Abusava sessualmente della nipotina di 11 anni e la minacciava per costringerla al silenzio dicendole che se avesse parlato con qualcuno l’avrebbe infettata con l’Aids. Per questo un uomo di 58 anni, di cui non si può fare il nome per evitare che venga identificata la nipote, è stato condannato a 5 anni di reclusione. Gli abusi sessuali sono avvenuti dal 2007 al 2011 in un piccolo centro dell’alto Maceratese, come riportato dal Resto del Carlino. I genitori della bambina la lasciavano spesso con la sorellina a casa con lo zio, ma quando questi restava solo con loro, ne approfittava. Una delle due bambine un giorno aveva però inviato un messaggio al cellulare di una zia, chiedendole come avvenisse il contagio con l’Aids, patologia di cui soffre lo zio. Quel messaggio, «così strano e preciso nell’indicare la malattia», mise in allarme la donna, che ha parlato in aula, aggiungendo un altro particolare alla sua deposizione. Da bambina quel fratello più grande di lei di 15 anni le avrebbe messo le mani addosso. Quindi la famiglia ha cercato di sondare la situazione e alla fine è partita la denuncia.
ABUSI SESSUALI SULLA NIPOTINA: “SE PARLI TI INFETTO CON L’AIDS”
«Se parli con qualcuno di questo, ti infetto con l’Aids». Così minacciava la nipotina di 11 anni, costretta a subire le sue attenzioni morbose senza dir nulla a nessuno. L’uomo però è stato accusato, come riportato dal Resto del Carlino, di aver abusato di entrambe le nipotine, ma mentre una ha confermato le accuse in un incidente probatorio, spiegando tra l’altro che lo zio minacciava di infettarla con il suo sangue se avesse raccontato tutto, l’altra non ha mai rilasciato dichiarazioni con l’assistenza di uno psicologo, quindi l’accusa è risultata provata solo per la piccola che era stata sentita nelle forme previste dalla legge. Ieri in tribunale si è tenuta l’ultima udienza. Il pm Luigi Ortenzi ha chiesto la condanna a 8 anni di carcere ma l’imputato, che ha respinto ogni accusa, è stato condannato a 5 anni di reclusione per gli abusi, più un altro anno di misura di sicurezza. Inoltre, dovrà risarcire la nipotina con una provvisionale subito esecutiva di 36mila euro, e con 20mila euro la madre della ragazzina, che erano parti civili. L’uomo potrà comunque fare appello contro questa condanna.