Allarme dell’Arpa Lazio sull’incendio registrato ieri a Roma al deposito di rifiuti del Tmb Salario. Come evidenzia Il Messaggero, i valori dell’inquinamento dell’aria nelle zone di Villa Ada e Tiburtina sforano i limiti di legge: risultati che preoccupano, con «il valore registrato che risente del contributo delle emissioni generate dall’incendio».Allarma il dato del Pm10, cioè il particolato: lunedì 10 dicembre il valore di Villa Ada era di 21 microgrammi/metro cubo, mentre ieri era salito a 56, oltre cioè il limite di legge di 50. E c’è di più: come riporta Adnkrons, la Procura di Roma ha disposto il sequestro del gabbiotto dove è presente il sistema di videosorveglianza. L’obiettivo è quello di verificare se ci sia stata o meno una manomissione delle telecamere, fuoriuso dal 7 dicembre 2018. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“RISCHIO DIOSSINA”
E’ stato spento dopo una decina di ore l’incendio che si è sviluppato a Roma nella notte fra lunedì e martedì, presso il deposito di rifiuti Ama sulla via Salaria. Ci sono voluti 12 squadre e 40 vigili del fuoco per domare le fiamme, un fuoco che ha bruciato una montagna alta nove metri di spazzatura, provocando un fumo visibile da chilometri di distanza, e soprattutto, un odore acre che ha reso l’aria di Roma irrespirabile. Le autorità hanno invitato a tenere le finestre e le porte chiuse, e nel contempo, a non sostare troppo all’aria aperta. Un asilo nido che sorge nei pressi del Tmb Salario è stato chiuso per precauzione, mentre agli studenti del liceo classico e linguistico Aristofane, sono state fornite le classiche mascherine per proteggersi. L’Arpa, nel contempo, ha controllato con regolarità l’inquinamento dell’aria, senza rilevare picchi eccessivi di inquinamento, ma il direttore generale, Marco Lupo, non ha comunque escluso la presenza di diossina nell’aria: «Sicuramente c’è stato un impatto ambientale – le sue parole a Il Messaggero – come avviene in tutti gli incendi di questo tipo, non si può negare. Allo stato non possiamo escludere la presenza di diossina nell’aria, i risultati delle analisi non arriveranno prima di venerdì. Nube tossica? Non posso escluderlo, le analisi della mattina erano di alcune centraline non nelle immediate vicinanze del rogo e hanno testato altri valori». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INCENDIO A ROMA: SI INDAGA PER DISASTRO COLPOSO
Dopo Paola Taverna, vicepresidente del Senato, anche il ministro per l’Ambiente, Sergio Costa sembra ventilare l’ipotesi di una matrice dolosa dietro l’incendio che ha avvolto l’impianto Tmb della Salaria a Roma. Costa, intervenuto in conferenza stampa, ha spiegato che il problema dell’impianto di trattamento rifiuti di via Salaria “si stava affrontando” e per questo motivo – come riportato da La Repubblica – “lascia perplessi” che l’incendio si sia verificato proprio “nel momento in cui questo lavoro si stava portando avanti”. Costa ha aggiunto: “Vengo da terre dove, per il mio lavoro precedente, sono stato abituato a frequentare queste situazioni e, guarda caso, ogni volta che qualcuno fa qualcosa e prova a sistemare le cose, parte l’incendio”. Il ministro ha poi chiarito:”Non faccio sillogismi, lasciamo lavorare la Procura sull’argomento però ho il dovere di essere scocciato di questa vicenda perché il lavoro si stava finalmente facendo per dare una risposta ai cittadini”. (agg. di Dario D’Angelo)
ROMA, SI INDAGA PER DISASTRO COLPOSO
Una nube nera ha avvolto la parte Nordest di Roma a causa di un incendio divampato in un deposito nell’impianto Tmb (trattamento meccanico-biologico) dell’Ama su Via Salaria. La Procura indaga per disastro colposo, ma non è esclusa anche l’ipotesi del reato di danneggiamento seguito da incendio. Ora il capannone di circa 2mila mq per la raccolta dei rifiuti verrà parzialmente sequestrato, ma comunque la struttura è del tutto inagibile visto che l’incendio ha distrutto due terzi della struttura. Gli inquirenti hanno affidato ai vigili del fuoco il compito di analizzare la parte umida dei rifiuti e il Cdr per verificare come venivano trattati. Chi indaga, come riportato da Rainews, spiega che l’incendio è scoppiato in una parte dell’impianto a cui non si può accedere dall’esterno. In queste ore sono stati ascoltati i vigilantes che erano in servizio la scorsa notte. Inoltre, è emerso che le telecamere di sorveglianza dell’impianto non funzionavano dal 7 dicembre. (agg. di Silvana Palazzo)
