera e propria tragedia quella che ha colpito la famiglia di Luca Di Bella, un giovane di 29 anni che è morto in ospedale: un decesso legato a un pugno ricevuto venti giorni prima, che gli causò la frattura della mandibola. E ora la Procura di Palermo ha deciso di aprire un’inchiesta sul caso, per fare luce sulla misteriosa morte. «Quel giorno mio figlio aveva mal di denti e l’ho accompagnato io alla discussione con quei giovani. Ero presente», le parole della madre a Repubblica, con Luca Di Bella aggredito dai vicini di casa dopo essere stato accusato di aver staccato il loro contatore della luce. Trasportato al pronto soccorso di Villa Sofia e sottoposto a Tac, il 29enne è stato ricoverato dieci giorni in ospedale. «Notavo un gonfiore sotto la mandibola», racconta la madre del ragazzo nonostante i medici non abbiano riscontrato alcuna frattura dopo tre Tac. E ora la famiglia chiede giustizia…



APERTA UN’INCHIESTA

Luca Di Bella, deceduto ieri, lunedì è tornato nel reparto dove era stato operato: «La dottoressa ci ha prescritto le fiale di Bentelan e ci ha rispediti a casa». Ma la situazione è precipitata: «Luca ha cominciato ad avvertire forti dolori in tutto il corpo e abbiamo richiesto l’intervento del 118». Finito in Rianimazione prima all’ospedale Cervello e poi a Villa Sofia, il giovane è stato operato d’urgenza per l’aggravarsi delle sue condizioni ma non c’è stato nulla da fare: constatato il decesso alle 19.40. Un caso sul quale la Procura palermitana vuole fare chiarezza, con il direttore sanitario della struttura ospedaliera che ha sottolineato: «Sono a conoscenza che i carabinieri sono andati in ospedale per ritirare il referto di 15 giorni fa». Un pugno, come già successo a Cagliari e a Norcia, e un possibile caso di malasanità: la famiglia vuole fare luce sulle cause della prematura scomparsa di Luca.

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