Strasburgo può tirare un sospiro di sollievo dopo l’uccisione del killer Chérif Chekatt, responsabile dell’attentato ai mercatini di Natale. La sua fuga è finita dopo la segnalazione di un uomo ferito in rue Lazaret giovedì notte: quando la polizia è giunta sul post, il 29enne ha reagito aprendo il fuoco e venendo a sua volta neutralizzato. In queste ore, come spiega Euronews.com, è atteso in città l’arrivo di Macron dopo la visita del ministro dell’Interno Christophe Castaner. Nella notte sono state fermate altre due persone facendo salire così a 7 i fermi nell’ambito delle indagini sulla strage di Strasburgo, dove tra l’altro da oggi sono riaperti i mercatini di Natale. Alla buona notizia relativa alla morte dell’attentatore però, se ne è aggiunta un’altra tutt’altro che positiva arrivata solo nei minuti scorsi e che aggrava ulteriormente il bilancio della vittima dell’attentato: il numero dei morti è salito a 4. Dopo essere rimasta in stato di morte cerebrale, anche una quarta persona è morta questo venerdì. Già ieri un altro ferito dato cerebralmente morto era stato dichiarato ufficialmente deceduto. Una quinta vittima dell’attentato di Strasburgo, riportano i media locali, resta in morte cerebrale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“NON FACEVA PARTE DI ALCUNA RETE”

Segnalato con la Fiche S, Cherif Chekatt non avrebbe fatto parte di alcuna rete secondo il ministro dell’interno francese Christophe Castaner. Intervenuto ai microfoni di Europe 1, ha spiegato: «I tre agenti di polizia che hanno ucciso l’attentatore non lo hanno trovato per caso, ma a conclusione di un lavoro sul campo». Aggiungendo successivamente: «Fin da subito ci siamo orientati sul quartiere di origine dell’attentatore: tutto fa pensare che Chekatt non abbia mai lasciato Neudorf dopo l’attentato», evidenziando che non ha ricevuto appoggi dopo l’attacco. Il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha parlato ai microfoni di Rainews24: «Il presidente francese Emmanuel Macron all’inizio del Consiglio Europeo ci aveva informati che si era a poche ore dalla cattura». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ARRESTATO ANCHE IL FRATELLO

E’ durata 48 ore la fuga del killer di Strasburgo, Cherif Chekatt. Nella serata di ieri il terrorista islamico è stato ucciso durante uno scontro a fuoco dalla polizia durato solamente pochi secondi: «Lui si è voltato – ha raccontato uno degli agenti che era di pattuglia durante la cattura – ha affrontato gli agenti e ha sparato, loro hanno immediatamente risposto». L’Isis ha rivendicato l’attentato in Alsazia tramite l’agenzia Amaq, lo strumento di propaganda dello stato islamico. Intanto Strasburgo cerca di tornare lentamente alla normalità. Dalle ore 11:00 di questa mattina, fra pochi minuti, riapriranno i mercatini di Natale, anche se la tragedia di questi giorni rimarrà indelebile e impressa nelle menti degli abitanti di Strasburgo e di coloro che hanno assistito alle tremende scene di lunedì sera. Ricordiamo che sono tre le persone morte e 13 invece i feriti, fra cui anche il nostro connazionale Antonio Megalizzi, in gravissime condizioni fisiche. La notizia dell’ultima ora è che nella notte è stato arrestato in Algeria anche Sami Chekatt, fratello del terrorista. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



STRASBURGO, PRESO TERRORISTA: IL COMMENTO DI MACRON

«Strasburgo si è tolta la spada di Damocle che da martedì le incombeva sulla testa»: queste le parole del sindaco di Strasburgo dopo l’uccisione di Cherif Chekatt, autore della strage terroristica dei mercatini di Natale. E la città francese è pronta a ripartire dopo la grande paura: i mercatini dovrebbero riaprire questa mattina, sottolinea La Stampa, così come dovrebbero riaccendersi le insegne dei negozi del centro storico. Dopo la morte del 29enne nordafricano è intervenuto via Twitter il presidente Emmanuel Macron, che ha dichiarato lotta totale all’Isis: «Grazie a tutti i servizi mobilitati, polizia, gendarmi e soldati. Il nostro impegno contro il terrorismo è totale». Il leader di En Marche ha seguito in tempo reale le evoluzioni della situazione, in contatto col suo gabinetto ed il ministro dell’Interno Castaner, presenti sul posto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

L’ISIS RIVENDICA L’ATTENTATO

E’ terminata la fuga del terrorista di Strasburgo, Cherif Chekatt. Il 29enne francese di origini magrebine è stato ucciso nella serata di ieri da parte delle forze speciali. Da Strasburgo non se n’era mai andato, e si era rifugiato in un magazzino situato a Plaine des Bouchers, nel quartiere di Meineau, non lontano da Neudorf, dove lo stesso era scappato in taxi subito dopo l’attentato. A segnalare la presenza di Chekatt alle forze dell’ordine sarebbe stato un passante, che accortosi del killer mentre stava passeggiando in strada, avrebbe avvisato la polizia, che è poi giunta sul luogo della segnalazione. Quando arrivati sul luogo incriminato, i corpi speciali hanno tentato di arrestare Chekatt ma questi ha iniziato a sparare: ne è nato così un conflitto a fuoco da cui l’aggressore ha avuto la peggio, venendo colpito a morte. La fuga del terrorista è terminata a rue Lazaret, dove i passanti hanno assistito alla scena da dietro le transenne, applaudendo a lungo le forze dell’ordine.

STRASBURGO: KILLER UCCISO DALLA POLIZIA

Ora bisognerà capire se Cherif sia stato ospitato da qualcuno durante la sua fuga di 48 ore, magari la stessa persona che potrebbe avergli curato il braccio ferito dopo lo scontro al fuoco di lunedì sera con la polizia. Poche ore dopo la morte del terrorista, l’Isis ha rivendicato l’attentato: «E’ un soldato dello Stato islamico – la nota dei terroristi – che ha risposto alla richiesta di colpire obiettivi della coalizione». Un’ipotesi, quella del terrorismo estremista, che ormai era stata appurata, alla luce anche della testimonianza del tassista che era stato costretto a portare Cherif dal luogo dell’attentato a Neudorf, e che era stato risparmiato perché musulmano praticante. Che la cattura dell’integralista islamico fosse vicina era nell’aria già da ieri pomeriggio, quando le forze dell’ordine avevano effettuato un blitz proprio a Neudorf, che però non aveva dato alcun esito: successivamente la segnalazione e l’uccisione.