Il Brasile ha emesso un mandato d’arresto per Cesare Battisti, e la conseguente estradizione in Italia. Peccato però che l’ex brigatista italiano sia latitante. I vicini di casa, intervistati nelle scorse ore dai giornalisti, hanno ammesso che il killer nostrano, responsabile di quattro omicidi, è sparito dallo scorso mese novembre, forse fiutando che qualcosa stesse succedendo attorno a lui. Sulla questione si è espresso Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, ucciso nel 1979 proprio da Battisti. In maniera sarcastica ha commentato la sparizione del brigatista così: «forse dovevo sorvegliarlo io?». Torregiani, rimasto paralizzato nell’agguato che costò la vita al padre, ha aggiunto: «Si è reso irreperibile non so quante volte. Possibile che quando è stato chiesto il suo arresto non si potesse mettere un agente davanti alla sua porta per controllarlo?». Le autorità stanno ricercando Battisti in tutto il Brasile, ma è molto probabile che lo stesso abbia pianificato con cura la propria fuga, per rendersi irreperibile, questa volta per sempre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ESTRADIZIONE DI BATTISTI: MATTARELLA RINGRAZIA
Non si trova il terrorista Cesare Battisti. E’ stato emesso un mandato d’arresto per l’estradizione in Italia, ma l’ex brigatista è latitante da giovedì. Difficile non associare tale sparizione al mandato emesso dalla procura generale del Brasile, anche perché nelle ultime settimane, da quando cioè era stato eletto il nuovo presidente Jair Bolsonaro, Battisti aveva capito che la “pacchia” era finita, giusto per usare un termine Salviniano, e che a breve sarebbe arrivato per lui il trasferimento obbligato in Italia. Sulla vicenda si è espresso il capo dello stato, Sergio Mattarella, che ha voluto inviare una lettere al collega brasiliano, il presidente uscente Michel Temer, ringraziandolo: «Signor Presidente – si legge nella missiva del Colle – desidero esprimerle il mio più vivo ringraziamento per la sua decisione in merito al caso del cittadino italiano Cesare Battisti, condannato in via definitiva, per reati gravissimi, dai Tribunali italiani e sinora sottrattosi all’esecuzione delle relative sentenze. Il gesto da lei compiuto – aggiunge Mattarella – costituisce una testimonianza significativa dell’antica e solida amicizia tra il Brasile e l’Italia e testimonia la sensibilità in relazione a una vicenda complessa e delicata, che suscita sentimenti di intensa partecipazione nell’opinione pubblica del nostro Paese. Apprezzo molto la determinazione della sua decisione – conclude il Capo dello Stato – che contribuisce a rendere giustizia alle vittime dei reati per i quali Cesare Battisti è stato condannato e allo Stato italiano». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BATTISTI, MANDATO D’ARRESTO ED ESTRADIZIONE: IL COMMENTO DELL’AVVOCATO
Il presidente del Brasile Michel Temer ha firmato oggi il decreto di estradizione per Cesare Battisti, che tuttavia al momento è latitante. In base a questo atto, che ha effetto immediato, il ministero della Giustizia brasiliano può avviare le pratiche necessarie per l’estradizione. Gli avvocati dell’ex terrorista intanto hanno presentato un ricorso contro la decisione di Luiz Fux, magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf), che ieri ha ordinato l’arresto dell’ex terrorista. I difensori di Battisti chiedono almeno la sospensione dell’ordine di arresto fino a quando l’Alta corte non avrà esaminato il caso nella sua ultima sessione plenaria prima della pausa estiva, prevista per il prossimo 19 dicembre. Proprio l’avvocato Tamasauskas nel pomeriggio italiano ha confermato di aver presentato ricorso: «È stata una sorpresa, l’ho saputo tramite la stampa. Sono a San Paolo e non ho sue notizie. Ho cercato di sentirlo ma ancora non ci sono riuscito. L’ultimo contatto che ho avuto con lui è stato all’inizio di dicembre», ha dichiarato a Rai Radio1. (agg. di Silvana Palazzo)
AVVOCATO ANNUNCIA RICORSO CONTRO ORDINE DI ARRESTO
