La scena avrebbe potuto ricordare quella famosa del film L’attimo fuggente, quando dopo il licenziamento dell’insegnante recitato da Robin Williams, l’intera classe di studenti si alza in piedi sui banchi in gesto di protesta contro la decisione. A West Point nella Virginia invece gli studenti in massa hanno abbandonato la classe dopo che il loro insegnante di francese era stato licenziato per essersi rifiutato di usare il pronome personale di uno studente transgender, cioè quello relativo al nuovo sesso. Ai media i coraggiosi studenti hanno rilasciato dichiarazioni convinte: “Penso che tutti debbano avere la libertà di parola e di religione” ha detto uno, mentre un altro ha specificato che il professore “è un uomo straordinario, ritengo che lui si sia comportato di conseguenza a ciò in cui crede sia giusto ed è davvero ingiusto sia stato punito in questo modo”. Nessuno sembra però tener conto che la libertà di una persona termina dove finisce quella di un’altra persona e costruire solo muri contro muri non serve a niente se non a creare situazioni drammatiche e conflittuali.



RACCOLTA FONDI PER INSEGNANTE LICENZIATO

Uno degli studenti ha però chiarito che non è stata una protesta contro il loro compagno trans, ma piuttosto contro il consiglio scolastico che “ha voluto forzare l’insegnante a conformarsi alla loro ideologia con la minaccia di licenziarlo”. Ma non c’è stato nulla da fare: l’insegnante è stato licenziato con l’accusa di discriminazione e di contribuire a creare un ambiente ostile. L’insegnante in realtà non ha fatto problemi con il nome nuovo scelto dal ragazzo, ma si è rifiutato di usare il pronome perché avrebbe violato la sua coscienza: “Non userò pronomi maschili con una studentessa che ora si identifica come un maschio anche se ho accettato di usare il nuovo nome maschile evitando i pronomi femminili” ha detto. Intanto un gruppo di persone ha aperto una raccolta fondi per l’insegnante che ha già ricavato 20mila dollari: l’uomo, con quattro figli, era l’unica risorsa per la famiglia. Intanto si stanno muovendo anche avvocati in sua difesa. Battaglie che lasciano il tempo che trovano. Meglio se l’insegnante avesse cercato di approcciare con amicizia lo studente trans per fargli capire l’errore fatto.

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