INCENDIO DOLOSO? PARLA PAOLA TAVERNA
L’incendio che ha avvolto il Tmb Salario, l’impianto per il trattamento dei rifiuti che accoglie il 25% dell’indifferenziata a Roma è di natura dolosa? A ventilare l’ipotesi di un complotto non è una persona “qualunque”, bensì Paola Taverna, grillina vicepresidente del Senato. Sul suo profilo Facebook la pasionaria M5s ha scritto: “Oggi, oltre quaranta vigili del fuoco sono stati dispiegati per gestire un maxirogo all’impianto di compostaggio dell’Ama posto sulla Via Salaria, fondamentale per il sistema rifiuti della Capitale. L’incendio e la distruzione dell’impianto rischierebbero di ostacolare gravemente la già difficile raccolta dell’immondizia a Roma. Proprio durante il periodo natalizio. Per voi è solo un caso?“. La Taverna sembra quasi voler suggerire che qualcuno abbia dato fuoco all’impianto per mettere in difficoltà l’amministrazione Raggi. E non è un caso che sotto il suo post su Facebook siano già tantissime le risposte polemiche al suo commento…(agg. di Dario D’Angelo)
ZINGARETTI: “RISOLVIAMO PROBLEMA RIFIUTI IN SERATA”
L’incendio verificatosi questa notte a Roma, ancora in corso di spegnimento, sta preoccupando le autorità e i cittadini romani. Una nube nera si è alzata dal deposito di rifiuti, accompagnata da un odore pungente. L’Arpa ha subito provveduto a misurare il livello di inquinamento nell’aria, anche se al momento, nonostante odori sgradevoli e qualche difficoltà respiratoria, non si registra nulla di allarmante. Fatto sta che il Tmb Salario è ormai completamente compromosso, come afferma il presidente del III Municipio Giovanni Caudo: «Stanno bruciando spazzatura, olio e plastica – ha aggiunto – ma i vigili del fuoco ci hanno tranquillizzato perché i fumi si stanno dirigendo verso zone non abitate. Quindi al momento non siamo allarmati per questo. Per precauzione però l’asilo vicino è stato chiuso». Sulla vicenda si é espresso anche il governatore della regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha ammesso: «Ci auguriamo che già in serata, alla vigilia del picco natalizio di produzione rifiuti, saremo in grado di risolvere il problema. Si tratta di ricollocare un quantitativo molto importante di materiale. Siamo già attivi con le altre regioni e l’impiantistica regionale». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“RISCHIO COLLASSO PER LA CAPITALE”
Roma è a rischio collasso per l’emergenza rifiuti sotto Natale: «Adesso ovviamente quell’impianto non potrà più essere utilizzato e bisognerà affrontare seriamente e tutti insieme la questione rifiuti di Roma, affinché l’immondizia che non arriva più qui non finisca per strada. Qui arrivava quasi il 25% dell’indifferenziata di Roma», ha spiegato poco fa ancora il Presidente del III Municipio Giovanni Caudo, allarmato dopo il report dato dai Vigili del Fuoco ancora impegnati con lo spegnimento dell’incendio. «E’ impossibile rimettere in funzione il deposito perché tutti i macchinari sono compromessi e per spegnere le fiamme completamente, come ci hanno spiegato i vigili del fuoco, ci vorranno un paio di giorni», conclude Caudo, mentre il custode del Tmb Salario ha avvisato gli inquirenti che all’interno dello stabilimento questa notte avrebbe udito un forte scoppio e poi le fiamme arrivate in pochissimi minuti. La Regione Lazio ha promesso aiuto e sostegno al Comune tramite le parole dello stesso Governatore Zingaretti: «ci auguriamo e stiamo lavorando perché già in serata e alla vigilia del picco natalizio di produzione di rifiuti si sia in grado di risolvere il problema». La Procura di Roma ha ovviamente avviato un’indagine sul maxi incendio sulla Salaria, mentre Zingaretti conclude «Si tratta ora di ricollocare un quantitativo molto importante di materiale. Siamo già attivi con le altre regioni e l’impiantistica regionale». Sembra invece rientrata l’emergenza per la nube tossica alzatasi sui cieli di Roma per tutta questa mattina. (agg. di Niccolò Magnani)