Cesare Battisti, secondo le autorità brasiliane è ufficialmente un latitante in quanto si troverebbe in una località ignota e non determinata. Il suo avvocato ha confermato di non avere alcun contatto con Battisti e di ritenerlo “sparito” da giovedì. Al tempo stesso ha ammesso di non sapere dove possa essere ed ha annunciato ricorso contro l’ordine di arresto nei suoi confronti emesso dal Supremo Tribunale Federale del Brasile. A riportare le ultime notizie sul caso è ancora TgCom24, che riferisce il contenuto della nota redatta dall’avvocato di Battisti, Igor Sant’Anna Tamasauskas. Quest’ultimo si è detto “sorpreso” dalla decisione del giudice del Supremo Tribunale Federale ed ha ribadito che ha saputo della sua esistenza attraverso i media. Intervistato da Rai Radio 1 ha indicato che “a prescindere se sia giusta o no questa decisione c’è la precedente decisione dell’allora presidente Lula, 8 anni fa, di non concedere l’estradizione”. “La certezza giuridica garantisce alla persona il diritto di mantenere la decisione, e non di cambiare seguendo ad ogni governo”, ha proseguito il legale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’AVVOCATO “SPARITO DA GIOVEDÌ”
Il “pericolo di fuga” paventato dal Brasile in merito a Cesare Battisti, per il quale è stato ordinato l’arresto sembra ora trovare conferma anche nelle parole del suo avvocato difensore, Igor Sant’Anna Tamasauskas. Come spiega TgCom24, il legale ha ammesso che Battisti risulta “sparito” da giovedì ed ha poi precisato che non saprebbe che abbia potuto fare il suo cliente con il quale sta cercando di mettersi in contatto da quando ha appreso la notizia dell’ordine di arresto contro il terrorista da parte del Supremo Tribunale Federale brasiliano senza alcun successo. Al momento la polizia sarebbe sulle tracce di Battisti a Cananeia, dove ha la sua residenza e dove sarebbe stato visto per l’ultima volta prima di far perdere le sue tracce lo scorso martedì. Per ordine del tribunale Battisti non potrebbe lasciare la località; proprio le forze dell’ordine si erano presentate alla sua residenza per appurare quali fossero stati i suoi ultimi movimenti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PARENTI VITTIME “TUTTO FINITO SOLO QUANDO SARÀ IN ITALIA”
Soddisfazione dei famigliari delle vittime in merito alla notizia dell’arresto di Cesare Battisti, ma non è ancora finita. Roberto Carlo Della Rocca, presidente dell’Associazione italiana vittime del terrorismo (Aiviter), ha commentato così la vicenda: «È una storia infinita – le parole riportate dal quotidiano Il Giornale – speriamo che, a questo punto, giustizia venga fatta. Non per avere vendetta, ma perché deve essere finalmente accolta la richiesta di estradizione italiana». Scettico Lorenzo Conti, figlio dell’ex sindaco di Firenze, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1986: «Fino a quando non lo vedrò in Italia non ci crederò. Sono troppi anni che se ne parla senza poi arrivare a un risultato. Purtroppo all’estero, in Brasile come in Francia c’è una rete di protezione enorme». Anche Adriano Sabbadin, figlio del macellaio Lino ucciso a Mestre nel 1979, ha detto la sua: «Speriamo che sia la volta buona, speriamo che Battisti venga arrestato e sconti la sua pena». L’omicidio del macellaio vide fra i responsabili proprio Battisti, che coprì armato il killer: «Non si cancellerà mai dalla nostra mente». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CESARE BATTISTI, TORREGIANI “CERCO GIUSTIZIA”
Il Brasile ha chiesto l’arresto di Cesare Battisti, ma l’ex BR è sparito. L’ordine di arresto emanato dal giudice supremo rappresenta una svolta giudiziaria per quanto riguarda l’ex terrorista, leader dei Pac riconosciuti responsabili di quattro omicidi. Tra questi, quello di Pierluigi Torregiani del 19 febbraio 1979: «Non cerco vendetta ma solo giustizia. Forse il 2019 sarà l’anno buono», le parole del figlio Alberto ai microfoni di Varese News. Ricordiamo che Torregiani scrisse un libro nel 2004 per tentare di riportare un po’ di verità e giustizia nell’amara storia: «La scelta di scrivere un libro a 25 anni di distanza dai fatti nasceva dal fatto che fino ad allora la verità dei fatti non era emersa e questo faceva il gioco di Battisti latitante. C’era un bisogno di chiarezza rispetto all’attentato perché si dicevano tantissime inesattezze e cose non vere. Oggi credo che questa vicenda sia una questione di giustizia che non riguarda solo me ma tutti i cittadini italiani. Interrogatevi sul perché le richieste di estradizione non sono mai andate a buon fine». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“E’ SCOMPARSO”: SALVINI INDIGNATO
Ordine d’arresto per Cesare Battisti emesso dalla procura generale del Brasile, su richiesta del presidente Jair Bolsonaro. Peccato però che lo stesso ex terrorista italiano, da anni “latitante” in sud America, sia scomparso. A riferirlo sono i vicini di casa nella cittadina di Cananeia, ai microfoni dell’emittente televisiva Tv Globo. «È da novembre che non lo vediamo», dicono ai cronisti che sono appunto accorsi presso l’abitazione di Battisti alla notizia del suo mandato di arresto. L’ex terrorista dei Pac (Proletari armati per il comunismo) è stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi, due commessi direttamente mentre altri due in concorso con altri, e si è rifugiato in Brasile dal 2009. Indignato il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che attraverso la propria pagina Facebook ha scritto: «Un ergastolano che si gode la vita, sulle spiagge del Brasile, alla faccia delle vittime, mi fa imbestialire! Renderò grande merito al presidente Bolsonaro se aiuterà l’Italia ad avere finalmente giustizia, “regalando” a Battisti un futuro nelle patrie galere». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANDATO D’ARRESTO PER CESARE BATTISTI: IL COMMENTO DI BONAFEDE
Mandato d’arresto per l’ex terrorista italiano, Cesare Battisti. Raquel Dodge, procuratrice generale del Brasile, ha emesso un’ordinanza di custodia in carcere per l’ex membro del Proletari Armati per il Comunismo, su richiesta del presidente Jair Bolsonaro. Esulta il ministro della giustizia, Alfondo Bonafede, che attraverso Twitter ha esternato tutta la propria soddisfazione: «Il Supremo Tribunale Federale brasiliano – si legge sul social del Guardasigilli – ha ordinato l’arresto di Cesare #Battisti. Sono state accolte le nostre richieste di rigettare il suo reclamo. È ciò per cui il @minGiustizia sta lavorando da tempo. Ma saremo soddisfatti solo quando Battisti sarà estradato in Italia». Sulla vicenda si è espressa anche Giorgia Meloni, segretaria di Fratelli d’Italia, che ha sottolineato con soddisfazione: «Con Bolsonaro in Brasile si apre finalmente una falla nella rete dell’internazionale radical chic che per decenni ha protetto il terrorista rosso Cesare Battisti. Speriamo che la sua estradizione sia confermata presto, qui le patrie galere lo aspettano a braccia aperte». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CESARE BATTISTI RICERCATO IN BRASILE
E’ stato ordinato in Brasile l’arresto di Cesare Battisti, il terrorista italiano ormai da anni “rifugiatosi” in sud America. Ad emetterlo è stato il neo-presidente verdeoro, Jair Bolsonaro, leader di estrema destra che durante la campagna elettorale per le presidenziali, aveva di fatto promesso all’Italia di estradare l’ex brigatista. A riportare la notizia, ripresa dai principali quotidiani italiani, è la televisione brasiliana Tv Globo, secondo cui il magistrato del Supremo Tribunale Federale, Luis Fux, avrebbe appunto ordinato la cattura e l’arresto per l’ex terrorista italiano del Pac. La misura è stata richiesta dalla Procuratrice Generale del Brasile, Raquel Dodge per «evitare il rischio di fuga e assicurare una eventuale estradizione». Netta marcia indietro quindi del giudice Fux, che aveva emesso più di un anno fa una misura cautelare nei confronti di Battisti, che vietava di fatto l’estradizione dell’ex membro del Proletari Armati per il Comunismo, fino a che l’Alta Corte non avrebbe emesso parere positivo.
BRASILE: ORDINATO ARRESTO DI BATTISTI
La richiesta di arresto, fa sapere ancora Tv Globo, ha effetto immediato, e di conseguenza è molto probabile che da qui a pochi giorni, l’ex terrorista italiano venga catturato e portato in Italia dopo anni di richieste e battaglie delle famiglie delle vittime. Il Supremo Tribunale Federale si era già detto favorevole alla richiesta di estradizione di Battisti nel 2010, ma l’ultima parola spettava all’allora presidente del Brasile, Lula da Silva (ora in carcere per corruzione), che non concesse mai il terrorista all’Italia, anzi, permettendo allo stesso Battisti di rimanere in Brasile a vita. Anche per queste ragioni il giudice Fux ha dovuto chiedere una decisione collegiale in merito al fatto che un presidente annullasse la decisione di un suo predecessore. Sulla vicenda si è espresso Igor Tamasauskas, avvocato di Battisti, che all’agenzia Ansa ha affermato: «Non ho avuto accesso alla decisione del giudice, l’ho saputo dai media, non posso commentare».