Le venti pietre di inciampo installate a Roma in via Madonna dei Monti 82 in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento sono state strappate e rubate nella notte. Lo denuncia l’Associazione Arte in Memoria che dal 2010 si occupa dell’installazione delle pietre nella Capitale. Le pietre erano state realizzate da Gunter Demnig, artista tedesco, e installate il 9 gennaio 2012. Si tratta di pietre incorporate nel selciato dei blocchi in pietra con una targa in ottone con i dati delle vittime di deportazione nei campi di sterminio nazisti. Erano dedicate a 20 membri della famiglia Di Consiglio. Sul caso ora indagano i carabinieri che hanno eseguito i primi rilievi. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per furto aggravato dall’odio razziale, coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale che ha delegato i carabinieri a svolgere le indagini. «Un attacco inaudito di fascismo e di antisemitismo fatto da gente che non scherza», così Adachiara Zevi all’Ansa. La presidente dell’Associazione Arte in Memoria si è scagliata contro il governo, «che aizza all’odio per il diverso» e quindi «legittima questi atti».



ROMA, RUBATE 20 PIETRE D’INCIAMPO IN MEMORIA EBREI

Le pietre erano state richieste da Giulia Spizzichino, sopravvissuta alla Shoah, per onorare la memoria della famiglia Di Consiglio, tra le più colpite a Roma non solo nella razzia al Ghetto del 16 ottobre 1943, ma anche nella retata del 21 marzo 1944. Erano state finanziate dalla Comunità ebraica di Roma. «Inaccettabile il furto di 20 pietre d’inciampo, realizzate in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento, nel rione Monti. Un gesto che condanno con forza e profonda indignazione. La memoria esige rispetto», ha scritto su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «Trovo gravissimo quanto avvenuto la scorsa notte nel rione Monti. Un gesto inqualificabile e vergognoso che offende la memoria di cittadini ebrei deportati nei campi di sterminio nazisti. Mi auguro che le pietre rubate possano tornare al più presto al loro posto». A parlare anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah: «Sono la presidente delle pietre di inciampo a Milano e trovo che rubare le lapidi che non hanno tomba sia una cosa talmente orribilmente vigliacca che non ho parole».

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