Consentire l’eucarestia a tutti o negarla ai non cattolici? Fece scalpore qualche tempo fa quando il cardinale di Genova diede la comunione a Luxuria, il noto trans. A parte che non ci sarebbe nulla di strano che un cardinale, che non passa certo le serate a guardare i reality show, non sapesse manco chi fosse quella persona che si trovava davanti, la comunione venne data anche a Silvio Berlusconi, pluri divorziato e quindi per la Chiesa non avente il diritto di riceverla. E Berlusconi non è certo un volto non noto. Nel frattempo è scoppiata l’ennesima disputa teologica tra tradizionalisti e non. Il cardinale Gerhard Müller, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha commentato l’affermazione del vescovo tedesco Felix Genn di Münster che, presentando alla sua diocesi le linee guida tedesche sulla Comunione a coniugi protestanti di coniugi cattolici, aveva detto: “Come custodi pastorali, non abbiamo il diritto di consentire o negare l’accesso all’Eucaristia. È inconciliabile, rigorosamente, negare la santa Comunione”. Muller, nel corso di una intervista a cura del sito americano LifeSiteNews risponde dicendo in modo esplicito che ai non cattolici va negata l’eucarestia. Non ci sta Glenn che risponde che “Un vescovo che impone sanzioni contro i sacerdoti che gli disobbediscono giustamente abusa gravemente della sua autorità apostolica”. Di recente anche Papa Francesco aveva affrontato il problema durante la visita a una chiesa luterana di Roma rispondendo alla domanda di una donna luterana sposata con un cattolico. La risposta del papa fu chiarissima, sottolineando come Dio sia più grande delle divisioni e delle teologie umane: “La vita è più grande delle spiegazioni e interpretazioni. Sempre fate riferimento al Battesimo: ‘Una fede, un battesimo, un Signore’, così ci dice Paolo, e di là prendete le conseguenze. Io non oserò mai dare il permesso di fare questo perché non è mia competenza. Un Battesimo, un Signore, una fede. Parlate col Signore e andate avanti. Non oso dire di più”.
“NO ALL’EUCARESTIA AI NON CATTOLICI”. LA RISPOSTA DEL PAPA
Con quel non oso dire di più Papa Francesco chiariva che non aveva nessuna intenzione di aprire uno scontro, ma faceva capire che la libertà della fede è l’unica cosa che conta. Muller ha invece citato lo scontro fra San Pietro e San Paolo: “In questo caso, ogni cattolico, e specialmente ogni pastore, ha il dovere – come San Paolo nei confronti di San Pietro – di opporglisi ‘a viso aperto, perché evidentemente aveva torto’ (Gal 2,11)” Il sacerdote dunque non è tenuto a dare la comunione a un non cattolico: “Comunque non è vincolato dalla legge divina ad amministrare la santa Comunione ad un non cattolico, e in ogni caso, non può essere certamente vincolato, per ordine episcopale e secondo la legge meramente ecclesiastica, a commettere un atto che viola e offusca la sacramentalità della Chiesa”. Poi l’attacco ai vescovi definiti “liberali”: “Sfortunatamente, non abbiamo solo ‘pastori’ come San Paolo. Alcuni vescovi sono liberali, cioè indulgenti e indifferenti nella dottrina, sì, quasi relativisti, mentre allo stesso tempo agiscono in modo iper-autoritario verso i cattolici ortodossi nei confronti dei quali sanno solo adottare minacce e punizioni”. Parole pesanti che ancora una volta indicano come i pastori tradizionalisti siano pronti in qualunque momento allo scisma.