RAGGI: “RISCHIO EMERGENZA RIFIUTI SOTTO NATALE”
Dall’alba di questa mattina brucia l’impianto Tmb Salario per il trattamento dei rifiuti, sito in via Salaria 981, alla periferia nord-orientale di Roma. Un incendio di proporzioni enormi ha inghiottito la struttura “della discordia”, molto contestata dai residenti della zona. Il Campidoglio in una nota ha raccomandato di “chiudere le finestre laddove si percepisce odore, ma soprattutto evitare attività all’aria aperta ed evitare di consumare prodotti colti nell’area circostante all’incendio“. A margine dell’abbattimento di uno stabile ad Ostia, come riportato da La Repubblica, la sindaca Raggi ha chiesto solidarietà ad altre regioni per scongiurare il rischio di un’emergenza rifiuti sotto Natale:”Sto andando a verificare di persona la situazione. Voglio lanciare un appello a tutte le città del Lazio e alle altre regioni affinché collaborino in questo momento, soprattutto alla vigilia di Natale, per risolvere temporaneamente e nel minor tempo possibile questa situazione. Un incendio doloso? C’è la procura che sta indagando, non mi pronuncio“. (agg. di Dario D’Angelo)
PRESIDENTE MUNICIPIO III: “CHIUDETE LE FINESTRE”
Paura a Roma: quasi cinque tonnellate di rifiuti al rogo e non è la prima volta che si scatena l’incendio nella zona, ma in questa occasione le fiamme hanno preso il sopravvento. Come riporta Storie Italiane, sul posto sono giunti i tecnici dell’Arpa per il pericolo nube tossica. Su Facebook il presidente del Municipio III di Roma Giovanni Caudo ha fatto il punto della situazione: «Per precauzione l’asilo a ridosso dell’impianto è chiuso. I vigili del fuoco ci hanno avvisato che non ci sono allarmi da nube tossica. Per precauzione comunque invito la cittadinanza del Municipio a tenere le finestre chiuse con particolare attenzione alle scuole che invitiamo anche a non far uscire i ragazzi in cortile». E sottolinea: «Invito inoltre le persone che hanno difficoltà respiratorie ad evitare di uscire all’aria aperta nelle zone esterne e prossime all’impianto. C’è attiva una cabina di regia con vigili del fuoco, se ci sono nuove segnalazioni di allarmi vi avvertiremo per tempo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ODORE ACRE A CHILOMETRI DI DISTANZA
Un incendio di vaste proporzioni si è verificato questa notte nell’impianto Ama della via Salaria a Roma. Come riferito dai principali quotidiani online, a cominciare da Il Messaggero, 12 squadre di vigili del fuoco, circa 40 uomini, con l’aggiunta dei militari dei carabinieri, si sono recati sul luogo dove sono divampate le fiamme, un capannone di duemila metri quadrati che viene utilizzato come deposito di rifiuti. In contemporanea alle fiamme si è sviluppato un odore acre che ha invaso tutta la zona, a partire dalla borgata Fidene, raggiungendo persino il cuore della capitale. Vistoso anche il fumo emesso dai rifiuti bruciati, visibile a chilometri di distanza. L’impianto è da tempo nel mirino dei cittadini residenti in quella zona della Salaria, per il cattivo odore che lo stesso emana, ma le loro proteste sono sempre state vane.
INCENDIO NEL DEPOSITO AMA SULLA SALARIA
Diverse le testimonianze dal luogo dell’incendio: «L’aria in zona – riferiscono i cittadini, come si legge su askanews – è irrespirabile, con un odore acre che si percepisce distintamente anche a chilometri di distanza». Il rogo si è verificato precisamente alle ore 4:27 della notte fra lunedì 10 e martedì 11 dicembre, e l’intervento è ancora in corso vista l’enorme quantità di rifiuti bruciati. Sulla vicenda si è espresso Giovanni Caudo, presidente del III Municipio di Roma, che ha ammesso: «Questa è l’ulteriore prova che l’impianto di via Salaria va chiuso. Noi lo stiamo dicendo da mesi, è obsoleto, vecchio. Non bisognava arrivare a questa situazione». Il deposito dell’Ama andato a fuoco la scorsa notte andava chiuso tempo fa perché obsoleto; resta comunque fondamentale per lo smaltimento dei rifiuti di Roma, se si pensa che ogni giorno vengono lavorate circa 500 tonnellate di immondizia indifferenziata. Il rogo provocherà un disagio non indifferente tenendo conto appunto della portata dello stesso impianto. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri.