È stata confermata la condanna di 30 anni – il massimo della pena nel rito abbreviato del processo sulla morte di Gloria Rosboch – per Gabriele Defilippi: nessuno sconto arriva dalla Prima Sezione della Corte d’Assise di Appello di Torino che considera l’omicidio della professoressa senza alcuna attenuante per l’ex studente oggi seriamente pentito per quanto commesso. La Corte ha confermato quanto richiesto dalla pm Sabina Noce solo due giorni fa: viene invece ridotta la pena di Roberto Obert, di 3 mesi, dopo l’iniziale condanna a 19 anni di carcere nel Primo Grado di un anno fa. «Ora sto studiando, mi sto impegnando molto e cerco di immaginarmi un futuro diverso grazie ai libri. Quanto a ciò che ho fatto e all’omicidio, chiedo scusa ai genitori di Gloria», le parole di Defilippi durante la fase di requisitoria non sono bastate a convincere i giudici di una piccola attenuante, mentre di fatto i 18 anni e 9 mesi di carcere per Obert rappresentano un piccolo punto a favore della difesa dell’amante-complice 56enne. (agg. di Niccolò Magnani)



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E’ attesa per la giornata di oggi la sentenza da parte della Corte d’Assise d’Appello di Ivrea nell’ambito del processo sulla morte di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa il 13 gennaio 2016 e poi gettata in una discarica a Rivara. I due imputati accusati di aver ucciso la donna sono Gabriele Defilippi, giovane ex studente e il suo complice nonché ex amante Roberto Obert, entrambi condannati in primo grado con la formula del rito abbreviato rispettivamente a 30  e 19 anni. Il caso sarà seguito questa sera dalla trasmissione Quarto Grado, con tutte le novità che potrebbero sopraggiungere nel corso della giornata. Nell’ultima udienza del processo d’Appello, a prendere la parola è stata la pubblica accusa rappresentata dalla procura generale di Torino, che ha avanzato la richiesta di conferma delle condanne di primo grado. Il pm Sabina Noce, lo scorso mercoledì è intervenuta in aula parlando per oltre un’ora e mezza e ripercorrendo tutte le fasi che hanno portato al drammatico delitto di Gloria Rosboch, senza trascurare la truffa ai danni della professoressa. Gabriele, infatti, era riuscito a farsi consegnare dalla donna 187mila euro con la scusa di farle cambiare vita insieme a lui ma di fatto non le aveva mai restituito il denaro né concretizzato quelle false promesse, facendole credere di essersi innamorato di lei. Per l’accusa, dunque, quanto asserito al termine del primo grado è sufficiente per procedere alla richiesta di conferma delle condanne, mentre l’avvocato Stefano Caniglia, difensore della famiglia Rosboch, si è limitato a chiedere un risarcimento danni al solo Defilippi, poichè Obert aveva già provveduto in passato. L’avvocato di quest’ultimo, invece, ha chiesto una riduzione della pena.



OMICIDIO GLORIA ROSBOCH, ATTESA PER LA SENTENZA D’APPELLO

Alla vigilia della sentenza di condanna a carico di Gabriele Defilippi e Roberto Obert per l’omicidio di Gloria Rosboch, il ragazzo aveva approfittato per chiedere scusa alla famiglia della professoressa uccisa. “So che non potrò mai essere perdonato ma sento il bisogno di chiedere scusa. Ho intrapreso un nuovo percorso, studiando, perché spero di essere una persona migliore”, aveva detto in una intervista a TorinoToday. Nonostante questo, i genitori di Gloria hanno ancora una volta rifiutato le parole di scusa del ragazzo. Intervistati dalla trasmissione Pomeriggio 5, hanno riservato a Gabriele parole cariche di rancore. “Io ho detto anche all’avvocato Caniglia che comprare il giornale per leggere quello che quel lurido verme dice non merita spendere neppure i soldi”, ha dichiarato la madre di Gloria. Quello che sta per arrivare sarà il secondo Natale senza l’amata figlia. “Non credo alle parole che ha detto, mi spiace per voi ma è una cosa impossibile”, ha aggiunto il padre della donna uccisa. Nella giornata di oggi l’udienza si aprirà con l’arringa conclusiva della difesa che punta al riconoscimento dell’infermità mentale di Gabriele Defilippi, sconfessata tuttavia da tre differenti consulente medico-legali nel corso del processo di primo grado. Al termine dovrebbe giungere l’attesa sentenza. La famiglia della vittima si attende la conferma della condanna a carico dei due imputati: “Sarebbe il minimo!”, è stato il commento dei genitori di Gloria Rosboch.

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