Eleonora Forenza è tra le persone aggredite dagli esponenti di Casapound lo scorso 21 settembre 2018 e su Twitter ha commentato la notizia del sequestro della sede barese: «35 indagati per aggressione e ricostituzione partito fascista. Sequestrata la sede di Casapound a Bari. Un fatto importante non solo per me, Antonio, Claudio Riccio, Alem, Giacomo e le/i manifestanti di #Barinonsilega .. . Ma per tutte le antifascist@ di questo Paese». Anna Rita Leonardi, esponente del Partito Democratico, ha affermato: «Era ora!!! E adesso facciamoli sparire da tutta Italia! #oraesempreantifascismo». Infine, il tweet di Pina Picierno: «Ricordate l’aggressione ai manifestanti del corteo contro #Salvini a #Bari? Ebbene era “premeditato”. E la Procura sottolinea come vi fosse il “concreto” pericolo di nuove aggressioni. Bene dunque la chiusura di questo covo di fascisti violenti. #casapound». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



RITROVATI CIMELI FASCISTI

E’ stata chiusa la sede di Casapound a Bari, con 28 esponenti del movimento di estrema destra indagati per aggressione e ricostruzione del partito fascista, ai quali si aggiungono 7 antifascisti per i fatti dello scorso 21 settembre 2018. Come sottolinea Repubblica, 30 di loro rispondono direttamente di «riorganizzazione del disciolto partito fascista» e «manifestazione fascista», incastrati dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. E le perquisizioni delle forze dell’ordine hanno fatto venire alla luce «dai manubri da palestra al busto di Benito Mussolini, dalla bandiera della X Mas al Mein Kampf di Adolf Hitler. A casa degli indagati sono stati trovati libri su Hitler e lo squadrismo, cartoline raffiguranti Mussolini e altre bandiere con l’aquila fascista». Non è ancora giunta la presa di posizione del partito di estrema destra, già al centro della bufera nelle scorse settimane per il mancato sgombero della sede romana. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“RICOSTRUZIONE DEL PARTITO FASCISTA”

Il Tribunale di Bari ha disposto il sequestro preventivo della sede locale di CasaPound in relazione all’aggressione squadrista dello scorso 21 settembre, quando militanti del movimento di estrema destra si scagliarono contro alcuni manifestanti che avevano appena preso parte ad un corteo antirazzista e antifascista. Come riportato dall’Huffington Post, le accuse mosse dalla magistratura barese sono quelle di “riorganizzazione del disciolto partito fascista” e “manifestazione fascista“. Secondo quanto emerso dalle indagini della Digos della Questura di Bari coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, che hanno portato al provvedimento di sequestro disposto dal gip del Tribunale di Bari, Marco Galesi, i militanti di CasaPound avrebbero “partecipato a pubbliche riunioni, compiendo manifestazioni usuali del disciolto partito fascista” e “attuato il metodo squadrista come strumento di partecipazione politica“.



BARI, SEQUESTRATA SEDE CASAPOUND: 35 INDAGATI

L’inchiesta che ha portato al sequestro preventivo della sede di CasaPound riguarda quanto accaduto a Bari lo scorso 21 settembre. A margine di un corteo antirazzista e antifascista vennero ferite tre persone: Giacomo Petrelli di Alternativa Comunista, Antonio Perillo, assistente parlamentare dell’eurodeputata Eleonora Forenza (anche lei presente al momento dell’aggressione) e Claudio Riccio di Sinistra Italiana. Nell’inchiesta sono indagate 35 persone: 28 militanti di CasaPound, accusati di “riorganizzazione del disciolto partito fascista” e “manifestazione fascista”; gli altri sette sono invece manifestanti antifascisti accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale. L’aggressione ai danni di alcuni componenti del corteo “Mai con Salvini” avvenne dopo le 23, a manifestazione conclusa. Alcuni militanti di estrema destra muniti di mazze e cinghie colpirono proprio quando gli antifascisti stavano facendo ritorno a casa passando davanti alla sede di CasaPound oggi sequestrata.