Gianfranco Pescosolido, imprenditore italiano 56enne originario di Arce, in provincia di Frosinone ma da alcuni anni residente in Costa Rica, è stato trovato senza vita nello stato dell’America Centrale. Secondo le prime informazioni trapelate dal quotidiano Repubblica.it, si tratterebbe di una morte violenta. A quanto pare, lo scorso mercoledì l’uomo era uscito a fare una passeggiata a San José, la capitale del Costa Rica ma proprio mentre passeggiava nel parco cittadino La Sabana, sarebbe stato aggredito ed accoltellato brutalmente all’addome ed al torace. L’aggressione, secondo le prime testimonianze, sarebbe avvenuta intorno alle 20.19 da parte di un gruppo di sconosciuti che si sarebbero poi dati alla fuga. L’italiano è stato prontamente soccorso e trasportato d’urgenza presso l’ospedale della città dove però è morto poco dopo il suo arrivo. Al momento non si conosce il movente del terribile omicidio anche se la pista maggiormente battuta resta quella dell’aggressione a scopo di rapina. La notizia della sua morte, ovviamente ha raggiunto anche l’Italia ed il suo paese di origine, Arce, dove tutti conoscevano molto bene Gianfranco Pascosolido poichè il padre era stato anche sindaco del paese.
GIANFRANCO PESCOSOLIDO, ITALIANO DI ARCE UCCISO IN COSTA RICA
L’intera comunità di Arce si è detta sotto choc in seguito alla notizia della morte di Gianfranco Pescosolido, l’imprenditore 56enne ucciso mentre passeggiava in un parco in Costa Rica. L’uomo aveva lasciato il piccolo comune in provincia di Frosinone, noto per un altro delitto celebre, quello di Serena Mollicone, circa 15 anni fa, dopo la separazione dalla moglie. In precedenza Gianfranco lavorava con il fratello Ernesto nel settore dell’arredamento ma dopo la fine del suo matrimonio dall’infermiera conosciuta in Spagna e dalla quale aveva avuto anche una famiglia (andata poi insieme alla madre nel paese di origine di quest’ultima), l’imprenditore aveva deciso di lasciare l’Italia e trasferirsi in Sud America. In Costa Rica aveva conosciuto un’altra donna da cui aveva avuto altri due figli ed attualmente lavorava nel settore del turismo. Dopo la notizia della sua morte, il fratello Ernesto ha commentato a Corriere.it: “Sono stato informato di quanto accaduto a mio fratello e sono in contatto con i familiari in Costa Rica. Non ho avvertito il bisogno di scomodare le autorità consolari e per me, più che sapere chi e perché ha fatto quello che ha fatto, c’è soprattutto il problema emotivo”.